middlemarch

The perfect failure


 Lo so che prometto sempre di non fare critica letteraria e poi mantengo gli impegni con difficoltà. Ma in certe situazioni l'entusiasmo mi scivola fuori dalla penna come un fiume incontenibile.Bisogna farsi prendere, perché il ritmo è lento. Fino a metà ti coglie più di una volta il sospetto che sia una bella rottura di palle. Brutto no, non lo dici mai. Ma insomma statico. Avvitato su se stesse. Claustrofobico.Poi superi lo scoglio delle 150 pagine e comincia a prendere quota. A differenza di quella mezza sòla di Murakami però, rimane ben saldo in volo per tutto il resto della lettura. Il capitolo sull'unico amore è una perla bellissima e straziante.E poi finisce esattamente come la vita, o almeno come mi piacerebbe che finisse la mia. Nella quiete perfetta dell'ultimo istante, che scivola via dolce e crudele insieme al libro che gli cade dalle mani.Un fallimento perfetto. Ti dà i brividi. Perché sai perfettamente che al posto suo avresti potuto esserci tu.