finestra sul mondo

I nostri giorni


In questi giorni di caldo infernale, neppure la notte si trova refrigerio, ripenso alla responsabilità degli uomini che hanno dimenticato anche l'istinto di sopravvivenza.Non solo l'inquinamento ad ampio raggio, ma la stupidità di azioni che un bambino capirebbe essere autodistruzione.Gli alberi sono il nostro ossigeno, mitigano il clima con la loro ombra, il loro lavoro. E noi li abbattiamo come fossero inutili.Dal mare riceviamo l'ossigeno con il fitoplancton e noi lo stiamo inquinando di plastica e veleni.Lo spreco dei popoli che si ritengono civili, diventa vergogna. Si produce e si getta.Siamo arrivati alla follia. Abbiamo perso il senso della vita, oltre al buon senso.Sarà una forma di autodistruzione che cresce per farci implodere? Possibile.Io scrivo libri, uno dietro l'altro, per comunicare il mio pensiero. Sperando che qualcuno li legga e possa risvegliarsi. Utopia? Certo, ma è il solo modo che ho per gridare che la casa va a fuoco.Vivo cercando di creare il mondo che vorrei. Ma solo la consapevolezza di ciascun essere vivente (almeno una massa critica) potrà salvare l'essere umano e il pianeta.La speranza non deve mancare ma solo unita ad azioni concrete.