finestra sul mondo

Brutto e cattivo?


Non esiste nulla che sia brutto e cattivo. Tutto può essere visto dall'altro lato della medaglia.Amazon, per me, era brutto e cattivissimo, forse lo è, ma non è questo il punto.Amazon mi ha permesso di farmi vedere.Molti anni fa, a quei tempi c'erano i comizi. Oggi nessun politico osa farlo, forse con i fondati timori di essere, se proprio gli va bene, preso a pernacchie.Mio zio aveva il mio stesso spirito ribelle, rivoluzionario: voleva cambiare il mondo, in bene.Si iscrisse a un partito, non ricordo più quale, ma non ha alcuna importanza. E poi mi fece vedere il video che aveva girato. Lo rivedo come se fosse presente in questo momento.Sera, la piazza era vuota, solo tre o quattro persone che chiacchieravano fra di loro, lontane dal palco allestito per il comizio. Passanti che neppure si voltavano a guardare. Ma mio zio, con il microfono, continuava a parlare, incurante del deserto al quale si stava rivolgendo.Parlava come se avesse avuto la piazza piena, davanti a sé.Mi sentii stringere il cuore, a distanza di decine d'anni lo rivedo, e mi è di grande insegnamento: aveva coraggio, o forse solo incoscienza o presunzione. Poco importa. Sfidava il nulla, sfidava il disinteresse della gente.Ed io, con Amazon, ho trovato un "partito" che mi ha montato un palco, e non discrimina, non seleziona, lascia salire chiunque abbia voglia di parlare, ovviamente niente di offensivo o incivile.Sono salita su quel palco, e continuo a parlare al vuoto. Almeno così mi sembra. Pubblico i miei racconti che non sono solo romanzetti rosa, sono le mie esperienze, le mie proposte, i suggerimenti, le speranze che nutro per un mondo migliore.Qualche giorno fa stavo decidendo di non pubblicare più. Scrivere è per me uno specchio, un megafono con il quale dialogare con me stessa. Ma mi sono chiesta che senso aveva continuare a pubblicare.In questo momento, pochi istanti fa, ho compreso: io sono come mio zio.Lui non si è arreso, ha continuato a parlare, a esporre le sue idee, i suoi propositi. Non gli importava che nessuno lo ascoltasse.Se smettiamo di pensare, parlare, interrogarci solo perché non c'è nessuno ad ascoltarci, approvarci, allora siamo solo presuntuosi.Forse lo ero anch'io. Mio zio, ovunque egli sia, morto diversi anni fa ancora giovane, mi ha offerto un grande insegnamento.Sto revisionando il mio ultimo scritto, e anche se nessuno lo leggerà, sono felice ugualmente. Mi sono vista un po' di più, ho visto un altro lato di me stessa.Morale? Non arrendetevi, non arrendetevi mai, neppure a voi stessi. La lotta più grande è proprio quella contro e pro noi stessi. Siamo una dualità che deve specchiarsi e confrontarsi. Questo è il nostro compito.Scusate se sono stata un po' prolissa, ma avevo bisogno di scrivere questa paginetta del mio diario segreto a cui tutti possono avere accesso.Un sorriso.