per non smarrirmi

Ricordi di attimi, sparsi


[criptico]Ho camminato nel silenzio della mia anima, pensando e ripensando, ad un modo per fuggire, per annullarmi, da un mondo che mi andava sempre troppo stretto: gli occhi non si posavano su nulla e così pure la mia anima, di fronte alle donne che incontravo.In semplici momenti, intensi, ho vissuto tutta la gioia della mia esistenza: non avevo bisogno di null'altro che di stringere un amico, in un abbraccio sincero, di cantare una canzone stonata, con la mia donna, di sentire la vita fluire e nascere, in un orgasmo, di sentire di nuovo la forza pervadere il mio corpo, dopo una lunga spossatezza...Ho bussato alla tua porta, senza sentire nessuna risposta, senza sentire nessuna speranza, filtrare dal buco della serratura. Ma, anche allora non ero stupido e non ho insistito, o forse, proprio per questo, stupido lo sono diventato.In giorni lunghi e banali, ho lasciato scorrere la vita come acqua dal rubinetto scordato aperto, senza rendermi conto, che in quella quotidianità era racchiuso il senso della mia esistenza: si può ritrovare se stessi, anche in una metropolitana all'ora di punta.Ho imprecato, pianto, per un tradimento che, in realtà, non poteva essere stato: con la morte nel cuore, i secondi, i minuti, i giorni successivi, ho desiderato non vivere più, ma ancora non sapevo la felicità, anch'essa assurda, che avrei toccato...In occhi sugli ultimi raggi del tramonto, della fine della mia vacanza, ho fatto danzare la mia anima, perché restasse ancora a giocare con quei riflessi dorati, perché si perdesse nel silenzio dell'alto mare, perché raggiungesse l'infinito che ho dentro.Ho goduto a piene mani dei sensi, innondandomi di piacere, ubriacandomi dell'oblìo di non chiedermi, quale sarebbe stato il mio domani: che fosse cibo saporito, o le calde carni della mia donna, o anche solo il sogno di possederla, ho ricevuto più di quanto non avrei osato chiedere.In ricordi distanti, in attimi trascorsi, ho costruito la mia forza, la mia debolezza e il tocco delicato che apre ogni cassaforte, quello rude, che distrugge ogni ostacolo: in me, c'è un frammento d'infinito e, pure, un buco nero di perdizione.Ma sono ciò che sono e non ho scampo, dalla mia faccia allo specchio, dalle schegge di lacrime cristallizzate, dalle stille di sangue con cui ho segnato il mio cammino nel mondo, dalle gocce di seme con cui ho fecondato la terra, dai sorrisi che ho donato, dalle ingiurie che ho ricevuto, dalla speranza che ho suscitato...