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Missione lunare sovietica parte 2


Come abbiamo detto nei post precedenti, la missione lunare ipotizzata dai sovietici era strutturata diversamente da quella americana.Facciamo un breve riassunto dei post precedenti per riprendere il filo del discorso.Nella missione americana Apollo, i vari moduli della missione erano stivati insieme dentro il razzo Saturno V. Anche in quella Russa si decide di mandare insieme nello spazio i vari moduli.Tuttavia i moduli dell'Apollo erano separati all'interno del razzo e venivano assemblati in orbita terrestre prima di partire verso il nostro satellite.In particolare era il Lem ad essere stivato al di sotto del complesso formato da capsula Apollo e modulo di servizio. Per cui una volta in orbita terrestre, con una delicata manovra, la punta dell'Apollo andava aganciata al boccaporto sulla sommità del Lem. Si veniva così a creare uno stretto tunnel che rendeva comunicanti dall'interno i due moduli abitabili.Nella soluzione russa invece modulo di discesa lunare e capsula di comando erano già uniti alla sommità prima del lancio e non c'era bisogno di manovre di aggancio prima di iniziare il viaggio. Questo semplificava molto le procedure e la soluzioni tecniche, con un risparmio di peso, carburante e risorse vitali ed umane. Tuttavia, proseguendo nel solco delle semplificazioni, il modulo di comando e quello di discesa non erano comunicanti. Per cui, giunti in prossimità della Luna, uno dei due cosmonauti (che appunto erano 2 e non 3 come nell'Apollo) sarebbe dovuto uscire dalla capsula di comando per raggiungere, con una passeggiata spaziale tutt'altro che semplice e sicura, il modulo di discesa lunare.Una volta entrato nel modulo di discesa lunare, il cosmonauta esploratore, avrebbe dovuto indossare senza alcun aiuto la tuta lunare. Questa era molto evoluta ed avrebbe avuto soluzioni innovative in seguito adottate spesso nella tecnologia spaziale. A differenza della tuta lunare dell'Apollo, quella sovietica era semirigida. Era un vero e proprio scafandro con busto rigido, e vi si entrava dalla parte posteriore attraverso un ampio "portellone" chiusa dallo zaino che svolgeva la funzione di portellone. La tuta lunare era un vero e proprio veicolo spaziale, differiva da quella dell'Apollo anche per un pannello di controllo, una sorta di tastiera davanti al ventre, per accedere alle varie funzioni vitali.All'interno del modulo di discesa lunare sovietico non c'era un vero e proprio vano, tuta e veicolo di discesa erano in pratica un tutt'uno, tanto che il veicolo stesso era quasi una parte della tuta. Il Cosmonauta vi era quasi immobilizzato e poteva muovere soltanto le leve di comando.L'involucro esterno del modo di discesa, almeno da quello che si può vedere dagli esemplari conservati nei musei, era una batisfera fatta di un blocco unico e non di più elementi assemblati come nell'Apollo. Probabilmente era più solida e più pesante (come peso specifico) ma più piccola, conteneva infatti un solo cosmonauta.Sul luogo di sbarco ci sarebbe stato un'altro modulo di discesa lunare vuoto che il cosmonauta avrebbe utilizzato per il rientro in caso di emergenza.I russi erano molto dubbiosi circa le condizioni ambientali che l'uomo avrebbe trovato sulla Luna, e a differenza degli Americani che sembravano molto più sicuri, adottarono tutta una serie di precauzioni, come il modulo di sicurezza, e previdero una permanenza molto breve sul suolo. Ora delle due l'una, o gli americani erano imprudenti, o i russi avevano sopravvalutato i rischi. La seconda ipotesi sembra suffragata dal fatto che gli americani hanno poi fatto ottime e lunghe missioni, ed i russi alla fine hanno rinunciato. Ma oggi vediamo che gli Americani, pur avendo a disposizione tecnologie e conoscenze molto superiori al '69, non riescono ad organizzare una nuova missione a causa della difficoltà tecnica e dei rischi. Allora ci si domanda, se oggi si calcolano rischi e difficoltà enormi che confermano i timori che al tempo avevano i sovietici, come sia stato possibile per gli USA portare a termine le missioni Apollo: sono stati un po' imprudenti e casualmente nulla è andato storto (audacia fortuna juvant), oppure come dicono i luna scettici le missioni Apollo sono state simulate per non ammetterne il fallimento o per coprire spese spaziali segrete e più utili (forse agli Shuttle?). Qui il dibattito è aperto, ogni parte porta i suoi elementi a sostegno della sua tesi. Noi pensiamo che le missioni Apollo siano state reali, ma non escludiamo a priori nulla.Tornando alla missione sovietica: dopo una breve passeggiata lunare, il cosmonauta sarebbe tornato nel modulo, formato di due parti, quella con le zampe che, restando sulla luna avrebbe costituito il trampolino di lancio, ed il modulo che sarebbe tornato verso la capsula orbitante intorno alla Luna.Il modulo di ritorno dalla luna e quello di rientro verso terra si sarebbero incontrati. A questo punto c'è un'altra differenza con l'Apollo: il modulo di rientro dalla Luna, non avrebbe agganciato l'altro con assoluta precisione. Ciò avveniva nell'Apollo per ricostituire il tunnel che consentiva agl'astronauti di ritorno di raggiungere il compagno senza uscire all' esterno dell'astronave.I due moduli russi avevano invece un sistema di attracco molto più rudimentale e semplice: due dischi in metallo piuttosto ampi, ognuno posto alle'estremità di uno dei due moduli. Uno aveva molti punzoni, ed un'altro molti fori. Quindi, accostando i due dischi, anche senza avere una grossa precisione, bastava che qualche punzone penetrasse in alcuni fori in qualunque posto del disco, senza bisogno di una grande precisione. Questo perchè si pensava che il cosmonauta di ritorno dalla Luna sarebbe stato molto stanco e stressato e che in presenza di una manovra molto complessa quale quella dell'Apollo, avrebbe potuto commettere errori anche gravi.Se l'aggancio così risultava molto semplice, molto più difficile era per il cosmonauta russo ricongiungersi al compagno. Doveva infatti fare una nuova passeggiata spaziale per rientrare nella capsula di ritorno alla Terra. Prima della passeggiata spaziale avrebbe dovuto anche cambiare tuta e togliersi quella lunare. Come sarebbe stato possibile nell'ambiente strettissimo del modulo di discesa cambiarsi la tuta al'arrivo e al ritorno? Questo no lo so. Quello che è sicuro è che della missione sovietica restano numerosi elementi praticamente completi, come i moduli di discesa, le tute ecc. ma che alla fine si decise di annullare la missione, almeno questo è quello che si sa.