per non smarrirmi

2016: elezioni comunali di Roma


Dopo la caduta della giunta di Ignazio Marino, improvvisamente il caso mediatico si è smontato e dei problemi della città, sull'informazione nazionale, non si è quasi più parlato. Sotto il supercommissario governativo Tronca, le strade sono peggiorate, il sottobosco corruttivo ha ricominciato a crescere rigoglioso e i dipendenti comunali (diretti o di municipalizzate), hanno ripreso a fare sempre meno e sempre peggio; ma nessuno ha più protestato, nessuno s'è indignato.Tra pochi giorni, noi cittadini romani saremo chiamati a scegliere chi ci amministrerà, centralmente e più localmente, nella metropoli: Roma è una città così grande (più grande comune d'Europa) e così complessa (in essa confluiscono tanti potentati e tantissime culture diverse), da richiederne la suddivisione in quindici municipi, ciascuno con popolazione sufficiente per un capoluogo. Roma è una metropoli, capitale di due stati e centro mondiale di una religione importante, con più di 2700 anni di storia e con la maggiore concentrazione di patrimonio artistico e archeologico del mondo (occidentale).I suoi problemi, i suoi mali, sono tanto atavici da essere diventati culturali che per gestirli e sconfiggerli, occorre essere ben più valorosi di un Lancillotto e ben più puri di un Galaad, nonché appoggiati da una squadra ben più forte di quella dei cavalieri della tavola rotonda.Di certo, la città ed i suoi cittadini, sono così tanto degenerati, d'aver bisogno di molto di più di una bella immagine e di una nuova parola d'ordine: necessitano di un capo forte, carismatico e competente, nonché di uno staff adeguato.*            *            *Non ho mai fatto mistero di apprezzare l'ex-sindaco Marino, nella sua volontà "ripulitrice" e innovatrice: la sua figura e il suo intento, forse erano più adeguati ad un popolo di una grande e civile città del nord Europa, che di una città tanto antica e tanto malata. Quando l'alleanza tra la direzione renziana del PD (il suo partito!) e gli oppositori in giunta l'hanno fatto decadere, confesso che ho provato un moto di nausea, di vero e proprio schifo, nei confronti della politica cittadina; quanto al partito che avrebbe dovuto sostenerlo ed invece gli ha fatto una sommessa guerra, da subito, mi sono detto che ben difficilmente avrà il mio voto e, comunque, giammai di slancio.Avevo un sindaco che, assieme alla maggioranza degli aventi diritto al voto della capitale, avevo contribuito ad eleggere e le cui scelte (anche quando si sono rivelate sbagliate), ho condiviso spesso. Oggi, che ci si appresta ad eleggerne il successore, mi trovo nell'imbarazzo di non sapere ancora chi votare, perché non c'è un solo candidato che apprezzi, o che almeno parli la mia lingua, sul modo di far resucitare la città.Per me, ogni candidato sarebbe da evitare, chi per un motivo, chi per un altro.*            *            *Alfio Marchini. Rappresenta un candidato troppo vicino ad interessi di parte (=leggasi "ai palazzinari") e ben lontano dall'essere quell'esperto della macchina consiliare romana, che certa stampa ha provato a dipingere: a quel che ricordo l'ex giocatore di polo, nel consiglio comunale romano, era secondo solo ad Alemanno, quanto ad assenteismo. L'essere poi, appoggiato dal signor B. me lo rende ancor più inaccettabile. Belloccio, figlio di papà, presuntuoso e...inutile...Stefano Fassina (Sinistra Italiana). Da uno che ha tentennato così tanto a lasciare il PD targato Renzi, che non ha difeso come avrebbe dovuto e potuto, l'operato di Marino, nonché che ha riempito la sua squadra di così tanti figuri...inconcludenti...non saprei che aspettarmi. Buono solo per protestare (da sinistra) a Renzi.Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale). Piuttosto giovane, rappresenta la tipica nuova esponente della vecchia destra romana, quella che era più incline a soddisfare gli appetiti di parte, che a realizzare effettivamente qualcosa. Nonostante sia stata anche nella squadra di governo, di uno dei gabinetti del signor B. sembrerebbe essere un po' più decente della gente con cui si accompagna. Ma, al di là del fatto che non voterei mai una con un simile programma, anche solo il fatto d'essere pubblicamente appoggiata da un buzzurro come Salvini (uno che solo pochi anni fa, parlava apertamente di Roma Ladrona), la rende un candidato inaccettabile. Dimmi chi ti appoggia e saprai perché non ti voterei...Roberto Giachetti (Partito Democratico). Fortemente voluto dal premier, l'assassino politico del mio sindaco, in ciò sconta il suo peccato originale; l'aver poi, in squadra, alcuni "pugnalatori" di Marino, nonché alcuni esponenti del sottobosco traffichino del suo partito, nonostante mi sia personalmente non-proprio-antipatico, me lo rendono inviso e di dubbia auspicabilità. Uno sfigato, circondato da congiurati?Virginia Raggi (Movimento 5 Stelle). A lungo un'incognita, come tutto il suo movimento, ho raccolto nel tempo diverse affermazioni deprecabili, quando non sospette, che mi hanno fatto porre diversi interrogativi. Non volendo lasciarmi influenzare, da quanto riportato da un'informazione che poteva non essere onesta, ho voluto sentirla parlare di persona. Stasera, a Piazza Pulita, incalzata dal buon Formigli, mi ha dato una pessima immagine di sé: non-autosufficiente, un pizzico arrogante, piuttosto confusa e decisamente inadatta a ricoprire il ruolo di primo cittadino, di una città così difficile, come Roma. Il nulla vestito di niente (e nemmeno troppo carina).Simone di Stefano (Casapound). Non voterei mai certe prese di posizione, né certe vestigia del passato. Per favore, non diciamo cazzate...*            *            *Se i sondaggi avessero una qualche parvenza di ragione, probabilmente si avrà un ballottaggio: in quel caso, sarà più facile scegliere chi votare, perché basterà considerare il candidato che faccia un po' meno schifo. Ma l'unica cosa che continuo a ripetermi (sì, lo so che è una posizione inutile e sterile) è: RIDATEMI IL MIO SINDACO, IGNAZIO MARINO !!!