per non smarrirmi

il mio Non-Endorsement...


Endorsement è una parola inglese, tra l'altro evitabilissima ma piuttosto di moda, traducibile in diversi modi, essenzialmente forse col termine "sostegno". Spesso viene usata, nel giornalismo polititico, per indicare l'appoggio ad un candidato o ad un partito, da parte di personalità di una certa rilevanza.Visto come vanno le elezioni (a tutti i livelli), o i referendum, sono piuttosto demotivato ad esprimermi su chi votare, inteso come partito o persona: quasi ogni volta, vedo frustrata la mia opinione e vedo confermato il mio giudizio sui rischi (avveratisi), o su ciò che sarebbe comunque stato meglio... Anni fa, il mio ultimo Endorsement non ha portato a quello che continuo a pensare che sarebbe stato il risultato migliore per il paese. Oggi, dopo una legislatura con diverse luci ed ombre, in cui sono state fatte molte cose che auspicavo, ma nel modo sbagliato, mi ritrovo nel dubbio se esplicitare il mio pensiero, o un mio qualcerto sostegno...Ma, visti i precedenti, più che sostenere un partito o un qualche leader, preferisco esprimermi negativamente per chi non votare. Però, temo che anche così vedrò frustrata la mia voglia di una scelta positiva da parte del paese...NON VOTIAMO BERLUSCONI (cioè per Forza Italia): in tanti cercano in lui la garanzia di una politica tradizionalista, impauriti dall'incertezza. Io dico di non votarlo, poiché ha governato il paese nell'arco di un ventennio (anche con una maggioranza schiacciante) e già allora non mantenne le promesse che ora ripete. L'unica certezza che può dare, anche visto il suo attuale stato "decotto", è quella di rovinare di nuovo il paese. In più ha già abbastanza disastrato il paese in termini economici, organizzativi e culturali, da non concedergli l'occasione di bissare il danno... [in sintesi: dannoso e non-credibile]NON VOTIAMO LA MELONI (cioè, Fratell'd'Italia): in lei molti cercano una linea coerente con la sua provenienza politica di destra sociale. Io dico di non votarla, perché al di là della sua petulante ripetitività di Goebelsiana memoria (...), di coerente ha ben poco e di sociale, alla fin fine, ancora meno: è stata persino ministro sotto Berlusconi ed poi ha votato la legge Fornero; oggi prende le dovute distanze dal primo (pur suo alleato) e propugna la cancellazione della seconda. Inoltre, da una che cerca di proporsi come esempio di una destra moderata e democratica, non ha mai condannato esplicitamente i rigurgiti neo-fascisti, per non perdere voti [in sintesi: incoerente e ambigua]NON VOTIAMO SALVINI (cioè la Lega Nord): costui ripete frasi ad effetto, anteponendo gli italiani in tutto, là dove fino a pochi anni fa, ne disprezzava e insultava apertamente una buona metà, (romani e meridionali); in più, continua a proporre teorie economiche quali la flat-tax, che seppure psicologicamente invitanti, sono oggettivamente inapplicabili per la salvaguardia dei conti pubblici, inique (vanno conto la progressività prevista dalla costituzione) e pericolose, perché creerebbero tali danni erariali che ci obbligherebbero ad una nuova stagione di lacrime-e-sangue, per rimettere in sesto i conti pubblici. Al di là della sua mancanza di titoli di studio rilevanti (=preparazione scolastica), di esperienze lavorative significative (=praticamente ha sempre e solo fatto il politico-demagogo), la cosa per cui è più noto in Europa, oltre al disprezzo per l'Unione, è il suo tasso d'assenteismo (nella commissione di cui fa parte ed in parlamento Europeo), a fronte comunque di un bello stipendio, cui non si sogna (coerentemente!?!) di rinunciare. E si potrebbe ricordare all'uso del vangelo, per propugnare politiche razziste che hanno ben poco di cristiano (ma Cristo non disse qualcosa tipo: "ero affamato e mi avete dato il cibo..." e similari?); si potrebbe rammentare il suo vocabolario intriso di odio; si potrebbe far presente che, sebbene non sia mai stato ministro, è comunque sempre stato nella Direzione di un partito che ha governato a lungo e che ha miseramente fallito tutte le politiche di contenimento dell'immigrazione...insomma la lista dei motivi per non votarlo è moooolto lunga... [in sintesi: pericoloso e inconcludente]NON VOTIAMO DI MAIO (cioè, il Movimento 5 Stelle): altro personaggio miracolato dalla politica, ché nella vita non è riuscito a concludere nulla, ha dimostrato di essere spesso non-preparato e pressapochista, come molti altri (anche laureati) del suo movimento. Capace di dire tutto ed il suo contrario, a seconda delle occasioni, fino ad oggi non è che abbia saputo distinguersi esattamente per qualcosa. Quanto al suo Movimento, ha dimostrato di aver praticamente abiurato a tanti suoi (anche apprezzabili) principi, nel momento in cui si sia trovato a governare (localmente) e che la corruzione mentale dei politici italiani è endemica e trasversale: non basta dichiararsi partito pulito, per essere sicuro che chi vi aderisca lo sia davvero. Se non è penalmente rilevante l'aver dichiarato una devoluzione in beneficenza (salvo il concetto di "abuso della credulità popolare"), fatta solo parzialmente, politicamente lo è lo scarso controllo sull'attività e trasparenza dei suoi parlamentari (vedasi i rimborsi-spese), la palese incapacità di governare (vedasi la capitale...), l'inconsistenza dei propri programmi economici (vedasi strafalcioni contabili di decine di miliardi di euro) e l'ambiguità della loro organizzazione democratica interna (vedasi la gestione della Casaleggio Associati, della piattaforma web del movimento, nonché l'arbitrarissimo diritto di veto del suo fondatore, Grillo). Onestamente, da questo carrozzone di vincitori, sul quale stanno salendo in tanti, senz'alcun controllo, ci sarebbe da guardarsi... [in sintesi: pressappochista, impreparato e torbido]NON VOTIAMO RENZI (cioè il Renzismo in seno al PD): al di là della sua giovanile capacità mediatica, oramai apprezzata solo dai suoi fan, costui ha sì in qualche modo riportato l'Italia in una qualche forma di galleggiamento, ma lo ha fatto tradendo lo spirito originario del suo partito (esempio, l'abolizione dell'articolo 18, coi voti presi da Bersani per salvaguardarlo), nonché quello democratico e unitario che dovrebbe essere alla base di un qualsiasi movimento politico (soprattutto di massa). Inoltre il suo personalismo e la sua incoerenza (è rimasto in politica, anche se col referendum costituzionale aveva posto un aut-aut, che premetteva il contrario, in caso di sconfitta), dimostrano che costui non può né dichiararsi di sinistra, né governare a nome di quel popolo [in sintesi: narcisista, divisivo, incoerente]In questo contesto di pronuncia da "endorsement negativo", restano fuori i cespuglietti di sinistra (più o meno gruppettari, più o meno riciclati, più o meno tali), nonché le spinose e velenose pianticelle di destra (più o meno fasciste, più o meno populiste, dai finanziamenti più o meno ambigui), cui nuoce non poco il concetto di "voto utile"...ALLORA, PER CHI VOTARE?Premettendo che in tutti i partiti/movimenti politici c'è sempre e comunque anche della brava gente (onesta, preparata e sincera), forse mancando una forza politica cui fare ideologicamente riferimento, si dovrebbe ripartire dalle brave persone e premiare quei movimenti politici che le candidano. Quindi, poiché andare a votare è un sacrosanto diritto-dovere, facciamolo dopo aver studiato (internet aiuta) i candidati del nostro collegio......[...e che Dio (o chi per lui) ce la mandi buona...!]