MIAOMIAOMIAO

GUARDO LA LUNA CON GLI OCCHI DEL CUORE


Ho riportato la luna al suo posto, in modo che possa illuminare i vostri sogni da innamorati. Non è stato facile questa volta ve lo assicuro. La strada dell'altra volta era impraticabile a causa del maltempo. Nuvoloni bassi chiudevano l'orizzonte, e la pioggia fredda e continua raggelava le mani e rendeva insicuri gli appigli. La luna chiusa stretta dentro al giubbotto, me ne stavo a naso in su, le mani nelle tasche della mia solitudine, a cercare una soluzione, quando all'improvviso da un piccolo squarcio delle nubi un raggio di luce è sceso a disegnare un piccolo sole ai miei piedi. Sono entrata in quella luce ed ho iniziato a nuotare verso l'alto, una bracciata dopo l'altra, mi sono staccata da terra ed ho iniziato a salire verso l'alto. Fuori dalla mia corrente vedevo la pioggia cadere a scrosci, colpire la terra raccogliersi in rivoli e scomparire, quasi a voler raccogliere rabbia dolore e disperazione, quasi a voler lavare le ingiustizie della terra. Poi ho pensato che questa impressione era probabilmente dovuta solo alla luce dorata che mi circondava. Ero arrivata a pochi metri dal foro tra le nubi, quando ho visto che questo si stava chiudendo. L'angoscia mi ha serrato il cuore, cosa sarebbe successo se si fosse chiuso definitivamente?, sarei precipitata da quell'altezza?, sarei scomparsa con la luce di cui mi sentivo ormai parte? Con poche ultime disperate bracciate ho raggiunto il limitare delle nubi, ho afferrato con le mani i bordi e mi sono issata. Era ormai veramente strettissimo, sono riuscita a far passare il busto, poi una gamba, l'altra gamba era quasi intrappolata, con un ultimo sforzo ho liberato anche questa, ma una scarpa mi è rimasta intrappolata e mi sono ritrovata scalza. Ero comunque nella soffitta del mondo, un cielo azzurrissimo copriva tutto, le nubi erano un pavimento non uniforme ai piedi. Il sole illuminava questo oceano e su tutto c'era solo silenzio. Ero abbastanza stanca. Ho cercato una nuvola adatta e mi sono sdraiata per riposare. La luna pulsava leggermente sul mio petto e mi sono addormentata. Subito si sono presentati i miei sogni, abbiamo girato per il mondo e per il cuore della gente, alla ricerca di ciò che questa non usa più. Abbiamo scoperto mucchi di amicizia, buttati lì come pacchi di giornali vecchi, montagne di gratitudine, di parole buone non dette, ed una miriade di cianfrusaglie di questo tipo. Scesa la sera, archiviato il sole, restava il problema di fare un ultima salita. Ho iniziato a costruire una scala utilizzando pezzi di nubi. Per legare insieme i vari spezzoni utilizzavo fili sottili di pensieri, quelli che voi avete lasciato andare pensando alla luna che non era più al suo posto. E' stato un lavoro lungo, ma quando ormai era quasi mattino, ho potuto appoggiare la scala alla volta del cielo e salire fino a rimettere la luna al suo posto. Ora è là, la vedrete non appena le nubi se ne saranno andate, sarà più bella di prima, soprattutto se la guarderete con gli occhi del cuore.