Tutto e niente

Carattere Difficile


Ho un pessimo carattere, ormai é un  dato di fatto Dico sempre quello che penso, e non spesso… SEMPRE. Andrà a finire che qualcuno molto grosso o molto muscoloso alla fine mi picchierà. Oppure anche qualcuno piccolo, che poi son sempre i peggiori, alla fine il mio carattere da Grillo Parlante noioso e rompiballe lo irriterà così tanto da farlo reagire. E' un difetto, lo so. Se vedo qualcosa che nella mia testa è storta, mi si scollega la parte del cervello che regola il buonsenso e la mediazione e la mia lingua parte in quarta. Ho provato anche a contare mentalmente: 1, 2, 3, 4... ma non serve a nulla. Con tutta la prepotenza e la violenza di cui è capace il mio metro e sessanta scarso, devo dire la mia. Esempio lampante è stato qualche giorno fa in farmacia. Ero in attesa che il farmacista, veloce come una lumaca ubriaca di estratto di lattuga fermentato, mi portasse il poco a buon mercato farmaco che gli avevo richiesto, quando al mio fianco una coppia vecchietti arzilli consegna la ricetta alla farmacista. Farmacista:"Li vuole generici o come indicati nella ricetta? No, perchè se li vuole come nella ricetta deve pagare una differenza..." Vecchietta arzilla:"E che ne so? Tu che dici Carlo? Vecchietto arzillo:"Ehh!!!  se il dottore ha scritto così... ma io non ho mai pagato!" La farmacista si allontana. E io ho contato fino a tre o quattrocento, non ricordo, poi mi sono avvicinata e ho spiegato loro che i farmaci generici sono uguali a quelli che il loro medico gli ha prescritto, solo senza l'aggio delle case farmaceutiche. E che io tutte queste cose le so, perchè la mia famiglia ci campa con le medicine. La signora mi ha guardato, mi ha fatto l'occhiolino e al ritorno della farmacista ha preteso il generico con piglio autoritario. Poi, prima di andarsene mi ha preso il braccio e mi ha detto: "che fortuna che ci fossi te". Bello, vero? Peccato che tutta la scena si sia svolta sotto gli occhi avvelenati del farmacista lumaca che strisciando mi ha portato il farmaco che avevo richiesto (certamente avvelenato). Ehm... Sì lo so, ho fatto quello che dovevo, che mi sentivo, ma spesso impicciarsi e esprimere le proprie opinioni (spesso non richieste) non è che sia proprio adeguato. Per citare un caso storico, io sono quella che all'esame di maturità al professore di matematica che conosceva solo la matematica finanziaria (che io ignoravo nel più profondo di me stessa, non essendo nel programma) ho detto che non si viene a fare i commissari esterni di una materia che non si conosce, causando urli e sceneggiate napoletane. sorvolo sul voto finale…non lo dirò neanche sotto tortura…. E i rimproveri di mio padre: "Zitta no, eh?" mi rendo sempre più conto che divento tremenda, insopportabile.  Il punto che pur sapendolo non è che queste idee le tengo per me….mi escono ugualmente..conto, ma mi escono lo stesso. Ma posso mai stare sempre sempre zitta???? Beh…mi sembra di sentire un coro di SIIIIIIIIIIIIIIIIII…ma anche no….:-P