Qualche decennio fa, qualcuno avrebbe detto: "Qui si fa l'Italia, o si muore!". Ebbene, oggi possiamo dire: "Qui si salva l'Italia, o la si affonda...!"La scuola primaria italiana, è riconosciuta tra le prima 6 (sei!) del mondo; quindi, vuol dire che, malgrado molte cose che non vanno, funziona benino. Eppure, oggi, dei loschi figuri, che dovrebbero volere il nostro (?) bene, la vogliono smontare, con l'intento di risparmiare, per risanare i conti dello stato. Per farci cosa è da capire; finora abbiamo: fatto risparmiare molto a chi aveva una prima casa di lusso; buttato dei milioni di euro di per far guadagnare a quelli della CAI; rimesso in piedi la società per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina...Dopo le proteste, per questa (non mi stancherò mai di ripeterlo!) finta riforma e prima che la loro minimizzazione venisse sovvertita, quello che dovrebbe essere il Governo di tutti i cittadini, vuole chiudere velocemente la questione. Ecco il Premier affiancare quell'incapace di ministra, in una conferenza stampa. Ecco lo schifosissimo teatrino nella trasmissione d'intrattenimento domenicale "Buona Domenica" (di chi è quella tv? chi paga gli applausi della claque? chi stipendia gli entusiasti conduttori?), in cui senza alcun contraddittorio la ministra ripete le frasi fatte ad uso del popolino, in cui
si tesse le lodi del suo progetto. Infine, ecco l'atto finale: prima che anche la CISL possa decidere di scendere in piazza contro la pseudo-riforma della scuola, si chiude ogni dibattito con il ricorso alla fiducia, per confermare il decreto!!!Bene, se così stanno le cose, cosa vogliamo fare? Come minimo, DOBBIAMO PROTESTARE, presenziando in ogni manifestazione contraria, cui possiamo andare! Poi, per il futuro, non stancarci di spiegare capillarmente agli acritici spettatori della tv commerciale (nostri parenti, amici, colleghi), cosa c'è in ballo e le conseguenze pratiche cui andranno incontro i loro figli e loro stessi: non so se basterà, ma almeno è un inizio!P.S. se qualcuno ha proposte migliori (LEGALI, PLEASE) da avanzare, le tiri fuori e in fretta: se sensate, le appoggerò...
