per non smarrirmi

Quando il dialogo è impossibile


Qualche giorno fa, ho ricevuto una notifica su FaceBook in cui un mio amico grillino condivideva un post che beatificava l'operato della Giunta Raggi, cioè della mia città. Dato che l'autore era un tale di Pordenone, mi sono detto che magari non conosceva l'esatto stato delle cose. Così, da cittadino romano (molto) scontento e da libero osservatore politico (apartitico), ho ceduto all'impulso di dire la mia, cioè che le cose non erano esattamente come avrebbero voluto raccontarle, beninteso, nella maniera più civile possibile. Avendo ricevuto risposta dall'autore, ne è sorto uno scambio di affermazioni (da parte mia sempre civili), in cui finché sono stato ritenuto convalidante le tesi espressa, sono stato ascoltato, poi, quando è risultato più chiaro il mio dissenso (basato sul mio quotidiano, cioè sul tangibile), sono stato attaccato dall'autore e via via da altri "adepti" del M5S, incapaci di un sano confronto dialettico, poiché velocemente scaduti in accuse ed insulti.IO affermavo che: 1) la giunta attuale se pure sta risanando il bilancio cittadino, lo sta facendo con totale inazione a scapito della vivibilità; 2) anche altri (il vituperato ed assolto ex-sindaco Marino) avevano avviato il risanamento, pur lavorando alacremente a molti progetti migliorativi della città; 3) facevo notare che per chi ne vive lontano, la visione di ciò che avviene realmente nella Capitale, non si può basare sul vissuto, ma sul "riportato". LORO (diversi friulani, un paio di campani, un calabrese, una toscana ed una ligure trapiantata in Francia), dicevano che: 1) o non capivo o ero colluso; 2) la sporcizia della città è colpa dei romani che sono incivili e non si rimboccano le maniche; 3) gli altri rubavano e il PD aveva rovinato la città; 4) chi parla male della Raggi, lo fa per provare a ripulirsi della merda che ha addosso; 5) la città anche 7 anni fa era sporca e faceva schifo; 6) ero un troll (=provocatore) colluso e stipendiato... L'unica voce discordantre era di un romano, che in qualche modo si era pentito d'aver votato la giunta Raggi e che ha anche provato a fare notare che stavo argomentando "nel più pacifico dei modi".*             *             *Da tutta questa esperienza, ho tratto qualche considerazione:- ci sono persone che hanno bisogno di credere in qualcosa, o qualcuno, al punto di seppellire ogni evidenza (e il web, mostra quanto il M5S ne sia pieno)- le fonti con cui alimentano le proprie convinzioni, sono tutte interne al proprio movimento (o dei propri attivisti/simpatizzanti) e prive di qualsiasi raffronto- la loro argomentazione è una ripetizione degli stessi dogmi, che danno loro forza, anche a sproposito, ovvero al di fuori del contesto specifico- chi dissente gli viene affibbiata l'etichetta di provocatore (e da quel momento è tacciato di collusione e partigianeria), con aggressione verbale crescente, sino all'insulto- provare a confrontarsi costruttivamente con costoro è perfettamente inutile, in quanto non sono disposti ad ammettere nessuna mancanza della propria parte (o non sono in grado di argomentare realmente).Inoltre, dal modo in cui la vicenda mi abbia personalmente colpito, ho notato che resto comunque un idealista, perché ancora spero di potermi confrontare dialetticamente con qualcuno che la pensi diversamente. Il giorno che mi passerà definitivamente la voglia di provarci, vorrà dire che veramente non mi ritrovo più in questo mondo.