I Fiori Del Male

800 Uomini.


Gliel’ho detto che non sono un oggetto, io.Lui ha detto che lo sa. Che non si permetterebbe mai di pensarlo.Gli ho chiesto cosa vuole.Lui mi ha chiesto cosa voglio.Ci siamo baciati e le risposte sono appassite nel silenzio di una passione che, forse, nemmeno esiste.Gli ho detto di lasciarmi stare.Non l’ho più sentito. E allora ho ripreso la ricerca estenuante del marito quindicinale. Quello che mi deve salvare da un altro anno di acidità zitellesca assicurato.(Lavorare in un bar gay, lapalissiana, non è un contributo all’incontro salvifico).Lo so, il marito d’agosto non dev’essere un’ottima soluzione.Nemmeno in quel testosterone dai contorni di pietra storica che è l’Arena di Verona.Anche perché, fino ad ora, nemmeno l’anfiteatro romano è riuscito ad esaudire le mie esigenze sentimentali e ormonali.C’è un tale proliferare di Maschi che le mie attenzioni vengono continuamente dirottate.C’è il macchinista, simbolo di forza e prestanza, incarnazione dell’Uomo che fa, agisce, non chiede, non necessita.Un invito all’estasi sessuale che attraversa canottiere,  pantaloncini corti e scarpe antinfortunistica.Ma chiede talmente poco che spesso non ricorda la tua esistenza 24 su 24. Poco lusinghiero. C’è il tecnico luci con la passione per la filosofia e l’introspezione. Metafisica e elettricità.L’uomo giusto al momento giusto. Sa sempre quello di cui hai bisogno. E lui, fatalità, ce l’ha sempre a portata di mano. Dal fazzoletto al collirio. Dalla felpa in più all’impermeabile. Passando per il calzino antiscivolo e lo stuzzicadenti da sottaceto. Ma ha tutto, troppo, l’odore del preconfezionato, già stabilito, calcolato.E qui ci piace improvvisare.C’è il regista avvocato con la predisposizione per le parole difficili e la tendenza alla prevaricazione.Lusinghiero come pochi altri, quando ti guarda sarebbe capace di mettere in imbarazzo anche la tua versione Messalina style.E’ il tipo da mazzo di fiori e cena ricercata. E’ il tipo che al terzo rifiuto se ne gioca altri dieci. Il tutto senza dare l’impressione di sentirsi respinto. Ma ti fa sentire solo l’oggetto delle Sue preziose attenzioni.Non sembra intravedere in te un qualcosa che non sia una proiezione delle Sue fantasie, delle Sue voglie, delle Sue preferenze.E io pretendo la visione a 360.C’è l’attrezzista che fa l’uomo innamorato.Frasi svenevoli, occhiate lungimiranti e dichiarazioni estemporanee.Ma poi, sfortuna sua, ti manda un messaggio in realtà rivolto ad altri.E scopre così un vasto sistema sotterraneo di toto scommesse sulla durata della tua integrità fisica.Tu non lo sapevi eppure, dietro lo quinte, si gioca a soldi sulle tue mutande.C’è il corista bello e simpatico.Disponibile e divertente.Ironico e intelligente.Ma, chissà come mai, qualcosa manca.Lui s’innamora e tu credi di uscirne adducendo alla presenza di una fidanzata oltre i confini teatrali.Lui la lascia dopo tre anni di convivenza e tu pensi sia giunto il momento di sparire dalla circolazione.E ce ne sono ancora tanti altri.Facendo un conto approssimativo dovrebbero essere circa 800 gli uomini disponibili in quel dell’Arena.Eppure qualcosa non torna.Chi troppo ha nulla stringe. Indubbio.Forse ha ragione il mio amico che dice che stare con me non è possibile.Perché stare con me significherebbe mettersi in mezzo ad una situazione troppo affollata.Tra inviti a cena, scommesse intime e occhiate invasive.E allora, onore alla coerenza, per non smentire l’assioma continuo a rincorrere quello che mi tratta come un soprammobile senza dignità.Perché, almeno con lui, non corro il rischio di trovare ciò che voglio.