per non smarrirmi

Mini-Lettera aperta a Marco Travaglio


Ho appena finito di vedere la trasmissione "8 e 1/2" della Gruber su La7 ed ho visto tre giornalisti diversi, Stefano Cappellini (di La Repubblica), Stefano Zurlo (de Il Giornale) e Marco Travaglio (de Il Fatto Quotidiano). Di fronte ad una inchiesta come quella sul nuovo stadio della A.S.Roma, in cui per la prima volta vengono coinvolti politici e personaggi legati al Movimento 5 Stelle, un giornalista serio e affermato, quale Travaglio, avrebbe dovuto essere al livello del proprio nome, mostrandosi professionalmente ineccepibile. Ho letto e ammirato certi suoi articoli, un paio dei suoi libri (scritti con Gomez) e diverse sue apparizioni televisive. Ogni volta sono stato piacevolmente colpito dalla preparazione, dalla memoria storica (in un paese come l'Italia!) e dalla capacità di analisi che rendeva chiaro il nesso tra molti dei fatti cui assistevamo. Anche se nel tempo ho smesso di condividere molte sue opinioni, sono sempre stato attento ad ascoltarlo, perché in ogni sua tesi ravvisavo comunque dei concetti interessanti.Purtroppo, devo dire che da quando il Movimento 5 Stelle ha "vinto" le elezioni, da quando ha formato il nuovo governo con la Lega, Travaglio ha smesso di sembrarmi se stesso e ciò che dice, sembra più vòlto a giustificare le proprie posizioni del passato, nel suo indiscutibile appoggio al Movimento, che ad affrontare la realtà dei fatti. Di questo, purtroppo sono rimasto oggettivamente colpito, in modo negativo, perdendo man mano fiducia nella sua incredibile capacità di analisi. Questa sera, per me Marco Travaglio ha perso anche l'ultimo barlume di credibilità, poiché per cercare di difendere la giunta-Raggi (quella della mia città) ed il Movimento nazionale, entrambi coinvolti nelle indagini sulla costruzione dello stadio della A.S.Roma, ha smesso di essere obbiettivo, è stato piuttosto impreciso nella ricostruzione storica, ha dimenticato la sua irreprensibilità e integrità. Purtroppo ho anch'io una discreta memoria storica e negli ultimi anni ho cominciato a seguire un po' più approfonditamente le vicende cittadine; così mi sono fatto un'idea piuttosto diversa di ciò che accade nella mia città (anche conoscendo il sottobosco capitolino e la mentalità del romano-medio), di quanto non abbia fatto il giornalista de Il Fatto Quotidiano. Sul lavoro e gli atti della giunta romana e su quanto accaduto nella vicenda-Stadio, per me dice cose sbagliate. Punto.Ma al di là di questo, stasera ho assistito ad un mini dibattito tra giornalisti, in cui persino quello de Il Giornale, mi è sembrato un campione di coerenza. Inoltre, il collega di La Repubblica dopo aver rilanciato il "garantismo" sul piano giudiziario, è stato incredibilmente molto più convincente e concreto, nell'imputare la responsabilità politica (alla giunta, al Movimento Nazionale) di chi ha fatto certe scelte, ha effettuato certe nomine. Il concetto basilare è che una persona onesta può anche affidarsi alle persone sbagliate, ma se anche giuridicamente innocente, è comunque politicamente colpevole. Di leggerezza, di mancato controllo, di eccesso di fiducia, di scarsa attenzione, ma comunque è politicamente colpevole... Io ripeto spesso di non essere nessuno (ho il tesserino di pubblicista, ma solitamente mi alzo alle 5 del mattino, per un lavoro duro) e lui è un giornalista affermato, ma tra noi oggi come oggi c'è una grande differenza, quella che lui ha smesso di essere "libero" di farsi un'idea, poiché ormai legato ad un Movimento politico, mentre io non ho smesso di esserlo, perché non ho più nessun partito o movimento politico, cui fare riferimento. Lui oggi spesso si arrampica sugli specchi per non abiurare le proprie posizioni precedenti, io invece mi ritrovo anche a difendere un Movimento che oggettivamente non mi piace (...), rispettando le istanze di una nuova politica, auspicate dai suoi sostenitori.Quindi: "Caro Marco Travaglio, per favore ti chiedo di ritrovare te stesso e di recuperare il tuo spirito critico di un tempo, smettendo di sentirti legato al M5S qualunque cosa questo faccia, perché l'ottimo giornalista che sei stato, non avrebbe concesso tutti quei benefici del dubbio che hai dato loro. Una volta l'incapacità di una giunta come quella romana non avrebbe trovato in te un difensore d'ufficio, ma un fustigatore di atti e di incapacità manifeste. Una volta la torbidezza delle nomine come quelle fatte dal Movimento, non avrebbe trovato alcuna giustificazione in un Censore come te. Una volta, non ti avrei visto in tv sovrapporti nella voce, per impedire ad un tuo collega di esporre la sua opinione ed avresti opposto alla loro, la tua tesi, dall'alto di fatti ben provati.Perdonami, ma dopo la "brutta figura" che hai fatto questa sera, non basteranno i tremila commenti a te favorevoli degli invasati del Movimento a riabilitarti ai miei occhi. Certo, vivresti benissimo anche senza il mio plauso, il mio rispetto, ma ciò non farà più di te un punto di riferimento per il giornalismo, per coloro che ancora credono realmente in quella professione, che dovrebbe essere anche la tua.Comunque con rispettoGuido"