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I misteri della Luna, terra dei sogni. Falso sasso lunare e moduli lunari fotografati per la prima volta.


Non sono notizie recentissime ma, messe insieme lasciano un poco sconcertati.Tutti conosceranno l'annosa disputa tra chi asserisce la falsità dello sbarco dell'uomo sulla luna e chi difende la veridicità delle missioni Apollo.Ebbene, in pochi mesi due eventi sembrano rafforzare entrambe le ipotesi, di per se inconciliabili.Da una parte le straordinarie immagini  ad alta risoluzione scattate dalle sonde del progetto LRO - "Lunar Reconnaissance Orbiter".Mai la Luna era stata fotografata con una risoluzione così alta. Questo ha consentito di fotografare i moduli di allunaggio, o meglio, ciò che ne resta (cioè la base che fungeva da rampa di lancio per il modulo che riportava gl'astronauti verso la capsula in orbita lunare). Si distingue chiaramente questo elemento, la traccia lasciata sul suolo dai razzi propulsivi e perfino, in alcuni casi, le impronte lasciate dalle ruote dei lunar rover. Quasi tutti i luoghi di allunaggio sono visibili. Le foto, rese disponibili dalla NASA, sembrano essere finalmente (accanto a molte altre) la prova definitiva della veridicità degli sbarchi lunari.Ma un'altra notizia sembra invece ridare un po' di fiato ai "lunascettici".Al Museo Nazionale di Amsterdam, il Rijksmuseum, era conservata una pietra che, si riteneva, provenisse da quelle raccolte sul suolo lunare dall'Apollo 11.(Detto tra parentesi, io mi sto ancora chiedendo con sincera curiosità dove venissero stipate le rocce lunari nella piccolissima capsula Apollo durante il rientro, e come l'aumento di peso specie con i grossi quantitativi delle ultime missioni non abbiano creato problemi al rientro nell'atmosfera terrestre, poichè al rientro sulla terra il peso e la massa della capsula dovevano essere molto elevati).Comunque, questa roccia lunare venne donata dagli Stati Uniti all’ex primo ministro socialdemocratico, Willem Drees nel 1969.Venne esposta al pubblico e presentata per anni come autentica.Ora, a seguito di esami approfonditi eseguiti su questo reperto, si è potuto appurare che non può essere assolutamente una roccia lunare. Si tratta infatti di un fossile che, in origine, non era altro che un pezzo di legno, il frammento di un albero antichissimo.Quindi certamente di origine terrestre. Un fossile del valore di pochi dollari che, come ha dichiarato la portavoce del Rijksmuseum, Xandra van Gelder, resterà comunque parte della collezione del museo come testimonianza di un periodo storico. Un periodo durante il quale forse si cercava, semplicemente, di enfatizzare al massimo eventi prestigiosi, come lo sbarco lunare, anche ricorrendo a trucchi di questo tipo. Probabilmente il frammento fu donato in buona fede e il problema stava a monte. Forse, potrebbe anche darsi che in origine fosse stato donato un reale sasso lunare che poi qualcuno sostituì chi sa quando e chi sa come con un falso, non sarebbe la prima volta, capitò anche con famose opere d'arte.Quello che è certo è che eventi di questo tipo contribuiscono ad aumentare dubbi e perplessità su queste missioni di cui, certamente, non sapremo mai tutta la verità.Per il ruolo che queste missioni svolsero nell'ambito della guerra fredda. Ma, soprattutto perchè, quando la realtà diventa leggenda la realtà si fonde con la fantasia.La Luna, in fondo in fondo, sarà sempre la terra dei sogni.