per non smarrirmi

Tempesta in arrivo...


Quando le cose van volgendo al peggio, te ne accorgi da tanti piccoli segnali: potresti non farci caso e lasciar correre, se non avessi già abbastanza primavere sulle spalle.Però, credo d'aver imparato come va il mondo e cosa aspettarmi...Un paio di giorni fa, è arrivato il tuono a ricordarmi (semmai non me ne fossi accorto) che non mi è permesso stare tranquillo.Dopo il furto e le nevrosi della consorte, le condizioni disagevoli (indotte...?) al lavoro, ecco che la minaccia seria è arrivata: ricatto. Ovviamente, tutto ciò consegue al siluramento del superiore che mi stimava e che, in qualche modo, mi proteggeva.Sul lavoro sono uno che da tanto (forse troppo) e che cerca sempre di venire incontro a dipendenti, colleghi e superiori. Non sono perfetto, ché talvolta commetto anch'io i miei buoni errori di valutazione. In più, lavoro in un posto in cui l'isteria, l'incoerenza e la contraddittorietà, sono all'ordine del giorno: tutto ciò non facilita e, anzi, spesso induce ad errori, anche pacchiani.Un paio di giorni fa, dopo la mia assenza per il giorno di riposo, ho trovato il reparto disastrato: all'ormai consueta emergenza, ho dovuto aggiungerne altre, ma non è bastato l'impegno a "sopperire" ai guai e, proprio quel giorno, il mio Direttore (che, non capisco perché, mi detesta) era lì pronto per attaccarmi, in modo "abbastanza sospetto"...Tra noi (o meglio, dovrei dire "da parte sua") da tempo c'è una discreta ruggine, ma l'altro giorno m'ha attaccato in modo frontale e gratuito, supportato da una figura potente, nuova, in cui debbo dire che confidavo, per risolvere i problemi annosi del nostro posto di lavoro.Telefonata ridondante al capo del personale e colloquio a due, per "riprendermi" e propormi un ultimatum, la cui sintesi, una volta ripulito da mille parole e deviazioni, è stata: o accetti una dequalifica professionale (con qualche condizione di favore), o ti faremo di tutto, forse compreso il licenziamento (grazie ministra Fornero!), poi facci pure causa...Entro domani, debbo dare una risposta che ha mille implicazioni (economiche, personali, famigliari), senza poter parlare con nessun esperto (ancora tutti in ferie: è un caso?) e senza nessuna certezza, soprattutto su ciò che io stesso voglio fare.Oltre alla rabbia per certe misure governative, che non hanno minimamente aumentato la produttività, ancora una volta prevale il senso di schifo, per quei dirigenti che dovrebbero far funzionare il mio posto di lavoro e lo fanno solo sulle spalle dei pochi che ancora lavorano (e non parlo solo del sottoscritto): mi chiedo perché io debba dar tanto, per tenere a galla, una barca così mal-guidata...La mia carriera (nonostante premi e risultati ottenuti) è bruciata: vale la pena di continuare ad impegnarmi tanto? posso fare, da solo, una battaglia contro questi buffoni?Sono giorni lunghi, questi miei...