Il mondo intorno

BUONA PASQUA::DI RIFLESSIONE


"(..) i cristiani cantano il Signore risorto nonostante tutto: nonostante ancora oggi, a duemila anni di distanza, sembra che non ci sia più posto per la speranza, che la liberazione tardi a venire, che le tenebre continuino ad avvolgere la terra, che la fame, la malattia, la guerra, la morte siano le dominanti del mondo, che altri signori trionfino, che altre potenze dispongano della vita e della morte di milioni di esseri umani. (...) Allora, ovunque dei cristiani celebrano la Pasqua risuona forte una parola che è speranza per tutti: quell’uomo crocifisso risorto non è uno dei tanti sconfitti della storia ma la primizia di tutta l’umanità, perché per ogni creatura in quel lontano mattino è iniziato un processo segreto ma reale di redenzione, di trasfigurazione. Gesù con la sua vita e la sua morte ha mostrato di avere una ragione per cui morire e, quindi, una ragione per cui vivere: morire da vittima per i fratelli, giusto e mite in un mondo di ingiusti e di violenti. Per questo Dio gli ha risposto all’alba di quel mattino, risuscitandolo da morte: Gesù ha trionfato sulla morte e con la risurrezione non ha sconfitto la propria morte, ma la Morte. E questa è la risposta di Dio anche per gli uomini e le donne di oggi: la morte e il male non avranno l’ultima parola, i sentieri della pace non sono vicoli ciechi, l’uomo non è destinato a essere lupo per l’uomo.Sì, Pasqua è annuncio, anche contro ogni malvagia evidenza, che non vi è più alcuna situazione umana senza sbocco: la risurrezione del Signore spinge il cristiano a rendere conto della propria speranza nella salvezza universale, a pregare affrettando la venuta del Regno, ad attendere il giorno radioso in cui le lacrime di tutti i sofferenti saranno asciugate. Pasqua è anticipazione dell’autentica “apocalisse” che non è la minaccia di un terrificantebig bangfinale, ma il vero volto dell’Emmanuele, del “Dio-con-noi” che non è mai “contro” gli altri: “Dio dimorerà in mezzo agli uomini, essi saranno il suo popolo ed egli sarà il ‘Dio-con-loro’. Tergerà ogni lacrima dai loro occhi, non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno… Ecco, io faccio nuove tutte le cose, dice il Signore” (Apocalisse 21,3-5). Questa l’eterna novità della Pasqua.ENZO BIANCHI, priore della comunità di BoseBUONA PASQUA A TUTTI