mezzanottemmezza

...QUELLA VOLTA AL BLUE VALENTINE...


Con I Blues Flues le cose andavano abbastanza bene. La Band era affiatata: in pratica a 3 Elementi del famigerato Supergruppo Meteora, gruppuscolo west coast blues style con un discreto seguito a Cremona e dei meravigliosi manifesti in perfetta Fillmore Art, opera di uno dei chitarristi, l'innesto di torbida voce per certi versi ancora acerba del sottoscritto dava la giusta grinta al tutto; mentre la chitarra di Lorenzo Colace (che sostituì il magnifico ma indisponibile Marcello Tamagni -si veda/ascolti la perfezione assoluta dei suoi assoli nel demo "Red Wine and Blues"-) cesellava finemente i rintocchi di Fede Fiora e Simone Gagliardi, si lavorava a rendere omogeneo l'impasto, e a godere di ogni interpretazione. Le serate, checchè se ne dica, c'erano, e con buona pace delle nostre signore e della mia Stationwagon, la Escort bianca del 1990, noi si caricava lo stretto indispensabile e si andava, ciucciandoci da Cremona anche una discreta pippa di strada. Tra i vari kilometraggi del periodo ci capitò una data a Cigognola (PV), in un locale che si chiamava -non so se c'è ancora- Blue Valentine, in omaggio al grande Tom Waits. Quindi già partivamo sicuri, c'era voglia di Blues da quelle parti. Non godevamo di un supporto fans particolamente numeroso, e se la memoria non mi tradisce suonammo infrasettimanalmente, in concomitanza con una partita, forse.. sta di fatto che la situazione divenne immediatamente intimista, ma noi portammo a termine la serata, e i pochi avventori comunque solidarizzarono con noi e con la nostra poca fortuna, restando fino in fondo. La notte sopraggiunta, però, mi fece un regalo: grazie ad un vento sbarazzino di primavera e ad una posizione particolarmente privilegiata del locale, che godeva di una vista decisamente mozzafiato sopralzandosi di un centinaio di metri sulla pianura dirimpetto, cantai rapito dal panorama della vetrata di fronte al palco, che faceva ricordare le classiche foto di L.A. con i reticolati delle strade.. bellissimo.. Insomma, raccogliemmo il pattuito come concordato, e caricammo la baraccata di roba sull'auto, stanchi come delle spose la mattina dopo il matrimonio. La Escort ci riportò a destinazione come al solito a orario improbabile. Tutto ok.. Quando il giorno dopo decisi di aprire il bagagliaio per verificare il tutto, ovviamente (v.gli interventi precedenti) mi sarei aspettato che l'orrenda mucchia di cavi fosse uscita dalla borsa e si fosse impadronita dell'auto, novella ammutinata del Bounty. L'ordine relativo nel quale trovai il tutto, se di primo acchito mi fece assolutamente piacere, come se si fosse improvvisamente trovato una specie di accordo di non belligeranza tra me e i miei acerrimi nemici filiformi gommati, in seconda battuta mi fece capire che ciò non poteva essere. Caso volle che proprio quella sera incombeva un'altra prova, e ci ritrovammo in stanza ad accusarci reciprocamente di aver smarrito la borsa magica.. NOOOO LA BORSA MAGICA NOOOOO.. Io ne sono ancora adesso convinto: il responsabile della malefatta era Federico Flowers Fiora, che l'aveva abbandonata inconsapevole della punizione corporale a cui sarebbe poi andato incontro. Morale: quattro coglioni, Escort bianca del 1990, A21 uscita Broni/Stradella, direzione Castello di Cigognola, la borsa magica era ancora là, e i cavi all'interno li sentivi sogghignare a distanza di metri.. Ancora adesso, dopo tutti questi anni, quella che allora era ancora mia moglie non sa perchè mai avevo l'aria così incazzata quella sera rientrato dalle prove (che ovviamente non portammo a compimento perchè non avevamo l'occorrente).. intanto meditavo di cambiare bassista, ma poi lo perdonai.. MADO