per non smarrirmi

I miei inverni...


Ho sempre amato l'inverno, ho sempre amato il mondo freddo e smorto, da guardare, da vivere. Forse perché sono di gennaio; forse perché, per anni, ho amato il natale, forse perché sono di sentimenti caldi, ma amo la riservatezza nordica. Non so perché, ma è sempre stato così, per tutta l'infanzia, per tutta la giovinezza...Dalla finestra della mia camera, vedevo il freddo dal tono velato dei colori, dal modo di ondeggiare degli alberi. Dove stavo, non nevicava quasi mai, ma il gelo arrivava ogni inverno a far morire le piante, a ghiacciare le pozzanghere, a imbrinare i prati... Affascinato dal senso di sospensione della vita, giravo per le strade, vagavo per il giardino, m'avventuravo nel boschetto, imbaccuccato nel mio giubbotto, quasi godendo del freddo che mi sferzava il viso. E i miei sensi spaziavano, alla ricerca  di tutto ciò che sapeva d'inverno.Tutto aveva un sapore speciale, che fosse per i termosifoni, per i vestiti pesanti o per le bevande, i cibi caldi, di fronte al freddo. Anche i té in cucina, con mia sorella, per le chiacchierate notturne; anche i normalissimi minestroni di mia madre, a cena; anche il banalissimo caffellatte mattutino...Ricordo anche una mia poesia che cominciava così: Maledetto inverno, come amo il tuo freddo! Perché senza le sensazioni, i brividi e i rigori dell'inverno, non si può amare veramente l'estate.