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« La Tv e la realtà...ma si va...ma anche no... »

I libri, la mia croce e la mia delizia...

Post n°35 pubblicato il 22 Settembre 2011 da Marisa63
Foto di Marisa63

Non so se si era già capito…, ma io leggo molto.
E non leggo un genere preciso di libri, diciamo che vado piuttosto a periodi

Ma no, il genere Harmony, figli e nipoti di Bridget Jones, tanto per capirsi.
Romanzi in cui la protagonista intelligente ma non troppo, sciapetta e insignificante dopo una serie di assurde vicessitudini alla fine sposa il boss (o equivalente stramilionario) e vissero felici e contenti forever.

Questi romanzi fanno affrontare alle mediocri e sfortunate eroine le più grandi difficoltà e sofferenze, fino a veleggiare tranquilli verso un melenso happy end liberatorio e, a dire il vero, alquanto noioso.
E vissero tutti felici e contenti. Ma anche no.

Io credo fermamente che questi romanzi andrebbero vietati per legge.
Banditi.
Bruciati al rogo.
Altrochè.

Creano nelle donne single una serie di aspettative che nel 101% dei casi sono realizzabili come trovare i venusiani su Venere ed ingenerano una serie di frustrazioni aberranti che sfociano immancabilmente nell’assunzione di grandi quantitativi di Carte D’Or al tiramisù.

Come dite?

Sono cinica?

”Una mia amica  ha sbagliato a mandare un sms e così ha conosciuto un ragazzo di Palermo che ora è suo marito e per lei s’è trasferito qui”

Seeee, la mia amica…la mia amica…
”Perché? Un amico mio non voleva andare a ballare una sera e invece ce lo trascinarono. Una ragazza ubriaca gli si attaccò alla cravatta e dopo un anno si sono sposati”

Certo, certo, come no?

C’è stato anche per me un lontano periodo della mia vita in cui io, forse perché disillusa, e con la sindrome della piccola fiammiferaia mi ci sono sempre sentita ed il passo da qui ad infilarmi le scarpette di cristallo è stato breve.
Peccato averle perse entrambe, credo che saranno il trend della prossima stagione…
Non mi era mai capitato di sentirmi amata, coccolata o veramente importante per qualcuno.
Ed anche il nostro incontro, puramente casuale e travolgente sembrava uscito dalla penna della Kinsella.
E invece no.
Perché, per dirla con un luogo comune, non è tutto oro quello che luccica anzi spesso e volentieri è pirite di ferro.

Solo che ora mi trovo sperduta.
Io, che mi sono sempre sentita affine a Catherine che vagava nella brughiera inglese, romantica per vocazione (quando non ingenuotta campagnola) come lo concilio tutto questo cinismo latente che mi divora metà del cervello?
Cosa resta quando si smette di credere nelle favole?
Cosa rimane quando cominci a pensare davvero che l’amore non esista ma sia semplice bisogno di affiliazione?
Vale la pena lottare, flirtare, mettersi in ghingheri per qualcosa che nella stragrande maggioranza dei casi finirà con noi a letto contornati di kleenex?
Non è più facile non mettersi mai in discussione, restare sicuri nel proprio bozzolo rivestito d’amianto caldo e tranquillo?
A cosa serve continuare a credere all’amore?
E se l'amore fosse una cosa diversa da quella che ci inculcano libri e film?
Ma poi, detto tra noi… esiste davvero o no?

 
 
 
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INFO


Un blog di: Marisa63
Data di creazione: 21/07/2011
 
 

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