Il mondo intorno

JULIETA VENEGAS, CONTAMINAZIONI LATINE


Rilancio questo vecchio, post perchè era il mio secondo assoluto e nel blog c'era poca gente....Visto che ci sono molti appassionati di musica, mi piacerebbe il vostro parere...Non sempre la musica internazionale che approda in Italia ci regala porcherie. A volte si scoprono anche delle belle sosrprese, magari partendo da una hit radiofonica.Chi scrive ha fatto radio per 10 anni, ancora un pò ne fa e con la musica è cresciuto (pane e discoring, ieri, poi tanta musica "da radio"). Suoni che ti entrano nelle orecchie dopo due secondi, refrain da canticchiare. Quando le radio hanno cominciato a sparare "Me voy" prima e "Limon Y sal", corredati in video da clip surreali, il pensiero è andato al solito lavoro da "cassetta", due brani belli e il resto da buttare.E invece scopri tante cose. Non solo che la messicana Julieta Venegas fa musica da quindici anni e non è affatto un nome nuovo (in Sudamerica è famosissima), ma che l'album "Limon Y sal" (il quarto dell'artista), è davvero tutto da ascoltare. Quattordici brani, anzitutto (e quando li trovi più, nei dischi, oggi), nei quali la chitarra flamenca e la fisarmonica si mescolano ai suoni moderni. Canzoni d'amore, nonostante tutto, nonostante l'incipit "Sono stanca delle canzoni d'amore, parlano sempre di finali felici, ma sappiamo che la vita non funziona così..."Suoni latini, ritmi da ballare e cantare, contaminazioni che vanno dal flamenco, al rap, all'hip hop, al tango, testi mai banali. E una bonus track che da sola vale il prezzo del cd.  Suoni che hanno segnato un'evoluzione  nella carriera musicale della artista messicana, nata come musicista folk e che si rintracciano in parte nel terzultimo lavoro, "Buenivento" e interamente nel precedente "Si" (entrambi si rintracciano solo su e-bay o scaricandoli da internet, in Italia non sono mai arrivati nonostante il grande successo ottenuto in sudamerica)Una volta tanto, dall'estero, qualcosa di bello da ascoltare