Creato da: marinadgl4 il 22/03/2007
Poesia,narrativa,riflessioni,pensieri,aforismi

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Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come fanno gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere. FLAUBERT

La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. 
(Cartesio)

La lettura è solitudine.
Si legge da soli anche quando si è in due.
I. Calvino

La gente, drogata dal telecomando, legge molto meno, mentre leggere è vivere, e chi non legge più è colto da asfissia morale.
C. Cederna

Non si legge per la scuola, per il popolo, per l'ingegno ma per l'anima e la vita.

 

Ultimi commenti


L'anima libera e' rara, ma quando la vedi la riconosci: soprattutto
perché provi un senso di benessere, quando gli sei vicino.

Charles Bukowski

 

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia

                   Jeacques Prevert

 

 

 

TOTO'

Post n°819 pubblicato il 11 Settembre 2009 da marinadgl4

Nu juorno all'intrasatta...

Nu juorno all'intrasatta
sentette 'e tuzzulià 'ncopp' a stu core:
-Mò chi sarà ca vene a tuzzulià proprio a chest'ora
a mme ca nun aspetto cchiù a nisciuno...-
...E allora?
Allora addimannaje: - Chi è? -
Na voce gentile rispunnette:
- Faciteme trasì. Cerco ospitalità -
'0 nomme aggia sapè-
- Me chiammano Violetta -
Subbeto spalancate 'a porta 'e chistu core
pe fa trasì stu sciore,
stu sciore delicato, stu sciore appassionato.
Appena isso trasette, a porta se 'nzerraje,
nun s'arapette cchiù,
cchiù pe nisciuno...
... maje.

 
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NON ASPETTARE TROPPO

Post n°818 pubblicato il 08 Settembre 2009 da marinadgl4

"C'era una volta un ragazzo nato con una grave malattia...
Una malattia di cui non si conosceva la cura...
Aveva 17 anni, ma poteva morire in qualsiasi momento...
Visse sempre in casa sua, con l'assistenza di sua madre...
Stanco di stare in casa, decise di uscire almeno una volta...
Chiese il permesso a sua madre. Lei accettò.
Camminando nel suo quartiere vide diversi negozi.
Passando per un negozio di musica, guardando dalla vetrina, notò la presenza
di una tenera ragazza della sua età.
Fu amore a prima vista.
Aprì la porta ed entrò guardando nient'altro che la ragazza.
Avvicinandosi poco a poco, arrivò al bancone dove c'era la ragazza. Lei lo
guardò e gli disse sorridente: "Posso aiutarti?"
Nel frattempo egli pensava che era il sorriso più bello che avesse mai visto
nella sua vita.
Nello stesso istante sentì il desiderio di baciarla.
Balbettando le disse: "Si, eeehhhmmm, uuuhhh...mi piacerebbe comprare un
CD". Senza pensarci, prese il primo che vide e le diede i soldi.
"Vuoi che te lo impacchetti?" - Chiese la ragazza sorridendo di nuovo. Egli
rispose di si annuendo; lei andò nel magazzino, tornò con il pacchetto e
glielo consegnò. Lui lo prese ed uscì dal negozio.
Tornò a casa e da quel giorno in poi andò al negozio ogni giorno per
comprare un cd.
Faceva fare il pacchetto sempre alla ragazza e poi tornava a casa per
riporlo nell'armadio.
Egli era molto timido per invitarla ad uscire e nonostante provasse non ci
riusciva.
Sua madre si interessò alla situazione e lo spronò a tentare, così egli il
giorno seguente si armò di coraggio e si diresse al negozio. Come tutti i
giorni comprò un altro cd e come sempre lei gli fece una confezione.
Lui prese il cd e, in un momento in cui la ragazza era distratta, posò
rapidamente un foglietto con il suo numero di telefono sul bancone;
dopodichè uscì di corsa dal negozio.

Driiiiin !!! Sua madre rispose al telefono:
"Pronto?", era la ragazza che chiedeva di suo figlio;
la madre afflitta cominciò a piangere mentre diceva: "Non lo sai?...è morto
ieri".
Ci fu un silenzio prolungato interrotto dai lamenti della madre.

Più tardi la madre entrò nella stanza del figlio per ricordarlo.
Decise di iniziare dal guaradare tra la sua roba. Aprì l'armadio. Con
sorpresa si trovò di fronte ad una montagna di cd impacchettati. Non ce ne
era nemmeno uno aperto.
Le procurò una curiosità vederne tanti che non resistette: ne prese uno e si
sedette sul letto per guardarlo; facendo ciò, un biglietto uscì dal
pacchettino di plastica..
La madre lo raccolse per leggerlo, diceva:
"Ciao!!!Sei bellissimo! Ti andrebbe di uscire con me?? TVB...Sofia."
La madre emozionata ne aprì altri e trovò altri bigliettini: tutti dicevano
la stessa cosa.

Morale:
Questa è la vita, non aspettare troppo per dire a qualcuno di speciale
quello che senti. Dillo oggi stesso, senza paura e senza troppi falsi
pudori"

 
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Una storia Sufi

Post n°817 pubblicato il 06 Settembre 2009 da marinadgl4

Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo.
Non si era fatto male, ma non poteva più uscirne.
L'asino continuò a ragliare sonoramente per ore, mentre il proprietario pensava al da farsi.
Finalmente il contadino prese una decisione crudele: concluse che l'asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla, che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo.
Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirare fuori l'animale dal pozzo.

Al contrario chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l'asino.
Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro al pozzo.

L'asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo con lui e pianse disperatamente.
Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto.

Il contadino alla fine guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello che vide.
Ad ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l'asino se ne liberava, scrollandosela dalla groppa, facendola cadere e salendoci sopra.

In questo modo, in poco tempo, tutti videro come l'asino riuscì ad arrivare fino all'imboccatura del pozzo, oltrepassare il bordo e uscirne trottando.

La vita andrà a buttarti addosso molta terra, ogni tipo di terra.
Principalmente se sarai dentro un pozzo.
Il segreto per uscire dal pozzo consiste semplicemente nello scuotersi di dosso la terra che si riceve e nel salirci sopra.

Ricorda le cinque regole per essere felice:

1- Libera il tuo cuore dall'odio

2- Libera la tua mente dalle preoccupazioni.

3- Semplifica la tua vita.

4- Da'di più e aspettati meno.

5- Ama di più e... accetta la terra che ti tirano addosso, poiché essa può costituire la soluzione e non il problema.

 
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Cambia strategia

Post n°816 pubblicato il 05 Settembre 2009 da marinadgl4

Un giorno, un uomo non vedente stava seduto sui gradini di un edificio con un cappello ai suoi piedi ed un cartello recante la scritta: "Sono cieco, aiutatemi per favore".
Un pubblicitario che passeggiava lì vicino si fermò e notò che aveva solo pochi centesimi nel suo cappello.
Si chinò e versò altre monete. Poi, senza chiedere il permesso dell'uomo, prese il cartello, lo girò e scrisse un'altra frase.
Quello stesso pomeriggio il pubblicitario tornò dal non vedente e notò che il suo cappello era pieno di monete e banconote.
Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo: chiese se fosse stato lui ad aver riscritto il suo cartello e cosa avesse scritto.
Il pubblicitario rispose "Niente che non fosse vero. Ho solo riscritto il tuo in maniera diversa", sorrise e andò via.
Il non vedente non seppe mai che ora sul suo cartello c'è scritto: "Oggi è primavera... ed io non la posso vedere."

Cambia la tua strategia quando le cose non vanno bene e vedrai che sarà per il meglio.
Abbi fede: ogni cambiamento è il meglio per la nostra vita.

 
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Il giardino

Post n°815 pubblicato il 04 Settembre 2009 da marinadgl4

Un giovane sognò di entrare in un grande negozio. A far da commesso, dietro il bancone c'era un angelo.
"Che cosa vendete qui?", chiese il giovane.
"Tutto ciò che desidera", rispose cortesemente l'angelo.
Il giovane cominciò ad elencare: "Vorrei la fine di tutte le guerre nel mondo, più giustizia per gli sfruttati, tolleranza e generosità verso gli stranieri, più amore nelle famiglie, lavoro per i disoccupati,  e... e...".
L'angelo lo interruppe: "Mi dispiace, signore. Lei mi ha frainteso. Noi non vendiamo frutti, noi vendiamo solo semi".

La tua anima è un giardino in cui sono seminate le imprese e i valori più grandi.
Li lascerai crescere?

 
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LA SCELTA

Post n°814 pubblicato il 01 Settembre 2009 da marinadgl4

Rob è il tipo di persona che ti fa piacere odiare: è sempre di buon umore ed ha sempre qualcosa di positivo da dire.
Quando qualcuno gli chiede come va, lui risponde " se andasse meglio di così, sarei due persone!".
È un ottimista.

Se un collega ha un giorno no, Rob riesce sempre a fargli vedere il lato positivo della situazione.
Vederlo mi incuriosiva e così un giorno gli chiesi "Io non capisco, non è possibile essere ottimisti ogni giorno, come fai?"
Rob mi rispose " ogni giorno mi sveglio e mi dico, oggi avrò due possibilità. Posso scegliere di essere di buon umore o posso scegliere di essere di cattivo umore." E scelgo di essere di buon umore.

Quando qualcosa di brutto mi succede io posso scegliere di essere una vittima o di imparare da ciò.
Ed io scelgo di imparare.
Ogni volta che qualcuno viene da me a lamentarsi per qualcosa, io posso scegliere di accettare le lamentele, o posso scegliere di aiutarlo a vedere il lato positivo della vita.
Ed io scelgo il lato positivo della vita.
"Ma non è sempre così facile" gli dissi.
"Si, lo è " disse Rob, "la vita è tutta una questione di scelte".
"Quando tagli via tutto ciò che non conta, è tutta una questione di scelte".
"Sta a te scegliere come reagire alle situazioni, sta a te Decidere come lasciare che gli altri influenzino il tuo umore. Tu scegli se essere di buon umore o di cattivo umore. Alla fine sei tu a decidere come vivere la tua vita".

"Dopo quella conversazione ci perdemmo di vista perché io cambiai lavoro, ma spesso mi ritrovai a pensare alle sue parole, quando dovevo fare una scelta nella mia vita, invece di reagire agli eventi.
Ho saputo che Rob aveva avuto un brutto incidente sul lavoro, era caduto da 18 metri di altezza, e dopo 18 ore di sala operatoria fu rilasciato dall'ospedale con una piastra d'acciaio nella schiena.
Sono andato a trovarlo e gli ho chiesto come si sentisse: "se stessi meglio sarei due persone" mi rispose, "vuoi vedere le mie cicatrici?".

"Ma come fai?" Gli chiesi, "ad essere cosi positivo dopo quello che ti è successo?"
"Mentre stavo cadendo, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata la mia bimba.
Poi mentre giacevo per terra, mi sono detto che potevo scegliere di vivere o di morire.
Ed ho scelto di vivere".
"Ma non hai mai avuto paura?"
"Si, quando mi hanno portato in ospedale ed ho visto l'espressione sul viso dei medici e dei dottori, ho avuto paura, perché era come se guardassero ad un uomo morto.
Poi un'infermiera mi ha chiesto se avessi allergie, ed io risposi SI.
Tutti mi guardarono, ed io urlai: sono allergico alla gravità!
Tutti scoppiarono a ridere, ed io dissi: ed ora operatemi da uomo vivo, non come se fossi già morto".

Rob mi ha insegnato che ogni giorno abbiamo la possibilità di scegliere di vivere la vita pienamente.
Quindi è inutile preoccuparsi sempre per il domani, perché ogni giorno ha i suoi problemi su cui scegliere di vivere, e domani penseremo ai problemi di domani.
Dopo tutto, oggi è il domani di cui ti preoccupavi ieri.

 
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La lezione della farfalla

Post n°813 pubblicato il 28 Agosto 2009 da marinadgl4

Un giorno, apparve un piccolo buco in un bozzolo; un uomo che passava per caso, si mise a guardare la farfalla che per varie ore, si sforzava per uscire da quel piccolo buco.
Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione.
Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.
Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo.La farfalla uscì immediatamente.
Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
L’uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.
Non successe nulla! In quanto, la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate.
Non fu mai capace di volare.
Ciò che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare.
Era la forma con cui Dio la faceva crescere e sviluppare.

A volte, lo sforzo é esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita.
Se Dio ci permettesse di vivere la nostra esistenza senza incontrare nessun ostacolo, saremmo limitati.
Non potremmo essere così forti come siamo. Non potremmo mai volare.
Chiesi la forza... e Dio mi ha dato le difficoltà per farmi forte.
Chiesi la sapienza... e Dio mi ha dato problemi da risolvere.
Chiesi la prosperità... e Dio mi ha dato cervello e muscoli per lavorare.
Chiesi di poter volare... e Dio mi ha dato ostacoli da superare.
Chiesi l’amore... e Dio mi ha dato persone con problemi da poter aiutare.
Chiesi favori... e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto niente di quello che chiesi...
Però ho ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno.

Vivi la vita senza paura, affronta tutti gli ostacoli e dimostra che puoi superarli.

 
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L'origine dell'uomo

Post n°812 pubblicato il 27 Agosto 2009 da marinadgl4

Dio aveva già creato tutto il mondo, con montagne e laghi, con foreste, savane e deserti. Aveva anche creato tutti gli animali e le piante, ma mancava ancora l'uomo. Allora si recò nella savana e scavò due buchi nel suolo. Ed ecco che, dopo qualche istante, dal primo buco uscì un uomo e dal secondo una donna. Erano il primo uomo e la prima donna che fossero mai esistiti e non conoscevano proprio nulla. «Che cosa dobbiamo fare?» domandarono a Dio. Il Creatore rispose: «Dovete zappare la terra e seminarvi il miglio.

Poi costruitevi una capanna per ritirarvi a dormire».«E che cosa mangeremo?» chiesero ancora i due.«Quando il miglio sarà cresciuto, ne macinerete i semi e li farete cuocere. Quello sarà il vostro cibo» disse Dio. L'uomo e la donna cominciarono a zappare la terra e a seminarvi il miglio. Ma a ogni momento si fermavano, si asciugavano il sudore e brontolavano: «Oh, che fatica zappare la terra! Che lavoro duro!» Comunque sia, alla fine il miglio fu seminato e, poiché si era all'inizio del tempo, in breve germogliò e si trasformò in tante spighe mature. L'uomo e la donna avevano fame, ma erano troppo pigri per accendere il fuoco e far cuocere il miglio, così lo mangiarono crudo. Poi ebbero sonno e si consultarono: «E' inutile costruire una capanna. Nella foresta ci sono tanti alberi, e su un ramo dormiremo benissimo senza , dover faticare!» Quando Dio li vide placidamente addormentati su un albero, s'infuriò. Chiamò una scimmia maschio e una scimmia femmina, quindi diede loro le stesse istruzioni che aveva dato agli uomini. Le scimmie si misero subito al lavoro. Seminarono il miglio e costruirono una bella capanna. Poi accesero il fuoco, macinarono i semi delle spighe e li misero a cuocere, ottenendone profumate pagnotte. Alla fine andarono a riposare nella capanna. Quando Dio il Creatore vide ciò, fu molto soddisfatto. Chiamò le due scimmie e staccò loro le code, quindi disse: «Siate uomini!» Poi chiamò l'uomo e la donna e attaccò sul fondo della loro schiena le code delle scimmie, dicendo: «D'ora in poi, siate scimmie!» Così avvenne che da allora le scimmie, trasformate in uomini, abitarono nelle case, mentre i veri primi uomini continuano a dormire sugli alberi.

 
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La storia dei colori

Post n°811 pubblicato il 26 Agosto 2009 da marinadgl4

Tanto tempo fa, il pappagallo non aveva colori; era tutto grigio, le sue piume erano corte come quelle di una gallina bagnata. Uno tra i tanti uccelli giunti chissà come nel mondo. Gli Dei litigavano sempre; litigavano perché il mondo era assai noioso con due soli colori. Ed era motivata la loro ira, poiché solo due colori si alternavano nel mondo: uno era il nero che comandava la notte, l'altro era il bianco che camminava di giorno, il terzo non era un colore, era il grigio che dipingeva sere e mattine affinché non si scontrassero troppo. Ma questi Dei erano litigiosi ma molto sapienti.  In una riunione giunsero all'accordo di rendere i colori più lunghi perché fosse allegro il camminare e l'amare di uomini e donne. Uno degli Dei prese a camminare per pensare meglio, e tanto pensava, che sbatté contro una pietra  ferendosi la testa da dove ne uscì sangue.  Il dio, dopo aver strillato per un bel pezzo, guardò il suo sangue e vide che era di un altro colore, diverso dai due colori e andò dagli altri Dei,  mostrando loro il nuovo colore che chiamarono "rosso",  era il terzo che nasceva. Un altro degli Dei cercava un colore per dipingere la speranza. Lo trovò dopo un bel pezzo e lo mostrò all'assemblea degli Dei che gli misero il nome "verde" , era il quarto che nasceva. Un altro cominciò a grattare forte a terra. "Che fai?" gli chiesero gli altri Dei. "Cerco il cuore della terra" rispose rivoltando la terra da ogni lato. Dopo un po' trovò il cuore della terra, lo mostrò agli altri dei che chiamarono "caffè", era il quinto colore. Un altro dio salì in alto. "Vado a guardare il colore del mondo" disse, e si mise a scalare e scalare fino alla cima. Quando arrivò ben in alto, guardò in giù e vide il colore del mondo, ma non sapeva come fare a portarlo. Allora rimase a guardare per un bel po', finché il colore non gli si attaccò agli occhi. Discese come poté, a tentoni, e andò all'assemblea degli Dei.  "Porto nei miei occhi il colore del mondo", E "azzurro" chiamarono il sesto colore. Un altro dio stava cercando colori quando sentì che un bambino rideva; si avvicinò con cautela e gli prese la risata, lasciandolo piangente. Per questo si dice che i bambini improvvisamente ridono e improvvisamente piangono. Il dio portò la risata del bambino e misero nome "giallo" al settimo colore. A quel punto gli dei che erano ormai stanchi, andarono a dormire,  lasciando i colori in una cassetta buttata sotto un albero. La cassetta non era chiusa bene e i colori uscirono, cominciando a far chiasso e festa. Così nacquero tanti  nuovi colori. Quando tornarono gli Dei si accorsero che i colori non erano più sette, ma molti di più e guardarono la cassetta.  "Tu hai partorito i colori, tu ne avrai cura , così dipingeremo il mondo". E salirono sulla cima del monte, e da lì cominciarono a lanciare i colori, così l'azzurro rimase parte nell'acqua e parte nel cielo,  il verde cadde sugli alberi e sulle piante,  il caffè, che era il più pesante, cadde sulla terra,  il giallo, che era un risata di bambino, volò fino a tingere il sole, il rosso giunse sulla bocca degli uomini e degli animali che lo mangiarono, colorandosi così di rosso. Il bianco e il nero già esistevano. Gli dei lanciavano i colori senza fare attenzione a dove finivano, ed alcuni di essi spruzzarono gli uomini;  per questo vi sono persone di diversi colori e di diverse opinioni.   Allora, gli Dei, per non dimenticarsi dei colori e perché non si perdessero, cercarono un modo per conservarli;  stavano pensando come fare quando videro il pappagallo. Lo presero e gli attaccarono i colori e gli allungarono le piume affinché ci stessero tutti. E così il pappagallo prese tutti i colori.  Ancora oggi se ne va in giro, nel caso che gli uomini  si dimenticassero che molti sono i colori e le opinioni, e che il mondo potrebbe essere allegro, se tutti i colori e tutte le opinioni avessero il proprio spazio".

 
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La vita

Post n°810 pubblicato il 25 Agosto 2009 da marinadgl4

La vita è uguale a n fiume che nasce come un piccolo rivolo sulle alte montagne dove tutto è pace, purezza e silenzio. E questo è il bambino venuto al mondo che incomincia a muovere i primi passi con tutta la semplicità e la naturalezza di una creatura di Dio. Poi il piccolo rivolo, scendendo fra le rocce biancheggianti di neve eterna, diventa più grande, e questa è la fase dell'infanzia con i suoi primi guizzi.
L'acqua cristallina continua la sua corsa formando cascatelle che cadono gorgoglianti in piccole pozze trasparenti.Per un attimo sembra sostare, ma solo per riprendere con impeto il suo cammino, come un fanciullo che avanza con i suoi momenti di gioia e con le sue incertezze. Ora il ruscello affronta percorsi difficili nei canaloni profondi delle montagne senza piùavere intorno il candore delle nevi e l'acqua spesso subisce improvvisi sussulti e urta violentemente contro le rocce con un rmore assordante.
Quel piccolo rivolo nato dalla purezza delle altitudini è diventato ormai adulto e adesso affronta le asperità come una qualsiasi creatura che si affaccia alla vita.
Il fiume raggiunge l'età della giovinezza e scorre forte e sicuro fra i boschi i abeti e di pini e la suavoce si ode fra i sassi e i cespugli di erbe.
Nelle sue acque, dove il percorso è piano, le greggi si dissetano, i bambini si bagnano e le donne lavano la biancheria cantando allegre canzoni.
Ormai il fiume è come un uomo che deve distribuire la sua ricchezza a tutti prima di affrotare la pianura riposante che rappresenta la maturità della vita.
A valle le acque rallentano la corsa e lambiscono gli argini dolcemente e quasi si fermano nelle anse per riposarsi.
Mentre attraversa la grande pianura il fiume passa fra paesi e città e campi di grano. inontra bosche e prati fioriti, lascia navigare sulle acque barche di pescatori e di mercanti dando da vivere a una moltitudine infinita di persone ch abitano lungo le sue rive. Dopo un lungo viaggio, arriva ino alla marina: allora i allarga, poi si perde nell'immensità del mare.
Lì il fiume sembra morire ... invece inizia una nuova vita.

 
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La felicità.

Post n°809 pubblicato il 23 Agosto 2009 da marinadgl4

Perché è così che ti frega la vita.
Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine,
o un odore, o un suono che poi non te li togli più.
E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quando è troppo tardi.
E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri
da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. Alla deriva.

Alessandro Baricco..... Castelli di Rabbia

 
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La fiducia

Post n°808 pubblicato il 21 Agosto 2009 da marinadgl4

La fiducia è una delle componenti fondamentali dell'amore. Noi tutti abbiamo bisogno di saperci protetti, di sentire che altri vogliono la nostra sicurezza, la nostra tranquillità.

Desideriamo ardentemente avere la certezza che stiamo a cuore ad altre persone...
Non appena siamo certi del loro affetto tutto diventa possibile.

Ci sentiamo spronati a crescere, a evolverci, a rischiare al di sopra dei nostri limiti supposti.Troviamo la forza necessaria per superare le nostre paure o infrangere consuetudini autodistruttive...

Questi miracoli minori diventano possibili quando il nostro amore può far leva sulla fiducia e sulla sicurezza."

Leo Buscaglia

 
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Sulla guerra

Post n°807 pubblicato il 20 Agosto 2009 da marinadgl4

Ci sono dei giorni in questa nuda campagna che camminando ho un soprassalto: un tronco secco, un nodo d'erba, una schiena di roccia, mi paiono corpi distesi.... Io non credo, che possa finire.

 Ora che ho visto cos'è la guerra, cos'è la guerra civile, so che tutti, se un giorno finisse, dovrebbero chiedersi: – E dei caduti che facciamo? Perché sono morti? – Io non saprei cosa rispondere.

 Non adesso, almeno. Né mi pare che gli altri lo sappiano.

Forse lo sanno unicamente i morti, e soltanto per loro la guerra è finita davvero.

La luna e i falò...Cesare Pavese

 
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Fernanda Pivano

Post n°806 pubblicato il 19 Agosto 2009 da marinadgl4

"Il denaro ispira la corruzione.

 La musica, la poesia, la letteratura possono cambiare il mondo.

 Ne sono ancora convinta, anche se non ho più i vostri anni".

 Fernanda Pivano

 
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Amicizia e amore

Post n°805 pubblicato il 17 Agosto 2009 da marinadgl4

 
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VIVERE

Post n°804 pubblicato il 16 Agosto 2009 da marinadgl4

 
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L'amicizia

Post n°803 pubblicato il 13 Agosto 2009 da marinadgl4

Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita.

Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori, però posso ascoltarli e dividerli con te.

Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro. Però quando serve starò vicino a te.

Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga

e non cadi. La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei.

Però gioisco sinceramente quando ti vedo felice.

Non giudico le decisioni che prendi nella vita.

Mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi.

Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,

Però posso offrirti lo spazio necessario per crescere.

Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore

Però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.

Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere

Solamente posso volerti come sei ed essere tua amica.

In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico in quel momento sei apparso tu...

Non sei né sopra né sotto né in mezzo non sei né in testa né alla fine della lista

Non sei ne il numero 1 né il numero finale e tanto meno ho la pretesa

di essere il 1° il 2° o il 3° della tua lista

Basta che mi vuoi come amica

NON SONO GRAN COSA,

PERO’ SONO TUTTO QUELLO CHE POSSO ESSERE


Jorges Luis Borges

 
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L'oggi

Post n°802 pubblicato il 11 Agosto 2009 da marinadgl4

 
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X AGOSTO

Post n°801 pubblicato il 10 Agosto 2009 da marinadgl4

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!

GIOVANNI PASCOLI

 
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