finestra sul mondo

stabilimenti balneari


Davanti al male chi china il capo e applaude o anche semplicemente resta indifferente, ne diventa in pieno il vero responsabile.Oggi, decine di milioni di individui, forse miliardi, hanno smesso di interrogarsi, spingersi verso quell'onda che è pronta ad accogliere la tartarughina appena uscita dalla sabbia. Verso la vita e il bene.Un paio di giorni fa andiamo al mare. Da noi la peste del profitto balneare arriva con ritardo. Ma è arrivata anche qui. Spiaggia libera solo un fazzoletto, meno di una decina di metri. E ci dobbiamo ritenere pure fortunati che ci sia ancora.Arrivati di buon mattino, insieme ad altri saggi che non amano il sole di mezzogiorno, a pelle scoperta. Non c'è ancora l'occupazione degli ombrelloni e sdraio dei nuovi proprietari di un bene pubblico come le coste.Arriva un tizio e, con fare arrogante, da bullo in piena regola, senza dire nulla prende l'asciugamano che avevamo appoggiato su un paletto e lo butta a terra con fare sprezzante, senza dire una parola. Poi va dove si erano sistemati altri bagnanti, quasi sul bagnasciuga, e li manda via in malo modo con fare totalmente discutibile, e da mettergli le mani addosso.A tale arroganza si erge un solo uomo. Ha messo la sdraio a ridosso di una roccia, ma il tale non ammette ragione vuole che smammi. Il fare è da chiamare la polizia, ma sappiamo bene che anche a chiamare le forze dell'ordine è tempo perso, ormai sono dalla parte del male, dei violenti, dei prepotenti. Ovviamente, tali soggetti sono protetti e coccolati da leggi e giudici.Con piacere ho visto che il coraggioso nuovo eroe non va via. Resite al sopruso, alla violenza legalizzata.Avevamo deciso di andare a fare colazione appena apriva il chiosco ma, dopo questo volgare spettacolo, abbiamo deciso di no.Fatto raro? No. Avevo già assistito a reazioni aggressive da parte di altri proprietari di stabilimenti balneari. Ormai il Male vince il Bene perde. Ho potuto solo augurare al tizio di andare in perdita. Dimenticavo di aggiungere come trattava dei ragazzi che lavoravano per lui. E scommetto che gli dà una miseria, facendoli lavorare dalla mattina alla sera.Di chi la colpa?Di tutti coloro che hanno accettato che un parassita stazionasse sulla sua pelle. Quando lasci che una sanguisuga si attacchi al tuo polpaccio poi non puoi meravigliarti che tutto il corpo ne venga ricoperto.Se davanti al Male la gente si ergesse a difesa del Bene, le cose andrebbero diversamente. Del tipo non frequentare più questi luoghi. Così come io non compro più prodotti che danneggiano l'ambiente o contro i quali la legge resta indifferente, io agisco toccando i loro interessi. Il Dio Profitto può essere combattuto con le nostre quotidiane azioni. Anche un granello di sabbia fa la spiaggia.E non aggiungo che le nostre spiagge (tutte) andranno a finire nella mani di stranieri. Non che cambi qualcosa, ma alla nostra tavola non mangiano solo i nostri parassiti ma anche quelli oltre frontiera.60 milioni di persone sane e pensanti non avrebbero permesso la distruzione del nostro popolo e della nostra casa. Le coste sono di proprietà del popolo italiano. Aggiungo solo che questi ormai proprietari pagano allo Stato una miseria rispetto ai guadagni.Dio non ci aiuterà, perché siamo noi a non volerlo.Mamma diceva: "Aiutati che Dio ti aiuta".