per non smarrirmi

Proviamo a ripartire...


Con l'elezione del XII Presidente della Repubblica, nella persona di Sergio Mattarella, forse lo Stato Italiano, può ancora provare a rimettersi sulla via del progresso.Premettendo che, personalmente, non auspicavo fosse proprio lui, a rappresentarci, posso dirmi abbastanza soddisfatto: con lui, forse, l'Italia potrebbe provare a ripartire sulla via dell'unità e della concordia, che per troppe volte si è interrotta, in modo quantomeno "anomalo": gli omicidi di Aldo Moro, quello di suo fratello Piersanti, gli agguati di palazzo a Romano Prodi, quelli nel partito a Pier Luigi Bersani, non sono che i più eclatanti episodi coi quali si è arrestato il tentativo di riunire due delle anime maggioritarie del paese, quella del cattolicesimo-progressista e quella del socialismo-democratico.Come per lo scontro di culture occidentale-orientale, anche nel nostro piccolo paese si cerca di alimentare le divisioni tra le diverse anime progressiste, facendo in modo di contrapporle, piuttosto che nel cercare i punti di convergenza dei loro ideali. E, siccome quei punti di convergenza, spesso vengono incarnati in figure politiche, quando queste non vengono annientate con la violenza e le uccisioni, allora vengono stroncate con manovre politiche, con "inciuci"...Più volte ho scritto che la vera contrapposizione non è religiosa e nemmeno ideologica, ma è nel modo di porsi nei confronti dell'altro: con estremismo e repulsione violenta, piuttosto che con la volontà di capirsi e di trovare un punto comune.Quindi, l'Italia riparte da Sergio Mattarella, come figura-fulcro di convergenza tra le sue anime, per ricominciare a crescere spiritualmente, piuttosto che solo economicamente.Anche questa volta, le forze oscure della contrapposizione violenta, quelle dedite solo allo scontro, alla sopraffazione del "diverso", proveranno a tirar fuori il loro fango, dato che difficilmente oseranno usare ancora la violenza (già se ne intravedono le prime diffamanti notiziole, sui social networks).Anche questa volta, i nemici del paese, quelli dediti in primis al proprio interesse, cercheranno d'indebolirlo, isolandolo, di farlo cacciare, diffamandolo. Ma, se il paese reale è quello dei tre milioni in piazza nel 2002 con Cofferati,m piuttosto di quello dei sondaggi di Mediaset, forse 'stavolta ci sarà ancora una qualche speranza di progresso.Di certo, se non la pietra tombale sul berlusconismo, questa ne è di certo l'ultima delle sconfitte: il segno più eloquente è il clima di abbandono della nave di Forza Italia, che inesorabilmente affonda...La domanda principale, a questo punto è: ma Matteo Renzi, in questo rinnovato clima progressista, da che parte sta? Se è un pragmatico che usa ogni mezzo e/o alleanza, per perseguire i suoi scopi, c'è da capire quali questi siano.Per ora, l'elezione di Mattarella è una sua vittoria, ma se dovesse non-coincidere con un cambio di rotta del suo Governo, allora potrebbe essere addirittura una bella "zappata" sui piedi. Sempreché il suo obbiettivo attuale, non sia quello di cavalcare tutte le onde emotive, per legare a sé il paese e stravincere le prossime elezioni.Allorché potremo sapere di che pasta è realmente fatto il nostro giovane premier. Quanto a quelli che la pensano come il sottoscritto, confidiamo in Cofferati, per creare una nuova, forte e (speriamo) stabile aggregazione di vera sinistra, in Italia, per aiutare e tener sotto controllo quello che si sta dimostrando tutto, ma non di certo un ebetino...