(foto Virginio Messori) FiabaEtà di fuoco e d’ariaInfanzie d’acquaDal verde al gialloDal giallo al rossoDal sogno alla vegliaDal desiderio all’attoSolo si dava un passo che tu facevi senza sforzoGli insetti erano gioielli animatiIl calore riposava al bordo dello stagnoLa pioggia era un salice dai capelli scioltiNel palmo della tua mano cresceva un alberoQuell’albero cantava rideva e profetizzavaI suoi vaticini coprivano d’ali lo spazioC’erano miracoli semplici chiamati uccelli Tutto era di tutti Tutti erano tuttoC’era solo una parola immensa e senza rovescio Parola come un soleUn giorno si ruppe in frammenti minuscoliSono le parole del linguaggio che parliamoFrammenti che mai si unirannoSpecchi rotti dove il mondo si guarda infranto (Octavio Paz)