middlemarch

Scagliatemi contro la prima pietra, che me la merito tutta


Ho passato il fine settimana con amici che non vedo mai perché vivono a Roma. Uno di loro lavora in Telecom. Non so come a un certo punto abbiamo cominciato a parlare della moria delle cabine.E cosa salta fuori? Che per l'area di Roma le famose mail da inoltrare se vuoi salvare la vita a una cabina arrivano proprio a lui. Dice che le motivazioni sono surreali. Dice che nelle cabine ormai ci fanno cose che è difficile immaginare. Dice anche che la media delle telefonate effettuate mensilmente da un cabina telefonica italiana è: una.Come dicevo: la questione non è salvare la vita alle cabine. La questione è la pervicace tendenza così tipica degli umani a radicarsi alle cose che conoscono. E' questo che mi impressiona. La paura di cambiare. La paura di lasciare che le cose accadano. La paura dell'ignoto anche quando quel che conosci è un'emerita merda. La paura di essere qui e ora per il terrore di quello che potrebbe accadere lì domani.Ma s'è mai visto un giglio del campo preoccuparsi di quella straminchia dello spread?