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Del tentativo di spiegare a un amico il perché e il percome delle donne


E così dici che non sei certo di riconoscermi, eh? Uhm. Commento molto maschile. Legare la memoria di un individuo alla pura matrice visiva. Come se la memoria non avesse ampie e tracimanti componenti emotive, olfattive, acustiche, prossemiche, più tutte queste cose insieme che, come piace dire ai gestaltici, sono assai di più della somma delle loro parti. Oltre ad essere esperienze squisitamente empiriche. Non sono cose di cui puoi dire a distanza: mi ricordo o non mi ricordo. Puoi solo avere di fronte la persona in questione ed esperire la familiarità nel momento in cui si pone la possibilità di praticarla.Ma ripeto, sono cose da femmine. Creature abituate a praticare i sentimenti passando attraverso matrici periferiche indirette e reti neuronali in disuso come mulattiere. Speleologhe dei sentimenti, perché mentre tessi una tela puoi permettere di fare filosofia sull’amore. Viceversa se l’oggetto dei tuoi sentimenti in quel momento è impegnato a evitare di farsi sbudellare da un Norreno armato di ascia bipenne, è verosimile che la filosofia per un po’ la lasci da parte. Sembrano minchiate, ma alla resa dei conti questi quisquilie partorite dalla cultura, a forza di essere praticate per secoli e secoli, hanno finito per scivolare fin dentro il più remoto filamento di DNA e alla fine, prima che ce ne accorgessimo, sono diventano genetica. Proprio adesso che non hanno più alcuna funzione apparente.Il che spiega perché noi tendiamo al languido, e voi ci guardate il culo. E non vuol dire affatto che voi non sappiate illanguidirvi o che noi disprezziamo i culi - giammai. Però a noi il languore in genere serve per arrivare al culo. A voi il contrario, e il secondo step in qualche caso si può anche sacrificare.Montanelli lo spiegava così: la donna va dall’idea al letto. L’uomo dal letto all’idea.