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Un blog creato da mia3v il 25/10/2005

I Fiori Del Male

Ossimori di Vita

 
 

 

Post N° 124

Post n°124 pubblicato il 16 Maggio 2006 da mia3v

                                    MagnaLonga 2006

                                           Sopravvissuta.

 
 
 

Post N° 123

Post n°123 pubblicato il 15 Maggio 2006 da mia3v

-Severed Hand-
    Pearl Jam

Big man stands behind an open door
Said, ‘leave your lady on the cement floor.'
"Got some kicks, want to take a ride?”
I said, “yeah!”
“Take your pick, leave yourself behind”
I said, “yeah!”

I've no fear but for falling down
So look out below I am falling now
Oh please understand I just need, my friend,
a way a way a way home

Tried to walk, found a severed hand
Recognized it from the wedding band

Said “it's ok, do you want some more?”
I said, “yeah!”
Said “You'll see dragons after 3 or 4”
I said, “yeah!”

“Under stand I'm not falling down”
I said, “look around, the room's taller now”,
I can't close my eyes, ‘cause I see the sound in waves
In wave, lets me stay calm

If I don't lose control
Explore and not explode
A preternatural other plain
With the power to maintain

Like a tear in all we know
Once dissolved we are free to grow
What is human, what is more?
I'll answer this when I get home


Il grande uomo sta dietro ad una porta aperta
Ha detto “lascia la tua signora sul pavimento di cemento"
“ho un po' di sballo,vuoi fare un giro?”
ho risposto “sì!”
“fai la tua scelta,lasciati tutto dietro”
ho risposto “sì!”


Non ho paura se non quella di cadere
Quindi guarda fuori là sotto,sto cadendo
Oh ti prego capiscimi ho bisogno,amico mio,
Di una via una via una via per tornare a casa


Ho provato a camminare,ho trovato un separato
L'ho riconosciuto dalla banda che suona ai matrimoni

Ha detto “Va bene,ne vuoi ancora?”
ho risposto “sì!”
Ha detto “vedrai i dragoni dopo 3 o 4”
ho risposto “sì!”

"non sto finendo sotto terra”
ho detto “guardati intorno la stanza è più grande ora”
Non riesco a chiudere i miei occhi perchè vedo il suono in onde
In onde,è meglio che mi calmi

Se non perdo il controllo
Esploro e non esplodo
Un altro piano trascendentale
Con un potere da preservare

Come una lacrima in tutti noi sappiamo
Che una volta dissolti siamo liberi di crescere
Cosa è umano,cosa è “di più”?
Risponderò a questo quando arriverò a casa.

                                                           

Non c'è il sole nemmeno oggi.
Ma oggi si fa finta che sia diverso.
Si spegne la musica suicidio-induzione e si cerca un po' di energia alternativa per sopravvivere all'inizio settimana. E, soprattutto, per lasciarsi alle spalle i retaggi pesanti di quella appena finita.
Bevo l'ennesima dose massiccia di caffeina, ascolto i Pearl Jam e prometto a me stessa di non regalare spazio a riflessioni circolari e sterili.
Mi sento inserita in un clima ottimistico da manuale di psicologia spicciola, da terapia del sorriso. 
Auto-aiuto, auto-stima e auto-esaltazione.
Propendo per la gestione autarchica del sentimento e delle sue manifestazioni esterne.
Non me ne voglia la mia auto-flagellazione se decido, per oggi, di lasciarla riposare.

 
 
 

Ovunque Proteggi

Post n°122 pubblicato il 12 Maggio 2006 da mia3v
Foto di mia3v

Viscerale.
Quello che ci farà star male sempre per ciò che non vogliamo ma piangiamo ancora. Quello che non c'è, è andato, non conosce la strada del ritorno.
Lo sento dentro, lo sento sbattere, lo sento prendersi il respiro e non arrestarsi di fronte ad un ammonimento.
E' quell'ansia sudata che schiaccia le parole e distorge i suoni insieme ai sensi.
Il potere evocativo di una canzone mi porta là, in quel posto da cui me ne sono andata.
E adesso sono qui, dove ho deciso di essere, con quel bicchiere in mano in fondo al quale cerco una parola.
Ti guardo mentre parli distratto, non di me, nemmeno di te.
Solo per aggiungere rumore in uno spazio vuoto e imbarazzante.
Rincorro suoni persi e mi sciolgo in una nota, in quel letto di cui ricordo l'odore, in cui avrei voluto rimanere. 
Quel letto che ho lasciato perchè a volte il sentimento taglia in profondo.
Ho ascoltato un'altra volta quella canzone.
Chitarra, buio e parole schive.
Quella canzone, la nota prima di tanti nostri risvegli.
L'ho ascoltata piano mentre capivo che di nostro non c'è ormai più nulla.

"Fresca era l'aria di giugno e la notte sentiva l'estate arrivar..."

L'abbiamo sentita arrivare, quell'estate.
E ci siamo rimasti dentro, tra l'umidità di una notte parlata e il respiro trattenuto di un'afona sensazione.
Aggrappati su quello scomodo divano, Lui in sottofondo, la voce un solo respiro.
E quella coperta troppo grande che non ti ho mai restituito.
Non sembra vero, adesso.
Adesso che non torno indietro, che la notte è un parlare surreale e più nessun corpo da volere di fianco.
Sembra un pezzo di vita rubato all'impossibile, e adesso non ne sono più capace.
Si scappa soltanto. Dalla fiducia, dalla condivisione. Dalla fragilità.
Perchè non è altro che paura quella canzone spenta quando l'occhio stupido si bagna un'altra volta.
Ho violentato senza guardare quello che ancora mi prende a pugni all'inizio della gola.
E mi sono rimaste queste note, qualche cd che suona ancora quello che credevo di avere.
Li  ho tra le dita quei suoni troppo vivi.
E non c'è un vetro dentro il quale rivive una notte d'amor.
Non ci sono canzoni ubriache e donne innamorate.
E nemmeno notti insonni ad abbuffarsi di complicità distorte e necessità appena partorite.
Non c'è nemmeno un senso quando sola piango quello che ho sempre detto di non volere.
Ci sei solo tu, che mi dici che sono fredda, che mi dici che hai voglia di vedermi.
E c'è ancora solo la tua schiena che si allontana piano.
Ascolto questo concerto, fino alla fine. Tu seduto accanto.
Non era amore, forse. Non lo era prima, non lo è nemmeno ora.
Ma non capisco che nome abbia questa cosa vigliacca che mi toglie il distacco, la lucidità.
Che mi fa pensare all'aria del tuo balcone in ombra, alla rabbia dell'incomprensione, alla scoperta della gelosia infame e di quello che non sai controllare.
Lo ascolto tutto, questo concerto.
E me ne vado con la malinconia in una mano e troppe canzoni in sottofondo.
Una giornata senza pretese che lascia il vuoto dietro, poesie e folletti pazzi in un convoglio di ricordi distorti, una rosa per venirti incontro.
E si scivola via, una volta ancora.

 
 
 

Delle mie non parole

Post n°121 pubblicato il 10 Maggio 2006 da mia3v
Foto di mia3v

"Nemo tenetur se detegere"

E io non dirò nulla.
Non ti chiederò scusa per la follia,
l'impulso,
il desiderio.
Lascerò la voglia sfatta alimentarsi sulle mani,
tra le gambe.
Crescere nel percorso di un attimo di non senso.
Senza chiedere, senza rispondere.
Non mi spoglierò del mio odore.
Lo terrò in me  per leccare il suo rimpianto.
Ti regalerò una scarna impressione da ingoiare in silenzio.
E  non ti chiederò presenza,
costanza.
Non vorrò la tua mano molle
abbandonata su un fianco.
Voglio il mio silenzio.
Voglio la rabbia,
la tua incomprensione sorda.
Voglio difendermi con una parola.
Quella che ancora non ho detto.


 
 
 

Post N° 120

Post n°120 pubblicato il 08 Maggio 2006 da mia3v
 

"La civetteria è una promessa di coito non garantita"

E con questo mi aggiudico, honoris causa, il titolo di "civetta impunita" maggio 2006.
Brinderò alla mia.
Con una tisana, oggi ho mal di stomaco.
La  giustizia terrena starà forse calando su di me con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno?

 
 
 

Quello che Sembra Non E'.Mai.

Post n°119 pubblicato il 06 Maggio 2006 da mia3v
 
Foto di mia3v

- "Mi metti in difficoltà, mi fai un po' paura"

- "Chi? Io?"

- "Sì, proprio tu, con quella faccia"

- "E perchè mai, di grazia?"

- "Hai una faccia quasi angelica, quando sei   sovrappensiero. Ma poi sembri scrutare il tuo interlocutore in attesa che faccia una mossa falsa. E a quel punto credo potresti saltargli addosso e ucciderlo"

- "Addirittura?"

- "Sì. Sei un incrocio tra una mantide, una strega e un generale nazista"

- "Ah..."

- "Sbaglio?"

- "Mah..non saprei. Ci penso mentre vado ad ordinare un'altra birra. E stai tranquillo. Inizierò a succhiarti il sangue solo dopo aver finito di bere, se dovessi avere ancora sete".

 
 
 

Dei miei errori

Post n°118 pubblicato il 04 Maggio 2006 da mia3v
Foto di mia3v

"Ne Bis In Idem"

Sono già stata condannata.
Non potrò esserlo ancora.
Nemmeno se il fatto sarà suscettibile di diversa considerazione per il titolo, il grado e le circostanze.

 
 
 

Post N° 117

Post n°117 pubblicato il 29 Aprile 2006 da mia3v
Foto di mia3v

                         -Comatose-
                            Pearl Jam

Consider me an object
Put me in a vacuum
Free of all conditions
Free of air and friction

Yeah, I'll be hanging upside down
And there I will swing
For all eternity

Feel it rising, yeah next stop falling
Feel it rising, comatose, with no fear of falling

Consider me an abscess
Leave me in my vacuum
Blood on all the pistons
Running my transmission

Feel it rising, yeah next stop falling
Feel it rising, comatose with no fear of falling

Feel it rising, yeah next stop falling
Feel It rising

High above I'll break the law
If it's illegal to be in love
Leave the hatred on the cross

Yeah I'll be hanging upside down
And here I will swing
For all eternity

Feel it rising, yeah next stop falling
Feel it rising, comatose with no fear of falling

Feel it rising, yeah, next stop falling
Feel it rising

Something never thought you'd be part of



Considerami un oggetto
Mettimi sotto vuoto
Libero da tutti i condizionamenti
Senz'aria ne frizioni


Sì,penzolerò a testa in giù
e lì oscillerò
per tutta l'eternità

Sentilo crescere,la prossima fermata è la caduta
Sentilo crescere,in stato di coma,senza paura di cadere

Considerami come un ascesso
lasciami nella mia valvola
Sangue su tutti i pistoni
Faccio funzionare le mie tramissioni

Sentilo crescere,la prossima fermata è la caduta
Sentilo crescere,in stato di coma,senza paura di cadere

lassù in alto infrangerò la legge
se è illegale innamorarsi,
lascerò l'odio,sulla croce

Sì,penzolerò a testa in giù e lì oscillerò
per tutta l'eternità

Sentilo crescere,la prossima fermata è la caduta
Sentilo crescere,in stato di coma,senza paura di cadere

Sentilo crescere,la prossima fermata è la caduta
Sentilo crescere

Qualcosa della quale non avresti mai pensato di far parte


Al sesto ascolto consecutivo del nuovo cd posso riconfermare il mio amore infantile, adolescenziale e pseudo adulto per Vedder e soci.
Un ritorno alla cattiveria degl'esordi, una commistione, a mio modesto parere, tra Vitalogy e No Code.
E con Comatose  in sottofondo, che forse a torto mi ricorda in qualche aspetto Habit, guardo con le lacrime agl'occhi il biglietto per la platea, tredicesima fila.
Pearl Jam in Arena, 16 settembre 2006.
Cinque mesi passeranno in fretta.

 
 
 

Post N° 115

Post n°115 pubblicato il 25 Aprile 2006 da mia3v
Foto di mia3v

Che farò lontan da te pena dell'anima
senza vederti, senza averti, nè guardarti
anche lontano non vorrò dimenticarti
anche se è ormai impossibil il nostro amor

Come levare via il profumo al fiore?
Come togliere al vento l'armonia?
Come negar che ti amo vita mia?
Come togliermi in petto questa passion?

E a veder che crudel destino ora ne viene
ma che l'ombra ora ci prenda più mi addolora
Il mio cuore mi dice che non può seguirti ancora
e nemmeno questa angustia sopportar

Come levar alle stelle via il bagliore?
Come impedir che corra il fiume al mare?
Come negar che soffre il petto mio?
Come levar dall'anima questa passion?

Come levare via il profumo al fiore?
Come togliere al vento l'armonia?
Fuori dalle braccia tue sulle ginocchia mie
così levarmi in petto questa passion?
Fuori dalle braccia tue sulle ginocchia mie
così levarmi in petto questa passion?

                                                   - Pena De L'Alma -
                                                            Vinicio

L'acqua ha fatto il suo tempo, si è asciugata senza rumore, si è seccata sul ricordo che lascia la malinconia a leccarsi quello che non si può più fare.
Ho immagini vive attaccate nella testa, altre dai contorni dilatati che conservano un istante o poco più.
Rimango qui, con la mano che un po' ancora trema, a pensare alle ore nascoste in un cassetto, alla voce il cui timbro è memoria sporca.
Mi guardo allo specchio e so di assomigliarti.
Sono una donna libera anch'io. Come te.
Tu, nata nel 1910.
La tua vita un continuo affronto al perbenismo, alle convenzioni, alle costrizioni.
La tua vita di errori, la tua vita fiera che avevi ancora nello sguardo.
Ti sei sposata a 37 anni con un uomo di 11 undici anni più giovane di te. Nella pancia già mio padre.
Ti sei sposata in comune. "Dio non c'entra con il matrimonio" dicevi.
Il nonno ti ha tradito, anche il nonno era un uomo.
Tu hai divorziato appena la legge te l'ha permesso.
Lavoravi per la tua famiglia e la sera andavi a ballare con il vestito di sartoria.
Andavi in montagna e non sapevi sciare. Ma la sera c'erano le feste in baita, "E io sono nata per ballare"
Giocavi in borsa, il martedì sera c'era il bridge, il pomeriggio erano chiacchiere e caffè con le amiche "libere e zitelle" di tutta una vita.
"Sposati più tardi che puoi ciccia, e solo per amore. Altrimenti sei fottuta"
Ricordo il pasticcio della domenica, l'hamburger del
mercoledì, le caramelle che mi lasciavi al mare sotto il cuscino.
Ricordo la tua porta aperta quando avevo 17 anni e a casa non ci volevo più stare.
Nel tuo letto ho dormito, per tre anni.
E tu non chiedevi niente.
Mi lasciavi piangere e mi facevi mangiare il gelato all'amarena.
Mi dicevi che la compagnia fa bene ai "pori veci".
E io ho lasciato la mia adolescenza scomposta sul tuo divano, nelle tue parole sempre ferme e mai troppo affettuose.
In mezzo alla tua ironia intangibile che mi hai lasciato in dono.
Non sono mai stata "la tua nipote brava, giudiziosa, la tua nipote perfetta", quella era un'altra.
Io ero la tua nipote quella uguale a te.
Quella che apostrofavi sempre con un "ehi, butina! son vecia, mia sema".
Quella che volevi portare alla ricerca di un vecchio petroliere texano da ammazzare la prima  notte di nozze. Lucrezia Borgia docet.
Quella con cui litigavi e con cui piangevi senza voce negl'ultimi anni.
Sono la tua nipote che ti ha trascurato, negl'ultimi anni.
Che chiamavi e che spesso non c'era.
Presa dalla vita, dagl'errori, da quello che adesso è superfluo e prima non lo capivo.
Sono la tua nipote che adesso piange perchè il senso di colpa spesso brucia più della mancanza.
E parlo di te ancora, per rincorrere la memoria e tenere con me qualcosa.
Per non dimenticarmi di essere libera, di essere una donna, di essere imperfetta.
Per regalarti un giorno in più dei tanti a cui ti sei aggrappata con le tue unghie dallo smalto rosso.

 
 
 

Post N° 114

Post n°114 pubblicato il 21 Aprile 2006 da mia3v
Foto di mia3v

Un fiato e si ricomincia da principio

In silenzio per sempre.
Te ne sei andata con un solo lungo respiro, con il silenzio e una mano stretta.
Te ne sei andata senza voce, senza occhi.
Ogni cosa intorno era asciutta.
E io, di fianco, lo ero ancor di più.
Un pezzo di vita che mi lascia.
Per rincorrerti, per non perderti del tutto.
Un pezzo di vita che ti voglio regalare.
E non ti dirò cos'è che mi rimane dentro, non ti parlerò di affetto diluito negl'anni e di lacrime che si bagnano nell'ora persa.
Non ti dirò che il senso di colpa fa male quando mangia il ricordo, che sporca di errori il regalo del tuo tempo.
Ti dirò che piango adesso la tua mano troppo magra, che lontana ti avevo dentro, che nello sbaglio non trovo rimedio e il dolore lo voglio adottare.
Ti dirò che adesso non vado a dormire perchè l'assenza è sdraiata sul mio letto, perchè per me adesso non c'è abbastanza spazio.
Hai il mio affetto,ora.
Quello di ogni giorno, quello mangiato, dimenticato.
Quello ingoiato.
Hai l'affetto che mi nasce negl'occhi, che fa male tutto insieme.
Buonanotte per sempre, nonna.
Ho il tuo amore e una foto sul comodino.

 
 
 

Un'altra volta ancora

Post n°113 pubblicato il 20 Aprile 2006 da mia3v
Foto di mia3v

Nel bicchiere vuoto guardo quello che non vorrei, osservo quello che non c'è galleggiare rassegnato.
La mia mano fredda senza compagnia, la mia ironia sterile seduta al banco solitaria.
Tu che te ne vai per svegliarti in un altro odore, tu che vedi in me la carne e niente che la possa accompagnare.
Sono solo un corpo sdraiato per errore, una voglia che si alza distratta dentro lenzuola ancora sbagliate.
Sono solo quello che non vorrei.
La mente addormentata e il corpo sveglio in un attimo inventato.
Sono il tuo momento distratto, il tuo errore, il tuo desiderio di vita irregolare.
Sono quello che vuoi, sono quello che non terrai.
Nella carne che brucia e nella mente che va a dormire. 
E non me ne frega un cazzo di dove andrai domani, con chi respirerai, chi bacerai senza fretta.
Non me ne frega un cazzo del tuo domani rubato, non ne ho mai fatto parte e non sarà un 'mio' nemmeno ora.
Non sarà un orgasmo a regalarmi la vita che non mi appartiene, non sarà la tua voce finta a inventare un nuovo domani.
Me ne vado, adesso.
Vestita solo del mio orgoglio.
Senza dolore, senza sentire.
Mi allontano perchè la mia vita non sia più un avanzo, un godimento sterile rubato al quotidiano.
Me ne vado per dire sì a me stessa, per non farmi soffocare in lenzuola lavate di nascosto, in bicchieri asciugati di fretta, in un rossetto cancellato per ansia.
E prendi chi vuoi nelle tue braccia inutili, ruba un sospiro ad ogni donna troppo fraglie.
Godi di qualsiasi corpo che non sia capace di parlare del futuro.
Io me ne vado, adesso.
Perchè merito un sorriso che non sia il pentimento del tuo prossimo risveglio.

 
 
 

Post N° 112

Post n°112 pubblicato il 15 Aprile 2006 da mia3v
Foto di mia3v

E adesso di questo,
                                      avrei bisogno...

 
 
 

Post N° 111

Post n°111 pubblicato il 14 Aprile 2006 da mia3v
Foto di mia3v

Solo di questo ho bisogno.
                                       Di un po' di sole in più.

 
 
 

Post N° 110

Post n°110 pubblicato il 13 Aprile 2006 da mia3v
 
Foto di mia3v

Le mie ali scure
bagnate di sensazione
battono il ritmo
di un respiro interrotto,
Graffiano l'aria silenziose
violentando il movimento.
E' uno scorrere dolorante,
intriso di coscienza
e privo di pensiero.
Un altro battito
ed è  ancora un altro percorso.
Vita che s'incarna in un rumore,
che gode in un fiato.
Una vita storta
che si accarezza il ventre.
Si scioglie in una bugia
leccando arsa l'ultimo orgasmo.
E' consapevolezza ubriaca.
E' il mio giorno stanco
che si addormenta urlando.


 
 
 

Della tristezza di un risveglio incredulo

Post n°109 pubblicato il 11 Aprile 2006 da mia3v

Ieri sono stata ai seggi tutto il giorno, con quella piacevole ansia derivata dall'aspettativa del cambiamento in atto.
Ho seguito lo spoglio in quattro seggi con lo stomaco girato di traverso a livello dell'esofago.
Media di votanti: 600 per la camera, 700 per il senato.
Risultati di circoscrizione: un imbarazzante 70% per la Cdl, e un'ancora più imbarazzante tendenza netta verso Forza Italia.
Ho lottato strenuamente e con grande stoicismo con un senso di odio generalizzato verso l'Uomo Qualunque (perchè non riesco a pensare che si tratti di altro all'infuori di questo).
Ho cercato di circoscrivere il risultato raccontando alla mia coscienza politica che disgraziatamente abito in Veneto,che gl'imprenditori, contadini arricchiti, mi proliferano accanto, che ho la frequentatissima sede della Lega Nord di fronte a casa, quella di An accanto al posto in cui lavoro.
Ho cercato di ricondurre il risultato ad un'ignoranza regionale.
Ho lottato contro l'Uomo Qualunque e sono stata sconfitta dall'Uomo Ignorante.
Ho passato quindici ore tra la sede del partito, i bar con la televisione accesa, il telefono in filo diretto con i risultati dell'ultima ora.
Ho passato la sera a bere birra per stemperare la violenza indotta dal risultato incompreso.
Sono stata inghiottita, per ore, da domande a circolo chiuso sul significato della volontà popolare.
Sono approdata, ubriaca e sconfitta, all'augurio di un'altra legislatura con il centro destra, di un altro governo con Berlusconi.
E mentre c'incammineremo verso l'assimilazione all'America seguiremo la strada del fallimento argentino.
Senza nessuna pretesa di voler snoccialare dati indicativi temo di poter affermare con certezza pressochè matematica che ciò che ci attenderebbe non sarebbe altro che un Paese vinto piegato su sè stesso.
La situazione dell'Italia ora è la copia europea della situazione argentina ai tempi dell'aggancio dollaro-pesos.
Ma, a quanto pare, agl'elettori convinti e a quelli senza coscienza questo aspetto dev'essere sfuggito.
Con questa elucubrazione dall'evidenza insindacabile non voglio certo affermare che il centro sinistra sia la risposta al problema Italia, il deus ex machina che con qualche rapida mossa sia in grado di risanare casse, tasche e umori collettivi.
Penso solo che sia la triste alternativa che, ossimoricamente, ognuno avrebbe dovuto augurarsi.
E invece, da ingenua credente nell'intelligenza dell'elettorato passivo, sono rimasta delusa.
Incredula e amareggiata.
Infastidita dai seguaci di Forza Italia che mi vivono accanto sotto le mentite spoglie dell'indecisione o della ragionevolezza politica.
Chi volesse può seguirmi.
E' in atto un'emigrazione coatta.


 
 
 

Una Caposseliana

Post n°108 pubblicato il 08 Aprile 2006 da mia3v
Foto di mia3v

Un unico respiro antropomorfo scaldato da note che sanno del passato, del presente, di quello che ancora non è stato.
Tra evocazioni mitologiche e impressioni lungimiranti, tra una Medusa a ritmo di cha cha cha e una Troia bruciante al sapor di Pasolini, tra un mistico-profano che si accende e subito rallenta pensieroso.
Un'emozione immersa in violoncelli, in vibrati, in suoni nuovi che ricordano qualcosa che fu, tanto tempo fa.
E lui.
Lui che parla di uomini vivi, di cieli color dopo di pioggia.
Lui che non sa cosa sia l'amor e poi ti annienta parlando di se stesso, stanco e perduto sulla via che porta a casa.
Un respiro. Un'emozione. Un suono che non è musica e nemmeno solo poesia.
Lui che parla della vita, della metafora di ieri che è realtà di oggi.
Lui che parla di tutto, in ogni sfumatura, su ogni percorso, in qualunque tono.
Ho ballato San Vito, ho pianto un amore perso e diventato nostalgia.

 
 
 

Errori alimentari e dissonanze politiche

Post n°106 pubblicato il 05 Aprile 2006 da mia3v
Foto di mia3v

Ieri sera cena di partito.
Ieri sera mi sono lasciata andare ad uno degl'errori più imperdonabili della storia.
Ieri sera ho mangiato mezza pizza, e io non devo mangiare la pizza.
Dopo due malox e una tisana digestiva ho provato ad andare a letto.
Devo aver sognato la discesa degl'Unni o la vittoria di Berlusconi, stanotte.
Due episodi che a livello d'impatto emotivo sono da ritenersi parificati.
Anzi no, che ingenua.
Gli Unni non fanno parte del mio passato recente, non ne ho memoria diretta.
Di Berlusconi invece sì.
Quindi, facendo due conti, per come mi sento ora devo aver sicuramente regalato la mia mente addormentata alla Casa delle Libertà.
Sono rovinata: mi avrebbero fatto meglio tre litri di birra e due di gin tonic.
La pizza ha sul mio organismo un non ancora identificato effetto-catastrofe.
Adesso, in forma come una scamorza affumicata, trascinerò il mio mucchio di ossa, lievito, formaggio e pomodoro in palestra.
La vedo ridente, come prospettiva.
Oggi non mi avvicinerò a nulla che non sia liquido.
Prevalentemente caffeina.
Anche se una birra, magari...
In ogni caso la mia risoluzione del giorno è delle più determinate: mai più permetterò ad un alimento popolare di vendermi, inconsapevole, al nemico.
Sono già sufficientemente provata da immagini stampate e televisive per aggiungervi anche il frutto di un'immaginazione indigesta.
Mai più pizza e mai più Berlusconi.
Nemmeno per una notte.

 
 
 

Post N° 105

Post n°105 pubblicato il 04 Aprile 2006 da mia3v
Foto di mia3v

Passi leggeri tirati dal vento,
movimenti gonfi di aria,
ubriachi di luce.
Camminare è un respiro svuotato,
un fiato che quasi non avverti.
E' il sole sulla faccia,
è un giorno che diventa istante.
Si prosegue strani su una strada diversa.
E sembra tutto un gioco infinito.

 
 
 

Post N° 104

Post n°104 pubblicato il 02 Aprile 2006 da mia3v
 
Foto di mia3v

Sto pensando che la vita è strana. E' come un rincorrersi di vento che non ha mai lo stesso suono. E' un delirio di emozione che ti scivola di fianco o ti soffoca in un istante. E' un'ora perduta, è un'ora sempre troppo breve. Sto pensando che la mia vita non so ancora cosa sia. Non è un pezzo di lime spremuto in un bicchiere, e non è nemmeno una riga scritta d'impeto o contro voglia. E non c'entrano neanche i libri ammucchiati e gli appunti ordinati di un'altra legge emanata. Nulla di questo è la mia vita. E' forse solo il respiro che manca davanti ad un'altra cosa che non capisco, il battito che accelera quando so che è tutto ancora da provare, è il bicchiere che mi guarda e non sa dirmi la parola che ancora manca. E' la mia vita ad essere strana. Lo so quando resto in silenzio perchè la mia bocca è sopraffatta, quando gioco con le parole e i significati perchè davvero il senso non lo riesco ad afferrare. E' il mio ridere sempre, il mio disprezzo sentimentale, il mio dire vado avanti perchè nulla mi può fermare. Ed è ancora il sorriso vero, la forza reale, il domani che appare confuso ma che comunque mi lascia sognare. Farò cose diverse, dirò parole non ancora inventate, batterò strade che non si conoscono per andare dove tutti sperano un giorno di arrivare. E' la mia vita strana questa. Il cinismo sposato all'idealismo, il giorno che muore storto e il domani che si alza convinto. E' sperare nell'indistinto quando intorno è ombra scura, è credere in un suono e creare viaggi senza movimento.Ci sono parole che mi seguono, facce che non ricorderò domani, braccia che non dimenticherò nemmeno all'angolo dell'ultima strada. Conierò un nuovo tempo, quello del surreale. Quello che mangia sogni e crea futuri nuovi, quello che regala il giorno e la notte la porta a dormire. Sono strana anch'io. Nel mio essere sempre troppo, nell'eccesso e nel difetto. Nel parlare troppo spesso di cose che non conosco. Che forse sogno, forse immagino. Che ho forse conosciuto un tempo ma ho smarrito in un altro errore. Sono strana, io. E amo la mia contraddizione. Amo il mio perdere ancora, la mia lacrima vigliacca. Il mio essere infrangibile e lo sbriciolarmi in un respiro. Amo quello che non chiedo per paura di un rifiuto, di un castigo. Amo quello che non ho perchè sarà ciò che conquisterò in un prossimo risveglio.

 
 
 

Post N° 103

Post n°103 pubblicato il 31 Marzo 2006 da mia3v
Foto di mia3v

Continuo a pestare la terra,
a sporcarmi di polvere e di aria.
A guardare verso il vuoto
bevendo il senso di domani.
Mi nutro di pretese e noia
e sorrido all'indistinto.
Dormo in un letto sfatto
e nuoto in un buco di nulla.
Batto i piedi nel sangue,
mi vesto di parole e senso.
Senza quasi respirare.
Gioco un'altra partita scorretta.
A occhi ancora chiusi.

 
 
 
 

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