per non smarrirmi

Umanità malata


[tristezza]
Gli ultimi fatti di cronaca, stanno sollevando indignazioni popolari, stanno creando polveroni mediatici, stanno alimentando discussioni un po' dappertutto. Qui si parla di devianza, di crudeltà, di disumanità, di sofferenza...Eppure, a me sembra che l'uomo nel corso dei millenni, non abbia eccelso nei suoi comportamenti e un atto su pochi innocenti, sa sembrare più terribile d'intere stragi.I milioni di morti nelle guerre, le nefande "pulizie etniche", le uccisioni per delinquenza, ma anche (perché no?) gli omicidi bianchi, cioé quelli causati dalla mancanza di sicurezza sul lavoro, oppure, quegli più silenziosi e rispettabili di chi avvelena il mondo, per puro profitto, sembrano sempre più comprensibili ed accettabili, di quelli di bimbi, di ragazzi "con tutta la vita davanti". Per non parlare degli omicidi di Stato, che vengono ripitturati di "giustizia", dietro un concetto quale la condanna alla Pena-di-morte...Però, in ogni caso, che siano di massa o di singoli individui indifesi, gli omicidi dovrebbero fare tutti orrore allo stesso modo ed i colpevoli dovrebbero essere esacrati, alla stessa maniera. Ma noi esseri umani abbiamo una tara ulteriore, a quella del mondo animale che implica la sopravvivenza e la "dominanza" di un individuo sul branco.Che sia stato un immigrato (il colpevole perfetto, per sentirci italiani migliori), un cinico o un deviato, la verità è che siamo noi esseri umani, ad essere malati dentro, perché non abbiamo remore ad uccidere anche quelli della nostra stessa razza, anche i nostri stessi figli o, comunque, persone che un tempo abbiamo amato.Quando fù trovato il corpo di quella ragazzina, di cui in questi giorni sembra abbiano trovato il colpevole, ne rimasi sconvolto, ma a modo mio, lucido e tristemente rassegnato. Ma, siccome non sono il tipo che vada a lasciare fiori o letterine, sui cosiddetti "luoghi della memoria", né sono di quelli che si sfogano in conversazioni nazional popolari, credo d'aver scritto qualcosa qui e d'essermi ulteriormente chiuso in me stesso, per un certo tempo.Mi chiedo se non si sia tutti malati, noi esseri umani, se non si sia tutti dei potenziali "mostri", apparentemente irreprensibili e buoni d'esempio, ma capaci di atrocità singole e/o di massa.E poi, mi chiedo se questa società moderna ed esasperata, in cui viviamo, non sia l'amplificatore di questa nostra potenziale "tara": il cinismo, l'arrivismo, l'egoismo, sembrano dominare sempre più i nostri istinti e guidare i nostri atti.Restano tante croci, di tutti i colori, di tutti i sessi (o sessualità), di tutte le età, di tutte le razze, di tutte le ideologie, di tutte le religioni, a ricordarci che siamo noi esseri umani, ad essere profondamente malati.Homo homini lupus (letteralmente "l'uomo è un lupo per l'uomo"), di questo ne son così convinto che...quasi avrei la tentazioni di scappare dal mondo, più che per preservarmi, per non danneggiare nessuno. Ma, più passa il tempo e più credo che sia sbagliato, che si debba cercare di essere maggiormente consapevoli, delle nostre potenzialità negative e, soprattutto di combatterle.Dobbiamo provare, impegnarci, lavorare per superare le esasperazioni della società, affinché, se proprio non si riesca ad azzerarle, ridurre il più possibile gli effetti del male insito nell'umanità. Forse un giorno riusciremo a debellare ogni malattia e saremo in grado di liberare il concetto di "umanità", dalle insidie che cova all'interno.Siamo tutti responsabili, se non faremo niente, se non proveremo anche nel parlare, ad ipotizzare gli omicidi, come modi di soluzione dei problemi, delle diatribe, delle fazioni contrapposte.Se resteremo passivi, se lasceremo ai commentatori di cronaca il compito di mettere la parola "fine", su ogni notizia e in attesa della prossima, non avremo diritto di versare lacrime, o posare un fiore, su nessuna bara d'innocente...