per non smarrirmi

Oltre 100 giorni dopo


Era il 19 giugno 2016, quando il responso annunciatissimo delle elezioni comunali romane, pose a capo del comune capitolino la sindaca Virginia Raggi. Volutamente scrivo che a capo del comune è stata posta una persona, piuttosto che una giunta, perché allora una giunta non c'era ancora, ma solo un elenco incompleto di nomi. E l'insieme dei nomi, annunciati tutti dopo un bel po' di giorni, nel tempo si sono dovuti modificare (e forse ancora si modificherà). Le linee programmatiche della nuova maggioranza capitolina, oltre a rivelare un ridicolo copia-incolla di documenti altrui, si sono contraddistinte in posticipazioni future: studieremo...vedremo...faremo...In quest'ultimo aspetto, quello del rimandare, effettivamente la nuova giunta si è dimostrata molto coerente con quanto promesso: intanto che il nuovo staff capitolino studia, i cespugli ai margini delle strade, crescono rigogliosi e, prima gli aghi di pino e poi le foglie, otturano i tombini; intanto che i nuovi assessori vedono che c'è da fare, saltano centinaia di corse di autobus, impazzisce il traffico e peggiora la qualità dell'aria; intanto che la nuova amministrazione si appresta a fare (...) le strade si frantumano con le prime piogge e le buche preesistenti si allargano, ma nessuno le ripara. Intanto che aggiustano e rattoppano la giunta, la città rimane endemicamente sporca e, al di là delle vie più trafficate, la spazzatura si accumula e si disfa al cader della pioggia e al passar delle auto, sulle strade...Senza nessuna prevenzione mentale per il Movimento 5 Stelle, io che a Roma ci vivo, posso dire non l'ho mai vista così in decadenza, nemmeno ai tempi della giunta Alemanno (e sì che allora pensavo d'aver visto il peggio!). Tra poco entreremo pienamente nella stagione delle piogge e i romani s'incupiranno, s'incattiviranno e saranno sempre più presi dalla voglia di trovare un capro espiatorio alle loro frustrazioni. Basteranno i fake, i falsi articoli auto-incensanti sui socials, a placare l'inevitabile frustrazione del popolo romano?