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LE NORME ANTIVIOLENZA E GLI ABUSI ITALIANI


Due settimane fa qui in Umbria s'è giocato il tanto famigerato derby Ternana-Perugia, una sfida sentita dalle due squadre e dalle due tifoserie, da sempre rivali. Spesso ci sono stati incidenti, ma quest'anno, con la strana situazione delle formazioni, l'aria era più quella di una partita sgonfiata che altro....comunque il Viminale ha classificato la partita come richio massimo ed ha disposto la sua disputa a porte chiuse, per la prima volta in 59 confronti. Il pubblico ternano fuori a tifare, quello perugino bloccato alla stazione....A Roma, in contemporanea, andava in scena Roma-Lazio. Che aveva un condice di rischio più basso, secondo il Viminale. Eppure due anni fa qualcuno cercò di far sospendere la gara simulando una bomba. Lì il pubblico è stato fatto entrare. Due ore prima della partita ci sono stati due accoltellati. Tanto perchè la gara non era a rischio.Storie di abusi italici. Da quando sono arrivate le nuove norme antiviolenza assistiamo ad episodi strani. A Monza i tifosi si sono presentati sugli spalti con uno striscione scruitto sulle magliette ("Nuove norme? m'i sbatt 'i ball). C'era un pò d'ironia. Li stanno identificando per vietare loro gli stadi come i peggiori ultras.A Roma, hanno protestato a modo loro per la legge che vuole che gli striscioni siano autorizzati con un fax alla questura. Striscione in curva: "A noi ce s'è rotto er fax". Altra ironia, sarebbe bastato riderci su. Tre anni di diffida con obbligo di firma in questura. Complimenti,.A Perugia in un pomeriggio di pioggia un padre di famiglia (quindi non certo il peggior ultrà) si presenta con l'ombrello al botteghino. Gielo tolgono. "si compri un'impermeabile", gli dicono. Lui se ne va stizzito.A Torino un tifoso malato di sclerosi multipla, sulla sedia a rotelle si presenta ai cancelli con una bandiera. La stessa che sventola da 40 anni. Gliela tolgono. Chissà che male faceva questo pericolosissimo ultrà. A fine gara non la trova nemmeno più, perchè qualcuno giel'ha rubata.Noi italiani siamo sempre così. Prima facciamo scappare i buoi, poi chiudiamo il recinto e per non sbagliare, ci chiudiamo dentro anche il pastore.