mezzanottemmezza

JEFF HEALEY


"..dì, ma ti ricordi di quel chitarrista cieco che mi dicevi?"..e io "Chi? Jeff Healey?""Sì. Sai che è morto?""Ma dai? Scherzi?"A spanne, la notizia mi è stata data così. Conta il concetto, non la forma. E conta il fatto che Jeff se n'è andato.La vita non è stata gentile con lui, che già da piccolo la vista l'aveva persa a un anno, e gli occhi glieli avevano pure tolti da tanto il cancro aveva voluto infierire su di lui. Ma il ragazzo crebbe, e il talento era quello vero. Quando capì che non era il caso di continuare a suonare la chitarra al solito modo, se la mise sulle gambe da seduto, cambiandone pure l'accordatura. E la suonò.Ci fa uscire il primo disco a 22 anni dal titolo vagamente autoironico, SEE THE LIGHT. Era l'88 e quel vinile, acquistato se non sbaglio da Beba Dischi in via Mercatello nella mia Cremona, di luce propria viveva. Eccome. Un grande inizio con Confidence Man, ballate blues, il solito tributo strumentaltrasversale a Eric C. (uff! sarò monotono!), il WhaWha esplosivo della titletrack, in fondo al disco.. e tu stavi lì e pensavi che non poteva scamparsela, e appena avesse messo piede in Italia..Così fu. Era il '90 (o forse l'89?), e ci andammo, io e Umberto Ogliari da Brescia (quello che assomigliava a E.C.), al City Square a Milano. Faceva caldo, e lui mi apparve all'improvviso, insieme al suo viscidissimo bassista e a due mignotte ipertruccate fuori dalla porta del locale. Alto, ovviamente ciondolante. Lo stronzo del bassaro con l'altro elemento scarsissimo -il batterista- vivevano solo di luce riflessa all'interno di un trio che era inevitabilmente SOLO Jeff.Quando poi il nostro eroe, a metà serata presentò i due pezzenti, mi regalò quell'attimo di pausa e silenzio che sentii solo mio, quando urlai "...and, on guitar, mister Jeff Healey!!!!". Il pubblico esplose, e il registratore a cassette immortalò quell'evento, io a raccogliere i suoi ringraziamenti, lui sorpreso e divertito dal palco..Eheh..Una cosa solo tra me e JH. Magia.Il chitarrista canadese scese altre volte in Italia -lo rividi con Renato L. e il Deck sempre a Milano, stavolta allo Smeraldo-, incidendo dischi così così -colpa di una produzione che gli appioppava spesso quei due maiali, piuttosto che una band come Dio comanda-.Chi se lo ricorda mentre Patrick Swayze si scazzotta in "RoadHouse"? Beh, l'uomo era lui, quello che suonava strano la chitarra ma ti toccava in fondo al cuore.E quel male che già una volta l'aveva colpito non lo lasciò perdere. Se ne stette lì, a mangiarlo pezzo a pezzo, fino alla fine, arrivata troppo presto.Mi mancherai comunque. E stasera mi sei venuto in mente perchè mi stavo preparando un paio di dischi da mettere in macchina, e c'era anche See the light, che nel frattempo mi sono ricomperato su CD.. Domattina suoneremo insieme, sulla A4. Io porto l'armonica.(...e tu che leggi, vattelo a cercare su YouTube, infedele!)MADO