Tutto e niente

ho problemi con il supermercato...


Ho poca pazienza lo so…odio fare la fila alla cassa del supermercato. E’ noioso, irritante, il tempo non passa mai ed è come in ascensore: uno non sa mai dove guardare. C’è poi da dire che ogni volta che sono in fila, schiava affezionata e fedele della Legge di Murphy, succede sempre qualche inconveniente tecnico: finisce la carta e la cassiera neoassunta non è capace a cambiarla, va in tilt qualcosa, non si leggono i codici a barre del prodotto. Oppure, peggio di tutto lo svampito che si dimentica di pesare la frutta e la verdura. Ieri sera, bloccata in modo irreversibile all’altezza dell’espositore dei preservativi da una arzilla signora che non aveva pesato i pomodorini  di pachino, si sono affollate  nella mia mente molte domande sui massimi sistemi. Ma come mai in tanti anni in cui bazzico i supermercati, mai e dico MAI mi è capitato di vedere chiunque acquistare un pacchetto di preservativi? Li nascondono sotto la busta di piselli surgelati o tra i cartoni del latte? Oppure non li vendono proprio? E se è così, perché continuano a stare lì? E’ un servizio sociale? Perché si ostinano a metterli alla cassa tra le caramelle, le gomme, il Bounty e le pile della Coop? Vogliono esporre al pubblico ludibrio i peccaminosi acquirenti? Oppure far diventare viola ignare mammine alle prese con la stagione dei perché dei loro figlioletti di anni cinque? Non potrebbero stare nel reparto farmacia? Quale perversa e malata strategia di marketing ha portato a tutto questo? Non credo che possa valere anche per loro la strategia delle caramelle ”levedolevogliolecompro”, a meno che non ci mettano accanto l’espositore delle riviste porno. Perché sulle scatole dei preservativi ci sono sempre coppie belle e felici sui trent’anni che passeggiano felici e sorridenti su e giù per una spiaggia californiana? Oppure coppie intente a giocare, saltarsi addosso, ridere, scherzare? E perché le immagini sono tutte in bianco e nero e le donne hanno i capelli cotonati e gonfi alla Farah Fawcett? Non le hanno ancora cambiate dagli anni’80? E perchè c'hanno sti nomi improponibili? Perché le cassiere della Coop ci mettono almeno 10 minuti a strisciare il codice a barre sul lettore e ti guardano come se stessero facendo un’operazione complicatissima, mentre una cavia peruviana da laboratorio potrebbe essere più rapida e di certo mille volte più socievole ed allegra di loro? Perché su tutti i giornali, sia femminili alla Cosmopolitan che maschili alla For Men scrivono sempre che il supermercato è un luogo in cui ”conoscere il vostro uomo / la vostra donna ideale” mentre al massimo ti puoi fare il sangue amaro scoprendo che il bonazzo biondo, alto e capello lungo che hai adocchiato tra gli scaffali, tra i latticini e gli yogurt, è il proprietario di quel passeggino con dentro l’angioletto di un anno circa e della relativa produttrice? Ecco, finalmente tocca a me. Che fatica per una baguette e 1 litro di latte...