middlemarch

Dei deliri dell'antropomorfizzazione


Mentre corro lungo l'argine del Bacchiglione, come accade spesso, a una certa distanza scorgo venirmi incontro la sagoma familiare della diade padrone con guinzaglio al braccio+cane sgaloppante che lo procede di qualche metro. Ché insomma non è certo raro da queste parti, soprattutto visto che siamo in un'area abbastanza centrale della città, e gli spazi verdi risultano particolarmente ambiti.Ma mentre mi si avvicinano mi rendo conto che questa particolare coppia di mammiferi ha qualcosa di diverso dal solito, e non è nè la razza del cane nè la faccia della padrona. Piuttosto è l'outfit. Quello del cane, per la precisione. Che si presenta all'incirca così: 
 Onestamente la borsa non era griffata come quella della foto. E anche il cane era più il genere metalmeccanico che non la variante pelosa di Nicole Minetti che si vede qui sopra. Ma a parte questo, si presentava proprio nello stesso modo.Mi sono fermata mentre mi passava accanto e mi sono tolta anche un auricolare dell'iPod per osservarlo meglio. Così, come gesto atto a dare sostanza al mio sconcerto. Anche lui si è fermato, mi ha guardata dal basso in alto, e ho visto benissimo che lo sconcerto era all'incirca pari al mio. Lui, in più, credo si vergognasse anche come un ladro: ghè to visto che parecio assurdo me gà piasà ensima? No ghe posso credare, varda. Xè una roba massa trista.Poi ha abbassato la testa sconsolato e si è rimesso in cammino prima che lo raggiungesse la padrona, che, come era prevedibile, non aveva borse di nessun tipo. Insomma aveva scaricato quello che competeva a lei dentro le sacche del cane da soma.Ho guardato con desiderio il Bacchiglione che scorreva placido e zozzo lì accanto. Ho guardato il cane che si allontanava gravato dalle sue miserie. Ho cercato in giro se per caso c'era un pezzo di legno. Da tirare in modo che sfilasse proprio sotto gli occhi del cane. Per finire dritto nel Bacchiglione. Dove sarebbe stato fantastico che il cane si gettasse a razzo con tutte le sue masserizie sulla schiena impestandole di fango e merda. Ma poi ho perso l'attimo. E mi sono fatta sfuggire l'occasione di vendicare l'insulto. Magari prima o poi li ritrovo, chi lo sa. Perché ci terrei proprio.