per non smarrirmi

...e sono quarantacinque...


[dedicato]Questa è la vita: arrivare ad una certa età, con ben poco equilibrio tra i piatti della bilancia, tra ciò che avrei voluto fare e ciò che, poi, ho realmente fatto...Oggi sono quarantacinque: non è un numero che abbia, per me, un senso particolare, né un'età, oggettivamente spartiacque. Ma oggi sono giunto a questi anni qua e mi chiedo se sia il mio "mezzo del cammin di nostra vita", se abbia ancora molto da fare, da dire, da progettare, o abbia, piuttosto da lasciare il passo alle nuove generazioni.Sì, lo so, forse è un po' presto; ma, quando cominci a dire "ai miei tempi" e a non capire più il mondo, quando cominci a non interessarti più delle novità, quando cominci a far fatica a capire il linguaggio dei giovani...viene da chiedersi se non sia il caso di farsi da parte...Però, quando t'indigni ancora per ciò che non va, quando hai ancora voglia di creare, quando hai ancora voglia di vedere il sole del mattino dopo, quando hai ancora voglia di assaporare i piaceri della vita, quando ancora batte per qualcuno il tuo cuore...viene da rispondersi che è ancora presto, per ritirarsi dal mondo.La vita va vissuta, va goduta, al meglio che si può, fin che si può, costruendo quel che possiamo per i figli e dando il nostro piccolo contributo per migliorare, un poco, il mondo.E allora, non importa che siano 45, 60 o anche 100, gli anni che compiamo: andiamo avanti, anche se non capiamo il linguaggio dei giovani, anche se il mondo cambia più di quanto arriviamo a capire, perché la vita è sempre un dono da afferrare, da stringere forte e usare per le vite degli altri, siano i nostri cari, o emeriti sconosciuti.