sto già bene

Parole parole parole


Le parole rappresentano un mistero, sia al pluarale cha al singolare. Si deice infatti che l'uomo circa decine di milioni di anni fa non parlasse, ma emettesse solo vocalizzi primitivi, quasi dei grossi animali (in effetti l'uomo è un animale, per la presisione un mammifero onnivoro della razza homo sapiens sapiens). All'improvviso è arrivata la parola...e da lì l'ascesa è stata costante...Si è iniziato a parlare per litigare, per amare, per instaurare rapporti votati alla sopravvivenza, per il diletto di qualcuno, per la croce di qualcos'altro. Con le parole si è fatta molte volte la guerra (facendo seguire i fatti) e più raramente la pace (alla quale non seguono i fatti)...Le parole non vengono solo dette, ma anche scritte. Da notare per molti la seconda azione riesca molto più facilmente rispetto alla prima: una cosa è dire qualcosa a voce, col rischio che ciò che hai detto non venga preso in considerazione, vuoi perchè non considerato degno di attenzione, vuoi perchè non è stato semplicemente udito (la curva dell'autostima però cala irrimediabilmente se si pensa che la prima motivazione abbia potutto prendere il sopravvento); un'altra è sedersi davanti a un foglio bianco con una penna (quale immagine più poetica...) oppure, nella moderna era digitale, davanti allo schermo di un computer armata di tastiera e della pagina blog gentilmente concessami da un dominio (immagine molto meno poetica della prima, ma molto più attuale...). Eppure le parole sono sempre le stesse, un numero che può essere considerato finito o infinito a seconda dei casi: a volte ci sembrano troppe, altre troppo poche.Un mistero enorme è il fenomeno per cui molti usano le parole molto meglio degli altri: quante volte ci capita di voler esprimere qualcosa, che sia uno stato d'animo, un'evento, o dire una semplice parola che riteniamo sia adatta in quella occasione, e non ci vengono le parole adatte...poi magari andiamo a casa, guardiamo un film, leggiamo un libro, ascoltiamo una canzone oppure leggiamo un blog scritto da qualcun altro ed esclamiamo: "Acciderbolina, è proprio quello che avrei voluto dire/scrivere"......quale mistero più grande...Esempio (un po' infelice, a mio avviso, ma molto efficace): se mi chiedi di insultare una donna con l'epiteto più comune (donna che vende il proprio corpo/accetta denaro in cambio di favori sessuali) a me, ragazza di istruzione media, viene in mente il comunissimo epiteto p*****a; al mio professore d'italiano del liceo meretrice o al limite bagascia; ad un noto cantautore italiano (tale Francesco Renga) "una signora che paghi ad ore se la vuoi"...Non so quanti condividano, ma per me è così...Amo molto parlare per citazioni (musicali, filmiche, teatrali, televisive...), mi approprio di parole che non sono mie, ma in cui ci sono pienamnete tutte le mie sensazioni...non è un furto che faccio all'autore, è solo un prestito.......quanti debiti ho da saldare...