mezzanottemmezza

CITY KAOS ...is the name of the band


-'sto post potevo anche chiamarlo in progressione "3 is a magic number"- ..allora.. detto della conversione, Eddy imbraccia la Fender e, come San Paolo fulminato sulla via di Damasco, si scalda la pentatonica. Aveva già un gruppo, una cosa triste da paese, due cantanti addirittura, dove mescoli StatusQuo triti e ritriti, Vasco e mille altre cose, per il solo gusto del pubblico, e per te niente se non la vacuità nella breve gloria di un applauso. Fattostà che si doveva mettere insieme il tutto. Alla batteria avevamo trovato chi ci dava una mano: Afro "faccia da gangster" Gotti (quando suonava era una vera maschera, immerso tra l'ascolto del gruppo e il drive che dava.. lui era bravo, sempre fine e gentilissimo, oltre che delicato alle pelli). Un presente da architetto, un passato da batterista di Beppe Cantarelli (uno che, scusate, ha suonato con Mina e Quincy Jones, tra gli altri.. googlate il nome e vedete un po'..) e un futuro anche nella CosaPubblica di Busseto. Per il basso ando così: Nicola "Deck" De Angeli era uno dei miei più cari amici. Bravo ragazzo, buona famiglia, intelligente e, cosa che non guastava, alto e pure bello ...visti gli altri elementi, ci apportava anche pubblico femminile. Occhiazzurri fa una scommessa con me, a Natale dell'anno prima: si fa prendere il basso, emulo di Steve Harris dei Maiden. Ovviamente scommetto, qua la mano, e perdo. Arruolato. Il nome l'avevo già deciso. City Kaos*. Ce la potevamo fare, Nicola era più che acerbo, ma c'era la mano sinistra del Diste a compensare. Io solo con l'entusiasmo. Eddy mi consumava la seicorde a furia di claptonare. Afro non sapevi nemmeno se c'era. E cominciò così. 5 pezzi, non la Salerno - Reggio Calabria. E allora..!! *Proprio quello. Nessuno si ribalti dalla sedia.. era l'88 e la band che adesso gira per l'Italietta con il comandamento "suoniamo per divertire e perchè siamo simpatici e perchè c'è Briatore e Den Harrow" (ma bravi davvero) nacque proprio così.