middlemarch

Tragico epilogo


Oh, a proposito. Ho finito Murakami, e mi sono presa anche qualche giorno per compensare l'impatto emotivo della chiusura del libro sull'ultima pagina, che può essere sempre influenzato da impressioni momentanee destinate a ricalibrarsi nel tempo.Alla fine la sintesi del mio pensiero è questa. Murakami: vaffanculo.E non perché è un brutto libro. Se lo fosse avrei infierito volgarmente, e invece, spero si noti la differenza, la mia è vera e propria furia letteraria. Perchè se si esclude la partenza stentata ma del tutto conforme ai ritmi liturgici di cui in Giappone non si può proprio fare a meno, alla fine il libro decollava, spalancava le ali come un'aquila e ti portava in alto con quella sensazione bella e terribile che possono regalarti solo le altezze immense da cui vedi tutto e capisci tutto, compreso il rischio di sfracellarti al suolo, e te la fai sotto dalla fifa ma stringi i denti e tieni duro perché senti che in qualche modo strano e inconcepibile alla fine ne sarà valsa la pena.E poi, d'improvviso, diventa un pollo. Perde vertiginosamente quota, starnazza, singulta, e alla fine atterra cappottandosi su se stesso, scaraventandoti nel fango e acciaccandoti tutte le ossa.C'eri quasi, cazzo, Murakami di merda. E non si fa così.