Tutto e niente

Datemi 6 numeri...


Non credo assolutamente di essere l’unica, ma  non sono mai stata una persona interessata all'aspetto monetario degli altri. E questo lo dico non per vantarmi della mia innata moralità, ma solo perchè è vero: sono stata capace di scartare i partiti migliori guardandone la libreria. Il campione assoluto è stato un ragazzo, la cui libreria era ordinata per COLORE, giusto giusto per intonarsi all'arredamento. Insomma, tutto questo per dire che ho sempre avuto altre priorità nello scegliere le persone, senza dover necessariamente sentire il bisogno di spulciarne il conto in banca familiare. Solo che ultimamente i soldi mi sembrano essere divertati  sempre più un legaccio, una costrizione. Lavoro 8 ore al giorno in un posto che non mi piace più tanto, facendo cose che non mi piacciono solo per il 27 di ogni mese quando, puntuale, arriva la busta. Bisogna pur vivere, si dice. Ma non è solo questo. E' che mi sento disgustata dal denaro. Debiti, crediti, prestiti, tassi di interesse: i soldi fanno girare al mondo, ne sono il motore. Ma schiacciano anche i più deboli. Vengo da una famiglia "normale", sono figlia di lavoratori. I miei mi hanno sempre dato tutto non facendomi mai dimenticare però il valore del denaro. Ma oggi, per la prima volta in vita mia, vorrei essere ricca, così ricca da non dovermi preoccupare del domani, così schifosamente ricca da poter fare quello che voglio senza preoccuparmi della pagnotta, così paperonianamente ricca(passatemi il neologismo) da non preoccuparmi se qualche avanzo di periferia non ha voglia di saldare il suo debito con me perchè pensa che io sia stupida. Meglio di tutto, a dire il vero, sarebbe un utopistico e fantastico mondo senza soldi. Ma sarebbe Pufflandia. Che poi, tra l'altro, i puffi erano pure comunisti…e che centra questo? Boh…mi è venuto cosi non ho trovato un finale diverso…o forse perché non è finita qui…azz…sembra quasi una minaccia.