I Fiori Del Male

Vaneggio di una notte di mezza primavera


Ho bevuto una birra di troppo, questa notte.In omaggio ai vecchi tempi, a tutte quelle sere trascorse senza scopo, senza riflessione, senza troppa di fare e di non fare. O forse solo di pensare.Però adesso è diverso.Adesso ho un lavoro, ho un fidanzato. Ho addirittura un cane.Adesso penso al futuro e ad un mutuo eventuale.Ad una villeta a schiera in contesto signorile con giardino privato e steccato in vernice.Non cerco più di soddisfare l’istinto di una notte con il primo sconosciuto senza domani.Ho un orgasmo ogni notte che vanifica l’aspettativa di tutte quelle passate, che vale cento volte anche solo quelli sperati. Non potrei chiedere altro.Non rincorro più parole spante davanti all’ultimo bicchiere.Ho di fianco qualcuno che soddisfa ogni mia esigenza di comunicazione.Non vado più alla ricerca disarmata dell’imprevisto.Ciò che è previsto mi ha regalato una sicurezza lenitiva e confortante.Non cerco, non rincorro, non vado.E la birra di troppo mi fa pensare all’impensato.L’essere innamorati preclude la via della ricerca?L’amore è un vallo in cui si affossano i desideri dell’ultim’ora?L’innamoramento è una sorta di monade che esclude da sé tutto quello che non appartiene al modesto universo degli innamorati?L’essere innamorata fa di me una donna finita?E, soprattutto, cos’è che fa di me una donna sicura di essere innamorata?Sono notti che sogno di tradire il mio uomo con personaggi appartenenti alla mia fantasia, alla mia memoria storica, al mio passato.Da Ben Afflek ad Alcide De Gasperi, passando per il fedifrago incallito.Sono notti che mi sveglio in balia dei sensi di colpa legati ad un pensiero irrazionale.Non lo tradirei mai. Per onestà intellettuale, credo. Anche perché con Alcide De Gasperi non ho mai avuto molto in comune.Ben Affek, pettorali a parte, non è mai stato il mio prototipo ideale.E il fedifrago non è un’esperienza che ripeterei.Eppure la fedeltà s’insinua in me come un’infezione. Non voluta ma inevitabile.E tuttavia, a differenza dell’infezione, non la posso combattere.Mi sembrerebbe sleale.Quindi la assorbo in assenza di antibiotici, sperando non uccida la mia fantasia.Sono parole sconnesse, le mie.Perché tra cinque ore devo andare a lavorare e invece di dormire mi interrogo sull’essenza della fedeltà.Sapendo la risposta mi immergo nella doverosità sociale, e non so ancora dove saprà portarmi.Sono innamorata, ma sono un’incostante di natura.Sono fedele, e quindi una frustrata per partito preso.Ho alle spalle vent’anni di sesso libero, e quindi un’esperta del nulla che ti porta in dono una scopata una tantum.Sono confusa, e quindi una condannata alla domanda senza risposta.Forse berrò un’altra birra.Per fare sesso fedifrago scevro da sensi di colpa.Magari con Batman. E Robin, pure.Per soddisfare la mia esigenza di libertà e trasgressione in una mossa sola.E domani chiederò scusa al mio amore perché la testa che ho incastrata in mezzo alle spalle segue percorsi che ancora non mi sono chiari.