I Fiori Del MaleOssimori di Vita |
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DE GUSTIBUS...
Post n°165 pubblicato il 09 Maggio 2008 da mia3v
Ho bevuto una birra di troppo, questa notte. Però adesso è diverso. Adesso ho un lavoro, ho un fidanzato. Ho addirittura un cane. Adesso penso al futuro e ad un mutuo eventuale. Ad una villeta a schiera in contesto signorile con giardino privato e steccato in vernice. Non cerco più di soddisfare l’istinto di una notte con il primo sconosciuto senza domani. Ho un orgasmo ogni notte che vanifica l’aspettativa di tutte quelle passate, che vale cento volte anche solo quelli sperati. Non potrei chiedere altro. Non rincorro più parole spante davanti all’ultimo bicchiere. Non vado più alla ricerca disarmata dell’imprevisto. Non cerco, non rincorro, non vado. L’essere innamorati preclude la via della ricerca? L’essere innamorata fa di me una donna finita? E, soprattutto, cos’è che fa di me una donna sicura di essere innamorata? Sono notti che sogno di tradire il mio uomo con personaggi appartenenti alla mia fantasia, alla mia memoria storica, al mio passato. Sono notti che mi sveglio in balia dei sensi di colpa legati ad un pensiero irrazionale. Non lo tradirei mai. Per onestà intellettuale, credo. Anche perché con Alcide De Gasperi non ho mai avuto molto in comune. Eppure la fedeltà s’insinua in me come un’infezione. Non voluta ma inevitabile. Quindi la assorbo in assenza di antibiotici, sperando non uccida la mia fantasia. Sono parole sconnesse, le mie. Sono innamorata, ma sono un’incostante di natura. Forse berrò un’altra birra. E domani chiederò scusa al mio amore perché la testa che ho incastrata in mezzo alle spalle segue percorsi che ancora non mi sono chiari. |
Post n°164 pubblicato il 28 Giugno 2007 da mia3v
Sto preparando una torta a sei piani, tutta glassa e creme colorate. La sto preparando io che non so nemmeno cucinare, io che butto l'acqua insieme alla pasta, io che brucio le cruditeé. La sto preparando io per festeggiare il compleanno di due miei nuovi amici: il Signor Straordinario e la Signora Normalità. Due coniugi atipici, antitetici, perfettamente complementari. Li ho conosciuti in un giorno strano, quando ho deciso che le cose dovevano cambiare, i propositi del nuovo anno rispettati, le auto flagellazioni eliminate. Li ho conosciuti il giorno in cui ho morsicato l'ego ipertrofico del mio amante (e, chiaramente, non solo in senso figurato), il giorno in cui ho limonato con me stessa in segno di autostima, il giorno in cui ho detto "no" ed era esattamente quello che pensavo. Non so quanti anni abbiano, da dove vengano. So solo che hanno un figlio. E me lo hanno regalato. Mi hanno concesso un pezzo di loro figlio per ogni proposito rispettato, e all'integrale non manca ormai molto. Lui è Normale-Straordinario, un uomo come tanti, come tutti. Me ne sono presa un arto alla volta, non sapendo bene l'effetto che mi avrebbe fatto il puzzle completato. Ma ho resistito all'impulso. Normale-Straordinario sta con me, che sono Squilibrata-Complessa, e non capisco come faccia. Non ha una moglie a casa, nè una fidanzata nel taschino. E' soppravvissuto alle mie nevrosi da risveglio, alle mie nevrosi da lavoro, alle mie nevrosi da studio. Mi ha regalato un antidepressivo, un tranquillante, un vibratore e una scorta di gas esilarante. Mi ha vista scappare più di una volta. Normale-Straordinario sta con Squilibrata-Complessa, e gli riesce benissimo. E se la torta dovesse soccombere alla prova infornata inviterò i genitori a cena. Perchè della Signora Normalità ho proprio bisogno. |
Post n°163 pubblicato il 01 Gennaio 2007 da mia3v
Anche quest’anno mi conformo alla fitta schiera di fanatici del programma annuale, ai compilatori di tabelle di marcia, buoni propositi, dover fare, dover avere, dover assolutamente evitare. Le mie Intenzioni Benefiche sono solo un modo come un altro per rompere il ghiaccio con il Signor Ultimo dell’Anno, quest’inquietante sconosciuto. Ordunque: 1- Innamorarmi.
2- Corollario della prima, Smettere di finire nei letti sbagliati.
3- Diretta conseguenza, dalla logica stringente, dei primi due punti: Uccidere l’Amante.
4- Tenere a bada la propensione alcolica.
5- Smettere di sognare di avere un pene per poter dimostrare all’umanità intera la mia attitudine al comando.
6- Abbandonare, talvolta, l’arroganza e la presunzione che mi portano a considerarmi una delle poche sopravvissute all’ Idiozia Massificata.
7- Raggiungere un ‘autonomia, di almeno dieci minuti consecutivi, dall’idea fissa “devo dimagrire”.
8- Comprarmi un vibratore da viaggio, comodamente riponibile in borsetta, color rosa da femmina, semovibile e discreto.
9- Pubblicare un libro intitolato “La Mia Opinione”.
10- Mangiarmi i nove propositi di cui sopra in un massimo di 24 ore nette.
Mentre sono sempre io, e non esiste un Signor Primo dell’Anno capace di tenermi testa. |
Post n°162 pubblicato il 22 Dicembre 2006 da mia3v
Siamo dalla parte di Spessotto, Quelli che a Natale si dimenticano di fare l’albero, che inavvertitamente si lasciano scivolare dalle mani il Gesù Bambino, Giuseppe e la Madonna di terracotta. Quelli che fanno l’albero il 24 e le luci in corto circuito, il presepe spoglio in versione fattoria: unici sopravvissuti il bue e l’asinello. Quelli che a Natale si siedono sull’angolo, la gamba del tavolo in mezzo e nessun divertimento erotico incidentale, le voci in sottofondo di tuanonna, tuazia, tuacugina che ricordano in tono monitorio che “non ti sposerai mai”, la trota con la cipolla che ricorda in tono consapevole “non mi digerirai mai”. Dalla parte di Spessotto con la palla dentro il canotto, Quelli che alle cene di Natale bevono quattro pinte di birra e mezza bottiglia di amarone prima di proferire il primo verbo, quelli che dopo le quattro pinte di birra e la mezza bottiglia di amarone informano tutti di avere in testa e in mezzo alle gambe una svariata serie di armi di distruzione di massa. Quelli che sbagliano tempi, modi e tonalità vocali in ogni intervento linguistico. Dalla parte di Spessotto Quelli che a Natale lasciano l’uomo dalla frequenza non obbligatoria, quelli che a Natale troncano pure con l’amante pluriannuale. E sotto l’albero spento non trovano nemmeno una confezione di preservativi in simpatica confezione natalizia. Quelli che ottengono un nuovo incarico lavorativo che li porterà –e la via del casuale appare infinita- ad una vicinanza obbligata con l’ex uomo dalla frequenza non obbligatoria e l’ex amante pluriannuale. Quelli che cercano conforto in uno spritz in solitaria e si trovano nel mezzo di un agguato congiunto. L’ex uomo e l’ex amante che ti aspettano, insieme, al varco. L'oscurità come un gendarme già Quelli che si preparano per la cena con i parenti sfoderando il look delle grandi occasioni: una via di mezzo tra una prostituta strafatta di crack e Loredana Bertè in versione pieni anni ottanta. Quelli che finiranno aggrappati ad una bottiglia di vino per dimenticare il rendiconto di fine anno, il bilancio di entrate e uscite che richiederà il necessario avvio di una qualche procedura concorsuale. Quelli che propenderanno per una dichiarazione di fallimento e si metteranno, ignudi, nelle mani dei creditori iracondi. evasi dal compito, evasi dall'ordine, Quelli che non vedono l’ora che Natale sia finito, che hanno indetto la Grande Guerra Pro Cinismo, quelli che picchierebbero a sangue gli innamorati, i felici, i soddisfatti. Quelli che provano disgusto per le folle umane in caccia al regalo, per le folle umane unite di rito, per le folle umane in gioiosa condivisione, per le folle umane pro avvento natalizio. Quelli che, anche quest’anno, confermeranno la loro solida, stabile e inscalfibile relazione con la bottiglia di vino e l’allergia da sfogo epidermico per tutto il resto. E il paradiso nostro è questo qua, |
Post n°161 pubblicato il 12 Dicembre 2006 da mia3v
Dicembre è stato il mese dell'Uomo Scimmia. L'Uomo con la U maiuscola e una produzione di testosterone formato famiglia, utile e bastevole anche per le generazioni future. Dicembre è stato il mese del "provo a fare la donna e magari scopro che pure mi piace". Dopo aver scalato in ascesa e discesa ogni categoria di uomo esistente, dovrei aver capito che fare la donna proprio non mi riesce. Ma l'esperienza non porta consiglio, saggezza tantomeno. Cercando l'apoteosi del senso di protezione tra le braccia di un colosso di due metri per centoventi chili. Queste le violenze degli ultimi giorni. 1-"Leggere non fa per me, mai fatto. Ah sì, forse una volta. C'avevo un libro che parlava di un tipo che si chiamava non so come e che faceva delle cose. Così. Non è che mi ricordo tanto. E poi mi stufo". E tu pensi: suvvia, non è che sia così importante. 2-"I Subsonica?E chi sono? Pearl Jam, Alice in Chains? Mai sentiti. Capossela, Guccini? Ma che razza di musica ascolti? Io sono andata solo una volta al concerto degli AC/DC e ho fatto a botte un sacco". Ti senti male. 3-"Ho il busto di Benito a casa. Eh sì, col fascismo si stava bene. Ma non è che dico che ha fatto bene ad ammazzare tutta quella gente, quello è stato un errore. Però vado sempre a mettere la firma nell'anniversario di quando è morto". Adesso hai le bolle,l'ebola e la gastrite attaccata all'esofago come un koala. Poi si aggiungono altre uscite serali, inframezzate da dissertazioni (mie) sull'individualismo democratico, la partitocrazia del singolo e altri ossimori sociologici, e da mugugni (suoi) in italiano chiaramente rivisitato. E nondimeno violentato. Poi si scopre un'appartenenza agli ultrà destroidi di qualche squadraccia dal dimenticato nome, una denuncia per rissa e un sessismo dissimulato, malissimo, dietro frasi dal sapore inquisitorio. "Con quanti sei andata a letto?Come non me lo vuoi dire? Cosa c'entra la libertà? E adesso? Se stai con me vedi anche altri? Cosa vuol dire che sei una monogama seriale? Ma come cazzo parli? Mi stai facendo sudare." La convinzione che no, non ce la posso fare, matura in trenta secondi netti. Mi vesto battendo il record mondiale del numero di capi indossati per frazione di secondo e mi lancio verso la via di fuga sotto forma di portone di casa. Fuori, sulla strada, mi sento una sopravvissuta. Rinnuncio a bicipiti enormi, spalle da armadio quattro stagioni, fascino rude ed essenza di uomo al di fuori di diatribe sulla confusione sessuale. Rinuncio a tutto. I pompini, raziocinio recuperato docet, li faccio solo alla mia enorme autostima. |
Post n°160 pubblicato il 18 Novembre 2006 da mia3v
Ho riflettuto a lungo sulla mia vita, le sue declinazioni e le sue molte degenerazioni.
La realtà, a onor del vero, è che sono fagocitata dal cielo bianco del nord est, dalla nebbia alle due del pomeriggio, e dai must have di riviste sessiste pensate appositamente per donne con tendenze all’autolesionismo.
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Post n°159 pubblicato il 18 Ottobre 2006 da mia3v
Il telefono non suona. Oppure suona ma non è per me. E infatti eccomi qui, con orzaiolo psico somatico, gastrite nervosa, testa affollata da vaffanculo seriali e ipotetiche conversazioni telefoniche con l’uomo affetto da surrealismo verbale. - “Pronto? Ah, ciao. Sei tu? Scusa, non ti avevo riconosciuto. Stasera? No, non posso, ho un altro appuntamento. Sono impegnata in una scorribanda con le mie 25 amiche ninfomani.Abbiamo in programma una cenetta tranquilla, a base di spermicida e preservativi ritardanti. Magari sarà per la prossima volta.” Oppure -“Pronto? Ciao tesoro, finalmente! Mi basta sentire la tua voce e sono già eccitata. Ho giusto programmato per noi due una seratina da oltraggio alla buon costume. Sesso fino al logoramento dell’apparto riproduttivo! Come? Oh, scusami. Pensavo fossi Andrea". Oppure ancora: -“Pronto? Ciao spregevole alimentatore di vane speranze. No, non sono affatto arrabbiata con te. Pensavo solo che con qui capelli ti ci strozzerei e che le tue scapole starebbero benissimo sul mio comodino a mo’ di paralume. No, non sono risentita per qualcosa di cui non ti capaciti. Sono solo convinta che nutri ancora qualche possibilità di sopravvivere al tuo organo genitale.” La reincarnazione rivisitata e femminista di Ionesco, mi sembra di essere. Suona il telefono. Con indifferenza mal simulata, correndo per il corridoio e urtando contro tutti gli spigoli, afferro il telefono e leggo trasudando bramosia il nome sul display. Minchia, ancora mia madre. -“No, non ho ancora finito di passare il battitappeto, fare la lavatrice, pulire cucina, bagno grande e bagno piccolo. No, non ho chiamato mio padre. Cosa? Il tuo vestito nero da sera con lo spacco audace e il pizzo nero? Figurati se ce l’ho io! No, non sto dicendo che ti vesti in modo ridicolo. Dico solo che abbiamo, come si dice, gusti diversi. Non ti ho affatto dato della stupida! Quando? E non sto usando nessun tono supponente! I miei fratelli? Non so dove siano. No, non posso andare in banca e dalla tua commercialista. Devo studiare e poi andare a lavorare. No! Adesso non riattaccare con la storia che ti dico sempre di no. Che cosa? Quando vado fuori da casa? E cosa c’entra il fidanzato, adesso? Sì, va bene, hai ragione. Con il carattere di merda che mi ritrovo non troverò nessuno disposto a sopportarmi e rimarrò sempre tra i piedi. Torni per pranzo? Guarda che io oggi non cucino. Sì, lo so, se non imparo a far da mangiare non mi sposerò mai. Immagino che sia per questo che hai un divorzio alle spalle”. Clic. Il telefono è meglio spegnerlo, adesso. E adesso passiamo alla versione credibile. M’iscriverò all’ennesimo corso di autodifesa, mi morderò la lingua una volta in meno prima di sparare la prossima eresia sarcastica e stasera uscirò a cena e mi riempirò di vino e brindisi all’autodeterminazione dello stato civile.
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Post n°158 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da mia3v
Devo fare la spesa. Ore 12:54 Entro, schivando ragazza con passeggino e due borse della spesa, signora con cane e una borsa della spesa, signore con bastone e mezza borsa della spesa, donna con cane, passeggino, bastone e otto borse della spesa. Sono salva. E come inizio non è da sottovalutare.
Ma chi è quello lì
Dev’essere un nuovo acquisto.
Io lo devo conoscere assolutamente
L’estasi viene bruscamente interrotta.
Scusi…
No, forse non è proprio una frase alla mia portata. -“Scusa, mi sapresti dire dove sono le uova? Non riesco proprio a trovarle” E mi guardo in giro, tra gli scaffali, con aria spaesata. - “Terza corsia, in fondo sulla sinistra”. E torna allo sballaggio dell’acqua minerale.
…e intanto lui se ne va
Vado a Penso che forse avrei dovuto truccarmi un po’, che le mie scarpe con il tacco a spillo sarebbero state perfette, la fibbia in perfetto pendant con il carrello, che il vestito con le paillettes avrebbe reso di più dei jeans con la felpa di mio fratello.
Ma chi è quello lì Io lo devo conoscere assolutamente
Gli passo di fianco quattro volte. Reparto ortofrutta andata e ritorno. -“Ciao, scusa, sono ancora io. Mi chiedevo: esiste una differenza sostanziale tra le arance e i mandaranci? Non l’ho mai capito”. Penso: merda, a questo punto avrei potuto chiedergli se è vero che il kiwi ha benefici effetti sull’attività intestinale. Se n’è andato
Sarà omosessuale, per forza. Sono le 13: 40. Esco, e respiro finalmente lo smog a pieni polmoni.
E per pranzo uova all’occhio di bue. |
Post n°157 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da mia3v
"Come i treni a vapore Come treni sono passati questi anni. Ma i treni non seguono le persone, le loro esigenze palesi e quelle nascoste. Come treni, questi anni. Ci lasci sempre su qualcosa che mai avresti potuto dimenticare. E mi sembra di essere davanti al tabellone "treni in arrivo", adesso. Le ruote hanno smosso la polvere, i vagoni l'aria, le aspettative il tempo. Ma tu cercavi l'obliteratrice, i cinque centesimi per il cassiere, i settanta per il bagno, gli occhiali per leggere il numero del binario, l'accendino per l'ultima sigaretta di sveviana memoria. Eil treno se n'è andato, la tua aspirazione con lui. Aspirazione ad una puntualità lavorativa, una puntualità mentale, una puntualità di cuore. Puoi rimanere oltre la linea, a pensare a quello che se n'è andato tra i vagoni di seconda classe e l'odore di sudore stagnante del passeggero strenuo viaggiatore, o pulizia fobico, che avresti avuto al tuo fianco. Puoi pensare ai mille viaggi che hai fatto e hanno avuto una destinazione, che magari ti hanno deluso, perchè il paese che cercavi era diverso da quallo cha hai trovato. Ma quell'ultimo treno l'hai perso. Come treni a vapore. Perchè passano, lasciano dietro il fumo che non è nient'altro che un ricordo percorribile solo con l'olfatto, con la nostalgia, con la vana speranza. Perchè se li perdi non saprai mai cos'avrai perso veramente. "Io la sera mi addormento Il dolore passerà, tra stazione persa e stazione trovata. Forse. E io sogno, anche nella stanchezza di un paesaggio che tra i chilometri percorsi sembra non poter mai cambiare. Ascolto. Ma passa, ogni cosa. Anche se il "panta rei" non è altro che una rassicurazione dell'uomo contro l'effimero. Voglio la prossima fermata, il prossimo paesaggio, il prossimo biglietto comprato anche se magari non ne vale la pena. E ancora un dolore, una pioggia e una stazione. Un anno a vapore. Inconsistente, insubordinato. Una anno a vapore. Per raccogliere sul mio vagone quello che incontro per ogni strada. |
Post n°156 pubblicato il 24 Settembre 2006 da mia3v
Ore 5 a.m. Fu così che il sonno prese il sopravvento sulla coscienza e mi si delineò nella mente, con nitidezza incontroversa, il significato ultimo e primo de “ il sonno della ragione genera mostri” Comunque, dicevo, fu così che il sonno prese il sopravvento sulla coscienza. Aula di tribunale. E poi una brandina, io seduta sopra in lacrime che pensavo che 24 più 36 fa 60, che 36 anni non sono un metro temporale alla mia portata, che non sarei sopravvissuta, che mi sarei certo uccisa prima. A quel punto, mentre i minuti diventavano giorni e il pianto sembrava non avere un indicatore finale, la coscienza mai doma si è inserita nel sogno. Detto fatto. Un sospiro di sollievo e lo scenario cambia. Sono a Torino e devo preparare un esame, l’ultimo, entro l’11. Di che mese non è dato sapere. Stelle e strisce a parte, il richiamo della famiglia fà tutto il resto. Lo scenario cambia di nuovo. Sto attraversando il Ponte della Vittoria per arrivare verso casa. Poi mi sveglio. E che si lasci il responso del mio delirio notturno alla psicologia spicciola, quella da manuale in volumi scomponibili che vende anche il giornalaio settantenne che lavora all’angolo tra il Ponte della Vittoria e la Via delle Banche. Queste le possibili, o plausibili, interpretazioni: - Mi sento ingabbiata in questa vita e i miei errori li giustifico alla luce della legittima difesa. - Odio gli americani e il loro spirito pseudo artistico omnicomprensivo e ipertrofico. - L’università, a rigor di logica, mi angustia. Il lavoro pure. Oppure. In ultimo. Puoi solo sperare che tutto finisca, come un sogno mal riuscito. |
Post n°155 pubblicato il 13 Settembre 2006 da mia3v
Sono due settimane che il mio materasso invoca -urlante- un po' di compagnia. Lettera morta, la normalità della mia vita. Dall’ edonismo all’ascetismo. E spengo un altro giorno, un altro fagotto di ore che ho rubato dal cassonetto della raccolta differenziata. Normo dotati in quello verde, diversamente dotati in quello blu. E da quello blu -ve lo spiegherà il Prof. De La Palisse- ho attinto con acritica esuberanza. Vado a consolare il mio materasso, adesso. A riversargli addosso un po’ di caffè, un’altra sigaretta, e qualche storto pensiero sparso. Domani la sveglia, un cassonetto blu, e un po’ di quell’ “imprevisto” che accarezzo in ogni azione.
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Post n°154 pubblicato il 30 Agosto 2006 da mia3v
Il mio cactus è morto. L'ho trovato sull'asfalto con tutte le sei teste mozzate. Un volo di tre piani per fuggire da un amore che creava dipendenza e non forniva certezza di compensazione. Lui era costretto ad amarmi, perchè aveva bisogno di me. Lui si sentiva trascurato. Lui chiedeva acqua e sole e io sentivo solo la mia sete e il mio bisogno di calore. Ora i suoi aculei spezzati e inoffensivi li calpesterà qualcun altro. E io continuerò ad andare, mai doma, alla ricerca di quella spina che mi sappia ferire per davvero. |
Post n°153 pubblicato il 26 Agosto 2006 da mia3v
Sta per finire anche questa stagione areniana. L'Arena è come un tasso alcolico mantenuto costante per un'estate intera. Sono sei anni che respiro quest'ossigeno modificato. E adesso vado, ad aprire la porta del mio camerino per la penultima serata di lirica stonata.
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Post n°152 pubblicato il 24 Agosto 2006 da mia3v
Situazione topica. Fino ad un certo punto. Modus operandi: sopraggiunge, inaspettata (da te) o temuta (da lui), la mannaia dell’eros. Le possibili reazioni a tua disposizione sono le seguenti: L’uomo, in qualità di detentore del corpo del reato, addurrà attenuanti standard sperando in una riduzione della pena o in un atto di clemenza. Ipotesi: E queste sono solo voci che si srotolano sui binari paralleli delle menti degl’interpreti. Se non sei una donna di ferro della gioventù hitleriana passerai giorni a flagellarti, a condannarti per aver rifiutato le lezioni di sesso gratuitamente impartite dal tuo amico gay, a considerarti l’evoluzione storpia di una monaca di clausura.
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Post n°151 pubblicato il 17 Agosto 2006 da mia3v
Gliel’ho detto che non sono un oggetto, io.
E allora ho ripreso la ricerca estenuante del marito quindicinale. Lo so, il marito d’agosto non dev’essere un’ottima soluzione. C’è un tale proliferare di Maschi che le mie attenzioni vengono continuamente dirottate. C’è il macchinista, simbolo di forza e prestanza, incarnazione dell’Uomo che fa, agisce, non chiede, non necessita. C’è il tecnico luci con la passione per la filosofia e l’introspezione. C’è il regista avvocato con la predisposizione per le parole difficili e la tendenza alla prevaricazione. C’è l’attrezzista che fa l’uomo innamorato. C’è il corista bello e simpatico. E ce ne sono ancora tanti altri. Forse ha ragione il mio amico che dice che stare con me non è possibile. E allora, onore alla coerenza, per non smentire l’assioma continuo a rincorrere quello che mi tratta come un soprammobile senza dignità. Perché, almeno con lui, non corro il rischio di trovare ciò che voglio. |
Post n°150 pubblicato il 12 Agosto 2006 da mia3v
Un perizoma leopardato con una scritta di paillettes rosa fucsia: “Perfect Moment”. Un esempio perfetto di “Perfetto”? L'amore terreno (pure troppo, aggiungerei). Fatemi pensare. Ah, sì. L’avvio della carriera di reporter da strada. Allora, pensiamo meglio. Forse il giorno del mio primo esame. Ecco, adesso ci sono. La scoperta del “fantastico mondo dell’accoppiamento carnale”. Detto questo, non saprei. Anzi, ho trovato. Verona-Juventus, 24 maggio 1992. Girone di ritorno. Tre pari. A segno Kohler al 92’ del secondo tempo. Juventus-Udinese, 8 novembre 1992. Girone di andata. 5 – 1. Quattro reti del Mio Roberto Personale. Ah, bell’annata il 92. Adesso Baggio non gioca e la Juventus è in discesa ponderale. La perfezione non esisterà, forse, ma le mie mutande dicono il contrario. |
Post n°149 pubblicato il 07 Agosto 2006 da mia3v
Credo che qualcuno pensi che io sia un soprammobile. Cazzo, penso. Sarà mai possibile che la sindrome del lanternino spento mi perseguiti con questa opinabile persistenza? Cazzo, lo ripeto. Merito altro. Lo so. Ne sono convinta. E non lo trovo. C’è gente che mi bacia la mano, gente che la mia mano la vorrebbe solo nei pantaloni.
(Grazie, a te che mi hai regalato non un solo un sorriso ma qualcuno di più. 12 oserei dire. A te che potresti essere ovunque e chiunque -dove, chi?- e che hai fatto qualcosa che per me non ha mai fatto nessuno). |
Per dare sfogo all'ansia da dimostrazione, al tentativo di generalizzata comprensione, alla voglia di chiarificazione. Soprannome? Ho un nome, e quello basta.
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Post n°147 pubblicato il 02 Agosto 2006 da mia3v
Gioco con il suo corpo nello specchio. -“Vorrei averti qui”, dico con il sorriso del “faccio finta non sia vero”. -“Vorrei essere con te”, risponde con la voce del “dico così perché mi hai preso in contropiede”. Arrotolo i capelli intorno al dito e accendo un’altra sigaretta. Lei non lo sa ma lo vuole davvero. -“E’ ora di andare a nanna”, dico con stanchezza. E vado a letto, tu da un’altra parte. E se ne vanno, in due giacigli distinti e con addosso lo stesso odore. -“Ho bisogno di te”, direi se non conoscessi pudore. Direbbe che ne è innamorata, irrazionalmente, se non le facesse così paura. E la luce si spegne. Su un comodino e una scrivania. L’unico orgasmo concesso a chi non sa osare. |
Inviato da: Halloween
il 08/08/2013 alle 11:15
Inviato da: massimo
il 22/02/2012 alle 16:01
Inviato da: luce776
il 26/01/2012 alle 16:02
Inviato da: alibi
il 20/12/2009 alle 02:48
Inviato da: kansas life insurance agency
il 17/04/2009 alle 08:54