per non smarrirmi

Delusioni e conferme


Ci sono giorni in cui le cose potrebbero essere meno dure, meno complicate di come accadono; ma c'è sempre il fattore umano che gioca i suoi scherzi e tutto quello che poteva essere facile, diventa complicato.Ieri, un dipendente cui tengo (soprattutto umanamente) mi ha aggredito verbalmente, mi ha attaccato con una veemenza inusitata, che mi ha ferito nel profondo e mi ha fatto riflettere: al solito ho sbagliato ad essere aperto e disponibile, ad essere il capo che vorrei avere. Con amarezza, devo prendere atto che ha ragione quella mia amica sul mio rapporto col mio sfaff e devo ricordarmi che i subalterni non possono essere considerati degli amici.Per il dipendente in questione provavo sincero affetto e gli ho sempre perdonato degli eccessi (caratteriali), che dovrebbero essere tecnicamente inaccettabili; le sue critiche le ho sempre ascoltate con attenzione e, spesso, accettate. Con lui ho sofferto per i suoi mali, ho dato disponibilità mai date ad altri; per lui ho subito casini dai superiori e casini lavorativi.Ieri...mi ha attaccato come "categoria" (cioé quella dei capi-reparto) e mi ha lasciato un terribile amaro in bocca. Oggi non ho voglia di tornare al lavoro e vedere la mia squadra, farci gli auguri, salutarci per un paio di giorni di meritato riposo.Poi, al ritorno a casa, la solita conferma da parte della consorte: non capisce un c... di me e di ciò che ho dentro. Ma questo, da tanto non è più un motivo di delusione...anche se fa comunque male, perché dopo tanti anni di vita assieme, prescindendo dal rapporto emotivo, si dovrebbe capire un minimo, l'altro...(che 'ste feste passino in fretta, per favore!)