CLUB DEI + MEGLIO

Arte Fotografica


Buongiorno a tutti utenti di Libero e a tutte le socie del club del più meglio, continuamo con il corso gratiuto sulla fotografia digitale e scopriamo la Seconda e Terza parte dei Sensori..Buon Corso a tutti!!!Il rapporto d'aspetto I sensori in uso hanno differenti rapporti d'aspetto (rapporto tra base e altezza). Il rapporto di un quadrato è 1:1 (larghezza e altezza uguali), e quello del film da 35mm è 1,5:1 (la larghezza è 1,5 volte maggiore dell'altezza). La maggior parte dei sensori sono compresi tra questi due estremi. Il rapporto d'aspetto di un sensore è importante perché determina la forma e le proporzioni delle fotografie ottenute. Quando un'immagine ha un rapporto d'aspetto diverso dallo schermo su cui è riprodotta o dalla carta su cui è stampata, deve essere ritagliata o modificata nelle proporzioni. Si deve scegliere tra perdere parte dell'immagine o sprecare parte della carta. Per calcolare il rapporto d'aspetto di una camera, si divide il numero maggiore della sua risoluzione per il numero minore. Per esempio, su un sensore ha una risoluzione di 3000 x 2000, si divide 3000 per 2000. In questo caso il rapporto è di 1,5, lo stesso del film 35mm.Profondità di coloreLa risoluzione non è il solo fattore che determina la qualità delle immagini. Il colore è almeno altrettanto importante. Quando noi osserviamo una scena o una immagine stampata, i nostri occhi sono in grado di distinguere milioni di sfumature di colori. Le immagini digitali possono avvicinarsi a questo realismo cromatico sul monitor di un computer solo se le sue caratteristiche fisiche e la sua configurazione lo consentono.Con il termine "profondità di colore" ci si riferisce al numero di sfumature di colore presente in un'immagine. I PC più vecchi avevano una profondità di solo 16 o 256 colori. Tuttavia quasi tutti i sistemi più moderni sono dotati di quello che viene definito 24-bit o 32-bit True Color. E' chiamato True Color perché il software di controllo ed il display possono gestire 16 milioni di colori, approssimativamente il numero di sfumature che l'occhio umano riesce a distinguere.Perché occorrono 24 bit per avere 16 milioni di colori? Si tratta di semplice aritmetica. Per calcolare quanti colori possono essere mostrati, basta elevare il numero 2 alla potenza del numero di bit usati per registrare o riprodurre l'immagine. Per esempio, 8 bit dà 256 colori perché 28=256. La tavola seguente mostra varie possibilità.Alcune camere digitali (e scanner) usano 30 o più bit per pixel, e applicazioni professionali spesso richiedono una profondità di colore di 36 bit, un livello solo da fotocamere professionali di alta classe. Questi bit in eccesso non sono usati per generare colori che devono essere riprodotti, ma per ottenere le tonalità di colore desiderate durante il processo di formazione dell'immagine. Alla fine dei processi di elaborazione la profondità di colore viene riportatafino a 24 adatti per la stampa.Sensibilità Il valore ISO che appare sulla confezione delle pellicole specifica la velocità, o sensibilità, di un film a emulsione d'argento. Più alto è il numero e più "veloce", o più sensibile è il film alla luce. Chi abbia acquistato dei rullini conosce i valori vi sensibilità 100, 200, o 400. Raddoppiando il valore ISO si raddoppia la sensibilità del film.Anche i sensori sono classificati con numeri ISO equivalenti. Come per il film, un sensore con bassi valori ISO necessita di più luce per una buona esposizione. Ma per avere più luce occorre una esposizione più lunga che può causare immagini mosse, o una maggiore apertura del diaframma che riduce la profondità di campo. A parte altre considerazioni, è meglio avere un sensore con un alto valore ISO perché aumenta la capacità di catturare immagini in movimento e le riprese in ambienti poco illuminati. Tipicamente i valori ISO vanno da 100 (lento) a 3200 o più (molto veloce).Le fotocamere dispongono di diversi valori ISO. In situazioni di bassa luminosità si può aumentare la sensibilità ISO amplificando il segnale generato dal sensore (aumentare il guadagno). Quasi sempre le camere possono impostare il guadagno in modo automatico o permettere la scelta manuale del valore più adatto. Questo sistema aumenta la sensibilità del sensore, ma al prezzo di un aumento del rumore digitale o "grana".  Qualità dell'immagine Le dimensioni di un file di immagine dipende in parte dalla risoluzione. Più alta è la risoluzione e più sono i pixel da memorizzare, e più pesante sarà il file. Per ridurre i file a dimensioni facilmente gestibili, il software converte le immagini in un formato chiamato JPEG (Joint Photographic Experts Group, pronunciato "jay-peg"). Questo formato non solo comprime le immagini, ma permette pure di scegliere il livello di compressione. Questo è molto utile perché permette di scegliere un compromesso tra dimensione del file e qualità dell'immagine.Minore compressione significa migliore qualità ma più spazio occupato in memoria, maggiore compressione permette di avere più immagini nella stesa memoria e immagini più adatte per internet e per le e-mail. Il solo problema è che le stampe non saranno altrettanto belle.Oltre ad usare la compressione, alcune camere consentono di variare la risoluzione per ottenere un file di dimensioni ridotte. Quando la insufficiente capacità della memoria diventa determinante, occorre sacrificare la qualità per la quantità.Rapidità di scattoHenri Cartier-Bresson è famoso per le sue fotografie che catturano quel "momento decisivo" delle azioni che accadono, in quell'istante che rende una foto attraente. La sua coordinazione occhio-mano era inarrivabile, e otteneva quei risultati perché era sempre pronto. Molte fotocamere digitali hanno l'esposizione automatica che ci libera dalla preoccupazione delle regolazioni. Tuttavia queste camere hanno altri problemi che rendono il momento decisivo difficile da catturare. Vi sono due ritardi, o tempi morti, che rendono la vita difficile quando si tratta di reagire con prontezza.Il primo ritardo che si nota è tra il momento in cui si preme l'otturatore e quello dello scatto effettivo. Questo ritardo, chiamato velocità di refresh, accade perché la camera prima di effettuare la ripresa, azzera le cariche elettriche del sensore, regola il bilanciamento del bianco, regola l'esposizione e mette a fuoco l'immagine. Finalmente fa intervenire il flash (se occorre) e riprende la scena.Il secondo ritardo, il tempo di riciclaggio, avviene quando l'immagine ripresa viene analizzata, compressa e trasferita in memoria. Questo ritardo può andare da mezzo secondo fino a mezzo minuto, o anche oltre per i file in formato RAW.Ambedue questi ritardi influenzano la velocità nel caso di scatti in sequenza. Se i ritardi sono troppo lunghi si può perdere uno scatto importante. Per catturare azioni che si susseguono rapidamente, alcune camere hanno una modalità continua, o sequenziale o a raffica, che permette di riprendere una foto dopo l'altra tenendo premuto l'otturatore. In questo caso la camera invia le immagini in un'area di memoria provvisoria chiamata buffer per poi tornare al normale processo quando la ripresa in sequenza è finita. Il numero di immagini memorizzabili nel buffer dipende dalle dimensioni delle immagini e dalla capienza del buffer.Fonte: www.3megapixel.it