per non smarrirmi

Doveri


Dico spesso che settembre è il mese dei doveri: pur se quelli non mi mancano per tutto l'anno, in questo periodo li sento di più. Sarà per la miriade di cose che si organizzano, per il prosieguo scolastico dei figli, sarà per il rientro alla normalità, del dopo-estate, ma anche per me (come per tanti altri), settembre rappresenta comunque un inizio.I doveri sono in ogni caso i nostri finimenti, per essere condotti là dove altri (la società, le necessità) vogliono. Ma non tutti i nostri doveri sono solo una prigione: il seguire i primi passi dei figli, che siano a scuola o nello sport, sono un dovere che riempie l'anima.Ma, che sia settembre o un altro mese, il sacrificio che certi doveri c'impongono, è inenarrabile: possiamo arrivare a sentirci mutilati, monchi di una parte di noi, per non poter essere come vorremmo. E il dovere, spesso così c'impone, così ci fa sentire.Eppure, c'è un altro dovere, cui ancora sono incapace di attenermi veramente e che potrebbe sovvertire ogni mia certezza e tutto l'impianto del mio mondo: il dovere verso me stesso, verso la mia felicità.Forse il punto è quello di trovare un equilibrio tra i doveri contrastanti, per riuscire ad essere come vorrei, come sarebbe giusto che fossi.Ma questo mondo ha regole, doveri, inconciliabili con molte umane aspirazioni e non so se a quell'equilibrio, giungerò mai.Ma non voglio smettere di provare, non vogli smettere di sperare...