mezzanottemmezza

QUELLA VOLTA CHE IO E CLAPTON (pt.2)


Dopo le prove un po’ raffazzonate nel garage di Paolino Nicoletti (ai tempi facevamo fatica a trovare un posto per noi), ci diamo appuntamento per il fatidico tragico giorno. Dopo aver rischiato una multa da parte della Polstrada su Via del Sale a CR per non aver atteso il verde al semaforo, raccolgo a Piacenza due miei commilitoni (il serafico Massimo Ulivieri, bolognese e con una macchinetta fotografica manuale col rullino in b/n che si dimostrò poi valida oltre ogni aspettativa, e tale Moretti di Milano, che subito dopo l’arrivo sparì nel backstage dove lo raccattai in stato di semincoscenza alla fine della serata.. e così lo depositai in seguito senza troppe domande all’ingresso della caserma, con la notte ormai agli sgoccioli) e arrivo alle Colonie Padane a Cremona. Resto allibito. Simone, il nostro novello batterista, si presenta con la cravattina in pelle e giacchetta da cresima. Sull’abbigliamento non siamo mai stati troppo omogenei.. ma in mezzo a motociclisti urlanti e banchettanti sembrava forse un po’ fuori posto (le “IENE” erano di là dal venire). Umberto si sta ancora cambiando.. cambiando?? Ma de che?? Bah.. Nicola mi dice che capirò poi. Al momento topico saliamo sul palco, di fronte ad una folla numerosa (metti 1000/1500 bikers).. uno sguardo e poi.. uan.. ciù.. frii… fooourrr.. L’attacco di White Room dei Cream non può dar scampo, un intro in 5/4 da cardiopalma e un tiro da locomotiva in omaggio al trio inglese che spiegò al mondo cos’era il rockblues.. e Umberto, WhaWha attaccato, spunta da dietro le casse, nella luce degli spots. Mi giro.. santo Dio, vestito tutto di bianco, con il taglio di capelli di Eric in Journeyman.. La folla resta attonita, poi si spezza l’incanto e tutti cominciano ad urlare frasi del tipo“CAZZO, MADO STA SUONANDO CON CLAPTON!!!”.. insomma, un mistico trionfo, ancora prima di sentirci suonare.Se poi a ciò si aggiunge che il tizio in questione aveva lo stesso incedere epico e solenne del Manolenta, e subito il primo assolo nel succitato brano fu un vero pezzo di bravura, equilibrio fra feeling blues e tensione rock.. La band fece la sua parte, ormai eravamo rodati e incoscienti come si conviene a ventenni con nulla da perdere.Peccato solo per una cosa (vedasi foto nel post.72 del 12/11): durante Roadhouse Blues, nel mio saltellare michgeggheriano, sono zompato paroparo sul cavo del Davide staccandoglielo di netto dalla chitarra, lasciandolo senza audio per un buon tre barra quattro minuti e nei quali si è credo sentito autorizzato ad un madocidio.. poi gli ho chiesto pubblicamente scusa –ecco il perché della mia genuflessione- e il suo sorriso mi ha regalato forza per altri brani.. eheh.MADOPs di Umberto poco è rimasto nei mesi a venire, un concerto di Jeff Healey a Milano al City Square, qualche chiacchiera ma poi cedette il bar e seppi in seguito che "portava in giro" latte fresco e formaggi col furgone.. sic TRANSIT gloria mundi.. (chi capisce questa vince un viaggio aereo a/r a Monaco da Orio al Serio con BerlinAir il 14/12..)