diario di bordo

DIARIO - TORINO, mer 7 dic 2005


Oggi sono restata a casa tutto il giorno, a far niente. La redazione è chiusa, domani il giornale non esce. Ho la congiuntivite, che mi ha fatto saltare ogni programma. E poi questo senso di apatia che non mi abbandona. Ho perso un po' di stimoli, soprattutto sul lavoro: l'idea di partire per Kabul è ormai il mio unico pensiero, il mio solo obiettivo, tutto il resto passa un po' in secondo piano, compresa la cronacaccia di tutti i giorni. E poi manca l'amore, manca un uomo a cui pensare. E nel vuoto più totale, resta sempre lui l'unico presente. Lui che non mi vuole più, ma che ancora mi cerca. Lui che non voglio più ma che ancora cerco. Devo fare la lista di cose che mi servono per Kabul: farà molto freddo. Ieri ho sentito al tg (anzi ho letto sul sito del Corriere) che è caduto un C130 con a bordo 40 giornalisti (irakeni): confesso di aver avuto un brivido di paura. Forse domani parto per Roma: due giorni nella capitale. Vado con Sarah. ma ancora non sappiamo se in treno o in auto. E poi sabato c'è una mega festa a Sestriere, alla quale non possiamo mancare: mi aspetta un tour de force nella movida...