I Fiori Del Male

Homo (che cazzo) Faber.


Dicembre è stato il mese dell'Uomo Scimmia.L'Uomo con la U maiuscola e una produzione di testosterone formato famiglia, utile e bastevole anche per le generazioni future.L'Uomo tutto muscoli, peli, frasi rudi e modi brutali.Quello che non chiede, non abbisogna, non teme e, spesso, nemmeno pensa.L'Uomo da cui farsi sottomettere per recuperare l'ancestrale versione del foeminis sexus.Dicembre è stato il mese del "provo a fare la donna e magari scopro che pure mi piace".Dopo aver scalato in ascesa e discesa ogni categoria di uomo esistente, dovrei aver capito che fare la donna proprio non mi riesce.E stare con il fratello dell'Uomo delle Caverne ancora meno.Ma l'esperienza non porta consiglio, saggezza tantomeno.E sulla scia dell'Ormone Del Rude mi sono fatta fregare.Cercando l'apoteosi del senso di protezione tra le braccia di un colosso di due metri per centoventi chili.Scongiurando le divergenze linguistiche, convinzioni ataviche di congiunitvi che si trasformano in controindicazioni farmaceutiche e sintassi in una qualche rara malattia venerea.Soprassedendo a inconciliabilità attitudinali e ideologiche di ogni sorta.Per sfatare il mito che mi vuole una snob dell'intelletto e un'intransigente della collocazione politica.Per una voglia irrazionale dell'innamoramento a sorpesa.Che, inevitabilmente, si trasforma in una macumba ballata furiosamente sui tuoi stessi organi interni.  Queste le violenze degli ultimi giorni.1-"Leggere non fa per me, mai fatto. Ah sì, forse una volta. C'avevo un libro che parlava di un tipo che si chiamava non so come e che faceva delle cose. Così. Non è che mi ricordo tanto. E poi mi stufo".E tu pensi: suvvia, non è che sia così importante. Un'invasata del supporto cartaceo, all'interno di una coppia, è più che sufficiente. E non è poi così grave se non conosce Moravia, se Bukowski crede sia un locale per transessuali e Benni il soprannome della mia amichetta svampita.Non dissertermo di correnti letterarie e premi Strega.E Alda Merini e Boudelaire li terrò chiusi in un cassetto per evitare che li confonda con le istruzioni in cirillico della nuova lavatrice.2-"I Subsonica?E chi sono? Pearl Jam, Alice in Chains? Mai sentiti. Capossela, Guccini? Ma che razza di musica ascolti? Io sono andata solo una volta al concerto degli AC/DC e ho fatto a botte un sacco".Ti senti male. La profanazione del tuo olimpo delle sette note ha il sapore dell'eresia.Ma spinta da non so quale forza ingoi la disperazioni.E ti dici suvvia ancora una volta, non è importante. Ci saranno altri terreni di possibile condivisione.3-"Ho il busto di Benito a casa. Eh sì, col fascismo si stava bene. Ma non è che dico che ha fatto bene ad ammazzare tutta quella gente, quello è stato un errore. Però vado sempre a mettere la firma nell'anniversario di quando è morto".Adesso hai le bolle,l'ebola e la gastrite attaccata all'esofago come un koala.Hai anche l'impressione di aver preso una malattia a trasmissione sessuale. Al solo pensarci.Ti senti svenire ma ancora non si può desistere.Pensi suvvia per la terza volta, e lo ripeti una quarta e una quinta per sedimentare la convinzione, non parleremo nemmeno di questo.Non è poi la coscienza politica che fonda un individuo (?).Ci saranno altri splendidi aspetti nascosti che attendano di essere magicamente portati alla luce.Poi si aggiungono altre uscite serali, inframezzate da dissertazioni (mie) sull'individualismo democratico, la partitocrazia del singolo e altri ossimori sociologici, e da mugugni (suoi) in italiano chiaramente rivisitato. E nondimeno violentato.Poi si scopre un'appartenenza agli ultrà destroidi di qualche squadraccia dal dimenticato nome, una denuncia per rissa e un sessismo dissimulato, malissimo, dietro frasi dal sapore inquisitorio."Con quanti sei andata a letto?Come non me lo vuoi dire? Cosa c'entra la libertà? E adesso? Se stai con me vedi anche  altri? Cosa vuol dire che sei una monogama seriale? Ma come cazzo parli? Mi stai facendo sudare."La convinzione che no, non ce la posso fare, matura in trenta secondi netti.Mandando all'aria la mia voglia di condivisione, di amore e idillio e due."Non puoi andare via così", "certo che posso, lo sto facendo", "non è normale questo comportamento", "sono fatta così, mi dispiace", "non te lo permetto", "non ho chiesto permesso".Mi vesto battendo il record mondiale  del numero di capi indossati per frazione di secondo e mi lancio verso la via di fuga sotto forma di portone di casa.Fuori, sulla strada, mi sento una sopravvissuta.Rinnuncio a bicipiti enormi, spalle da armadio quattro stagioni, fascino rude ed essenza di uomo al di fuori di diatribe sulla confusione sessuale.Rinuncio a tutto.Per parlare di correnti letterarie, premi Tenco e sistemi partitici allo sbaraglio.Il tutto in italiano scandito da termini forbiti e desueti e da digressioni dall'esatta consecutio temporum.Per parlare anche da sola, se del caso.I pompini, raziocinio recuperato docet, li faccio solo alla mia enorme autostima.