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Quelli che prima di Bill Gates l'icona era una roba bizantina


L'altro giorno passeggiavo lungo via Chiesanuova in attesa che aprissero i negozi e mi è capitato di passare di fronte a una cabina del telefono. C'era un cartello attaccato che diceva:Questa cabina sarà rimossa dal 31 agosto 2011. Gentile cittadino, per chiedere che questo telefono pubblico resti attivo puoi inviare una mail all'indirizzo cabinatelefonica@agcom.it entro 30 giorni dalla data di affissione di questo avviso, indicando i tuoi dati, un recapito, l'indirizzo della cabina e le motivazioni della richiesta.Oggi ho fatto una ricerca in rete e ho scoperto che se vai su Google e digiti "questa cabina sarà rimossa" tra virgolette, ti escono fuori 992 risultati in 0,08 secondi. Il che significa che la mattanza delle cabine telefoniche è generalizzata all'intera penisola e che, in tutta Italia, ignari del fenomeno eravamo rimasti soli io e qualche fricchettone new age senza elettricità e acqua calda, autoesiliato allo sprofondo a Roccasecca dei Volsci.Mi ha fatto un male fisico. Come un buco nero spaziotemporale del rimpianto, una resistenza passiva inaudita al tempo che passa e alle cose che cambiano. Mai avrei pensato di poter sperimentare dell'affettività straziata per una cabina telefonica. Potrei scrivere una mail a cabinatelefonica@agcom.it. Dati, recapito, e indirizzo della cabina ce li ho. E come motivazione pensavo una cosa tipo: perché mi fate sentire vecchia e non sono ancora pronta, grandissimi stronzi.