I Fiori Del Male

Post N° 141


Due occhi, due gambe, due braccia.Due tette, un apparato sessuale, due mani e due piedi.Sembrerei normale, credo.Niente di fuori posto in modo conclamato. Nessuna deformazione assurta a patologia.Intelligenza media, bellezza media, problematiche medie.E se in media stat virus assurgo a incarnazione del virtuosismo formato uterino.Il soggetto di cui si parla non presenta grandi difficoltà nell’intrattenere rapporti superficiali con la grande e spesso imbarazzante varietà umana, si destreggia abilmente nella vita formato sociale e non dà segno di fobie di stampo generazionale. Assenza di attacchi di panico, di depressione in stile “prozac e materasso”, di degenerazioni freudiane del rapporto sessuale.  Denota tuttavia una completa incapacità di gestione dei rapporti affettivi. Il che implica una serie di corollari dall’evidenza insindacabile:  -una furia distruttrice del legame sentimentale, amicale o amoroso che sia,   che   nella  maggior parte   dei casi si rivela  efficace ed efficiente. Il tutto tradotto in una vasta gamma di esternazioni. Dalla fuga in perfetto stile centometrista all’infamia assurta a stile di vita. -un iter sentimentale tortuoso, inutile, da dispendio energetico e riposo cerebrale. -un rifugiarsi ossessivo in quello che non c’è per trovare lo spazio di immaginare come potrebbe essere.Il soggetto presenta altresì un’instabilità insita nell’ elogio autocompiacente della sua bizzarria.”Ho trascorso i meglio anni sbandierando orgogliosa la mia devianza dalla normalità e ormai è troppo tardi per rientrare nel socialmente accettato e omologato”. Ipse dixit. Con una vena di amarezza mista al mai domo sentimento di superiorità.Io e la mia voce alla Tom Waits, la risata poco femminile, i vestiti molto poco maschili.Io e il mio camminare in perenne disequilibrio, l’aggressività al guinzaglio e lo scetticismo nelle parole.Io e il mio eccesso, il mio difetto. Il mio esagerato e il mio morigerato.Io e le mie crisi di nervi circolari che costituiscono la perplessità, in primis, della suddetta.Io e la mia vita dai contorni incerti e dalla sfumature oltre la percezione.Io che ultimamente sto cercando di capire cos’è che non funzioni. Dentro e anche fuori. Tutti dicono che ho tutto. Io mi crogiolo nel niente e faccio finta che non sia vero.Tutti dicono che sono bella. Io vorrei camminare invisibile per la strada e mi vesto in modo tale chemi si veda anche contro voglia.Tutti dicono che sono intelligente. Io mi sento una stupida vestita in maschera.Tutti mi dicono che sono fredda. Io so che non è vero ma dentro questo ghiaccio secco rischio di soffocare.Molti dicono che sono stronza. Io sono d’accordo e non ne so spiegare il motivo.E allora, penso, che vada a farsi fottere anche l’ennesimo complimento sbavato, l’ennesima mano troppo audace, l’ennesimo dire al posto del comprendere.Che vada a farsi fottere tutto quello che mi ha disgustata, stancata, amareggiata. Me compresa.“Lascia perdere tutto e cerca, almeno una volta, di essere felice”. Sì, ci dovrei provare.