per non smarrirmi

I numeri sono importanti !!!


In una famosa scena di un film di Nanni Moretti, il protagonista tira un ceffone ad una giornalista che lo sta intervistando, perché questa usava un po' troppo disinvoltamente dei termini lessicalmente non correttissimi (...). Nel momento in cui le tira il manrovescio, le grida: "Ma come parla ? Le parole sono importanti!" Ecco, ogni tanto a me verrebbe di fare lo stesso, con giornalisti ma anche con "postatori selvaggi" (da social), quando scrivono cose che per me non sono correttissime.Non avendo più un partito di riferimento, mi concedo il lusso di osservare e criticare tutti coloro che dicono o fanno cose non esatte, in quanto mi reputo senza alcun tornaconto politico e pratico: dal pulpito (posto molto in basso) del cittadino comune, mi concedo il lusso di fare notare alcune cosette...Dopo le elezioni del 4 marzo 2018 (affluenza quasi al 73%), si è visto chiaramente che l'explit più grande lo ha avuto la Lega (17,37% alla Camera e 17,62% al Senato), così come il tracollo più consistente lo ha avuto il PD (18,72% C. e 19,12% S.); parimenti un buon guadagno lo ha avuto il M5S (32,68% C. e 32,22% S.) ed un risultato inferiore alle aspettative lo ha avuto LeU (3,39% C. e 3,22% S.)Questo per i politologi, indagini statistiche alla mano (dati numerici), ha significato una buona dispersione del voto di sinistra, con elettorato fluidissimo, cioè che è passato anche da un estremo all'altro. Però, se i numeri sono numeri e le cifre vanno sapute leggere, il grande exploit della Lega, tarato dal mancato voto (purtroppo non totalmente ascrivibile a coloro che non si sentono rappresentati da nessun partito), diventa un esplicito consenso del 12,68% alla Camera e del 12,86% al Senato, se calcolato sul totale degli aventi diritto al voto. Parimenti, si potrebbe fare lo stesso "giochino" col M5S, ottenendo il 23,85% alla camera e il 23,52% al Senato. Facendo un siffatto calcolo, si potrebbe anche notare che la volontà popolare, attraverso una democratica regola elettorale (criticabilissima), ha mandato al governo due forze politiche, esplicitamente votate complessivamente 36,53% alla Camera e dal 36,38% al Senato, ovvero poco più di 1/3 degli aventi diritto al voto.Se con una legge elettorale diversa, tipo un "proporzionale puro", l'attuale Governo forse non sarebbe mai nato (almeno non così come lo conosciamo), credo che sia corretto affermare che è comunque legittimamente in carica, in virtù della legge elettorale vigente. Però, a rigor di logica e politicamente (soprattutto da chi per anni ha tuonato contro presunti Governi contrari alla volontà popolare) credo che sarebbe altrettanto corretto tenere conto della stragrande maggioranza che comunque ha votato differentemente e/o ha deciso di non votare.Invece non è così e, soprattutto il segretario della Lega, continua a muoversi con evidente disinvoltura, come se il paese gli andasse TOTALMENTE dietro, come se le sue posizioni non andassero contro a quelle del suo alleato di governo (e degli accordi presi): stravolgendo con proclami e messaggi sui social, la linea politica di decenni, più che rivoluzionare il paese, sembra lo stia stravolgendo.PERO'...CI SONO ANCHE I SONDAGGI che sembrerebbero dare ragione a Salvini, perché nelle intenzioni di voto oggi sembrerebbero premiarlo con un sonoro 31,2% (!!!) alla Lega, mentre il M5S di Di Maio scenderebbe al 29,8%. MA SI PUO VERAMENTE DAR CREDITO AD UN SONDAGGIO? I sondaggi sono numeri, ma piuttosto labili, in quanto dettati dal momento, frutto di una ponderazione relativa e soprattutto legati al tipo di questione che viene posta, al come questa viene presentata (ecc)...Se la linea-Salvini, su immigrazione, scuola, lavoro, fiscalità, sanità (ma non era solo Ministro-dell'interno?), ecc... portata avanti sui social, è apprezzata soltanto da coloro che esprimono l'intenzione di votare la Lega, allora, numeri alla mano, non credo sia corretto affermare che il paese sia con lui: in fondo lo voterebbe meno di 1/3 dell'elettorato intervistato. E se qualcuno volesse obbiettare che sommando i potenziali di voto dei partiti al Governo, si otterrebbe una maggioranza schiacciante, allora c'è una cosa, un dato numerico, che oggi manca all'appello, ovvero quanto dei potenziali votanti M5S darebbe il suo consenso elettorale al movimento, sapendo che questo si legherebbe nuovamente a Salvini. Il dire o il non dire questo, forse a livello di dato numerico può sembrare secondario, ma politicamente non è poca cosa.Se le analisi, i sondaggi, le statistiche, presi dai politologi sulla dispersione del voto a sinistra, non sono propriamente "carta straccia", probabilmente i dati sulle intenzioni di voto mostrerebbero un diverso risultato, in caso di nuove elezioni in cui Lega e M5S si presentassero apparentati.Ma tutto ciò, mancanti dati certi, non è che un'illazione. Esattamente come sostenere che la maggioranza degli italiani ha dato e dà ragione a Salvini, su tutte le questioni più importanti.