per non smarrirmi

Sulla nostra società (n°1)


PREMESSA: Tutti i giorni, leggo le notizie su Televideo, in internet e vedo i TG; a causa dell'essermi sempre interessato di legge, di storia e di sociale, nonché grazie al mio spiccato senso d'osservazione, credo d'avere sempre avuto le idee abbastanza chiare. Oggi, però, questo equivale ad essere immancabilmente contrario alle politiche del Governo, perché ne ho osservato le premesse, ne vedo i motvi alla base e ne prevedo le conseguenze...Il futuro è tutt'altro che roseo: ai problemi italiani, si stanno
sempre più assommando le conseguenze dei prezzi del petrolio e la crisi finanziaria americana. A tutto questo, si potrebbe ovviare con una politica di redistribuzione della ricchezza (meno capitale e più redditi), con una creazione, anche artificiosa, di posti di lavoro, il più possibile "utili" (evitiamo opere inutili e troppo costose), per rimettere in moto l'economia, reindustrializzando e returisticizzando questo paese, in modo nuovo. Il risparmio, da sempre spina dorsale della nostra economia, deve tornare al centro dell'interesse del Governo: la nostra società, non può e non deve diventare come quella americana; le regole al liberismo, devono essere certe (=ferree), se vogliamo evitare un altro disastro come quello statunitense.
Al di là del credo religioso, questa società deve ripristinare quei valori di solidarietà e fratellanza, che la caretterizzavano, abbandonando quella strada d'imbarbarimento che, in funzione di una commercializzazione esasperata (anche dell'immagine), ha da tempo imboccato.Ecco che tutti debbono riprendere a fare la loro parte, assumendosi le proprie responsabilità e pagando per le proprie colpe. Allora, ecco che chi vive in baracche e delinque e/o si prostituisce, non diviene solo polvere da nascondere sotto al tappeto, ma il banco di prova per una società sana, capace di sconfiggere la povertà, anche e soprattutto, di altri paesi.